San Donato Val di Comino. A pochi chilometri dalla linea che demarca il confine tra Lazio, Abruzzo e Molise. Arroccato su una montagna e annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Qua il Frosinone sta per dare il primo calcio d’inizio della propria stagione. È l’anno del ritorno tra i cadetti, dopo la stagione da sogno passata in massima divisione. Un esordio tra le big che ha portato il Matusa sotto le luci della ribalta e che ha messo in mostra una tifoseria unita e compatta nel sostenere i giallazzurri malgrado le sofferenze e le difficoltà. Nonostante fossero dati per spacciati già a inizio campionato, ritrovandosi tuttavia in piena corsa per la permanenza in A fino alle ultime giornate. Talmente tante le occasioni buttate che alla fine più di qualcuno si è anche mangiato le mani. A testimonianza di come il calcio, se interpretato con umiltà, abnegazione e sacrificio, sia ancora in grado di regalare sogni senza spendere milioni a profusione.

È andato via Stellone, il condottiero di tre anni che sono destinati a entrare forzatamente tra i momenti più alti del club ciociaro. L’approdo di Marino ha portato una ventata di speranze e novità.  Certo, la folla ammassata della scorsa stagione non era ripetibile, si sa che i momenti di gloria sono tali anche per chi, fino a una settimana prima, aveva seguito a malapena le sorti di Inter, Juve, Milan, Roma, Lazio e Napoli. Tuttavia gli spalti offrono davvero un buon colpo d’occhio, e circa un migliaio di sostenitori prendono possesso delle due tribune e della collinetta che sovrasta la linea corta del campo. Gli ultras si posizionano laddove il sole batte prorompente, anche se a dirla tutta, quest’oggi la temperatura è mite e dà il via libera a una giornata che si abbina perfettamente con un’escursione in montagna.

La squadra locale, la Sandonatese, disputa il campionato di Seconda Categoria, e come sempre rappresenta il primo scoglio da superare nel ritiro del Frosinone. Poi i carichi di lavoro aumenteranno, e con loro anche il peso delle avversarie. Entrando nella cronaca che più ci interessa, i ragazzi della Nord fanno bello sfoggio di alcuni bandieroni e tantissima pirotecnica. All’ingresso in campo delle formazioni, infatti, una grande fumogenata si propaga sulla tribuna, e durante il match torce e fumogeni accesi saranno davvero numerosi. Il loro odore acre è sempre ricco di fascino e contribuisce a far tornare la mente indietro di qualche anno. Dopo una prima mezz’ora dal tifo alquanto continuo, l’incitamento canoro si mantiene su livelli discontinui, come ovvio che sia, queste sono le occasioni dove a tener banco ci pensano la goliardia e il divertimento.

Per la cronaca, il match finisce 11-1. Con tanti applausi al giovane Regolanti, che nella ripresa diventa vero e proprio mattatore, ed esultanza goliardica al gol dei padroni di casa.

Simone Meloni.