Le feste pasquali ci regalano un turno infrasettimanale anche in Lega Pro, con tutto ciò che ne consegue. Del calcio giocato, di turnover e campi pesanti non ne voglio parlare. Parliamo piuttosto del fatto che la Lega Pro, già bistrattata e ridotta a campionato di infima qualità, debba giocare in un giorno lavorativo: una bestemmia e pure un fatto del quale deve tener conto con più attenzione chi decide i calendari. Sennò poi è inutile domandarsi i motivi dell’emorragia di spettatori: giocare assurdi turni infrasettimanali o partite ad orari inaffrontabili è il miglior sistema per allontanare il pubblico dagli stadi di calcio.

La diretta conseguenza è che così facendo si allontanano le nuove generazioni da quello che era lo sport popolare per eccellenza. Stucchevole, su questa falsariga, interrogarsi da un punto di vista puramente tecnico, su come mai la nostra nazionale viva di campioni ormai logori o su pochi giocatori di un certo livello, aspetto che nelle competizioni internazionali viene a galla sistematicamente. Siamo d’accordo tutti che il Pallone d’oro sia ormai diventato uno squallido teatrino destinato a chi porta lo sponsor più ricco, ma è altrettanto evidente che a parte qualche mostro sacro, Pirlo e Buffon per citare due nomi, dei nostri calciatori ormai si son perse le tracce pure nelle nomination. Continuiamo così!

A parte la nota polemica, a Pontedera arriva l’Ancona, nobile un po’ decaduta che si porta dietro il solito buon numero di ultras, mentre il pubblico di casa è in contestazioni per i recenti pessimi risultati. Non conosco dettagliatamente la rosa del Tuttocuoio né i motivi di questo malessere, però in quelle occasioni che mi hanno visto spettatore disinteressato, ho potuto apprezzare una squadra che non ha grosse individualità ma comunque mette in campo uno spirito guerriero degno del proprio mister, quel Cristiano Lucarelli che è passato dal campo alla panchina con alterne soddisfazioni.

Mentre i tifosi di casa si compattano nell’abituale settore attaccando un paio di pezze nero-verdi in maniera capovolta ed uno striscione “Solo per la maglia”, gli ultras dorici arrivano poco prima del fischio d’inizio del direttore di gara. Il tempo di aprire le pezze biancorosse e di compattarsi dietro le stesse che parte il loro tifo.

Qualche bandiera, un paio di bandieroni ed altrettante due aste, gli anconetani mostrano colore e si fanno apprezzare anche vocalmente. Sono un bel gruppo compatto e tutti i presenti partecipano attivamente al tifo, pure un paio di under 15 che non mostrano segno di disagio e saltellano come i veterani.

Uno striscione per mister Cornacchini trova gli applausi dell’ex bomber ora seduto in panchina, poi il tifo torna a farsi sentire ed i cori sono tutti per la squadra e per la città. In un paio di occasioni vengono ricordati i diffidati, il tifo si mantiene su ottimi livelli, tra qualche battimano e le immancabili bandiere che vengono tenute spesso e volentieri alzate.

Nel settore ospite c’è sempre movimento, le pause sono veramente ridotte al lumicino ed il tifo si snoda per tutta la partita senza troppi problemi. Da segnalare pure una sciarpata e qualche coro contro la classe arbitrale, per un paio di decisioni del direttore di gara apparse ai dorici piuttosto di parte.

La partita viene vinta dal Tuttocuoio ma i giocatori dorici ricevono comunque i complimenti e gli applausi dagli ultras arrivati in Toscana.

Festa per la squadra di casa e per i tifosi nero-verdi che, finita la partita, prendono di mira un assistente arbitrale reo di non aver visto un presunto fallo di reazione di un giocatore ospite. Dura la vita per gli uomini che un tempo erano vestiti in nero.

Valerio Poli.