Mancano poco più di 24 ore alla serata che riporterà in primo piano la Lodigiani. Un festa – organizzata dai Fedelissimi – per celebrare i 45 anni del club e ricordare a Roma tutta quale è stato lo storico terzo polo calcistico in grado di scrivere indimenticabili pagine di storia, sia a livello giovanile che di prima squadra. Lo scenario è di quelli suggestivi e da far gola a chi vede ancora il calcio in chiave romantica: il campo Francesca Gianni di San Basilio. La prima casa della Lodigiani, lo stadio dove tutto è iniziato e dove albergano centinaia di ricordi e aneddoti. Inserito in un quartiere popolare, che ha visto nascere i biancorossi e che tra le proprie case basse e densamente abitate ne ricorda ancora le gesta.

L’evento, denominato “Lodigiani secondo tempo”, comincerà alle 17 con un quadrangolare tra i bambini di Roma, Frosinone, Tor Tre Teste e Academy FC, per poi entrare nel vivo alle 20 con una sfida tra le vecchie glorie che hanno indossato la casacca biancorossa. Tra loro certa la partecipazione di Liverani, Di Michele, Bellucci, Apolloni, Fiori e Venturin. Presenterà la serata Carlo Paris, figura di riferimento in Rai e storico dirigente anni ’80 del club capitolino.

In una città martoriata dalla repressione e dalle misure di “safety” (barriere docet) applicate negli ultimi anni all’Olimpico, sarà possibile tornare sugli spalti da tifosi liberi e – almeno per una serata – fare un salto all’indietro di qualche lustro per divertirsi con gli strumenti di tifo che hanno reso le curve italiane celebri in tutto il mondo. Sarà anche l’occasione di far rivivere il tifo della Lodigiani, che per anni ha sostenuto i biancorossi in giro per lo Stivale, con la sua goliardia e la sua voglia di esserci sempre e comunque.

Una grande famiglia, quella biancorossa, che si riunirà anche per lanciare un messaggio chiaro e preciso: il Lazio e l’Italia hanno bisogno di riavere un modello costruito in maniera ponderata e lungimirante come quello che vide l’alba nel 1972 grazie al presidente Malvicini. Gli ultimi 15 anni di calcio laziale hanno dimostrato quanto siano dannose pseudo-cordate e pseudo-imprenditori che utilizzano il calcio soltanto per sponsorizzare il nome della propria azienda o compiere atti torbidi, i quali purtroppo nel pallone trovano spesso l’impunità. Si potrebbe stilare un lungo elenco di esempi, ci fermiamo alla Cisco. Quella che fattivamente uccise la Lodigiani (sebbene il passaggio della società nelle mani dei Longarini, qualche anno prima, aveva dato il là al lento declino) cambiandone prima parzialmente il nome in Cisco Lodigiani e divenendo poi Cisco Roma con la pacchiana scelta di renderizzazione del marchio secondo i propri colori.

Il resto è storia scritta e inconfutabile. Con il fallimento sportivo e societario sia della Cisco che dell’Atletico Roma, sua teorica erede. Finale già scritto, che gli Ultrà Lodigiani avevano ampiamente previsto sin dal primo momento, quando contestarono – e successivamente boicottarono – la nuova società. Un iter che si ripete e, soprattutto negli ultimi anni, sta portando alla sparizione di numerosi marchi storici.

Domani sarà una serata per ricordare tutto questo. Una serata da non perdere per chi è cresciuto a pane e calcio, sfogliando gli album Panini ogni giorno e rimanendo incantato quando tra le mani si trovava ad attaccare quello stemmino con il tackle stilizzato. Domani la Lodigiani torna a rivivere per un’intera città!

Simone Meloni