Con la nuova riforma dei campionati di Lega Pro, spalmando le partite sull’intero week-end, agli appassionati come noi sicuramente ci hanno fatto un favore, permettendoci di fotografare ed assistere a più partite nell’arco nei 3 giorni; un po’meno a quei tifosi o gruppi ultras che continuano ancora a seguire la propria squadra in trasferta in orari assurdi, ma che portano soldi alle società tramite sponsor grazie alla piattaforma streaming, per assistere a tutte le partite.

Calendario alla mano, una partita che aspettavo con una certa adrenalina è Santarcangelo-L’Aquila. Ovviamente il mio interesse è per la presenza ospite dei tifosi rossoblù al seguito della squadra abruzzese; oltretutto, avrò il piacere di rivedere qualche esponente di spicco del gruppo “R.B.E.” , ragazzi conosciuti a qualche mese di distanza dal terribile terremoto che aveva colpito la loro città , e in quell’occasione ci recammo come ”Curva Est Rimini” direttamente all’Aquila per esprimere la nostra solidarietà e contribuire economicamente all’iniziativa promossa dal gruppo degli “R.B.E.” per la realizzazione di un parco giochi, come luogo di incontro per i giovani e non , al quale aderirono molti gruppi ultras e semplici tifosi.

Arrivato nella città clementina con un certo anticipo, la situazione e molto tranquilla. Solo a pochi minuti dall’inizio noto un certo movimento all’esterno del settore ospite. Nel frattempo, quando le squadre entrano in campo, nella curva ospite solo qualche decina di semplici tifosi rossoblù non si perde il rito dello scambio dei gagliardetti dei due capitani. Successivamente fanno il loro ingresso in modo compatto i ragazzi dei “R.B.E”, ma iniziano i primi problemi: infatti mi è stato detto che hanno vietato l’ingresso dei loro bandieroni, per via delle aste telescopiche. Numericamente sono almeno una cinquantina belli compatti e si posizionano dietro i loro tre drappi di rappresentanza; ben coordinati, iniziano a tifare senza soste. Nei primi minuti espongono belle bandierine rosso-blu-bianche tenute in posizione due aste e colorano la loro zona in modo esemplare. Moltissimi i cori ripetuti ai quali tutti partecipano (qualche coro prolungato anche in dialetto aquilano), alternati a belle manate. Sul fronte locale non è tanto numeroso il pubblico gialloblù; a cercare di sostenere i clementini il solito ”anzianotto focoso” che invita i ragazzini del settore giovanile a cantare e far sentire il proprio sostegno. Faccio presente che al goal della squadra ospite gli Aquilani stavano facendo uno dei tanti cori ripetuti e nessuno si è scomposto per esultare, ma ha continuato a seguire le indicazioni del lanciacori.

I primi quarantacinque minuti scivolano via velocemente grazie alla buona prova offerta dal contingente rossoblù, e proprio quando nell’intervallo scambio due chiacchiere con i ragazzi “R.B.E.”, le FDO non consentono più l’esposizione di due dei tre loro stendardi e cioè “Ultras liberi “e ”Diffidati con noi’‘; gli ultras vengono invitati a ripiegarli assolutamente per non subire possibili denunce e diffide. Il clima inizia a farsi pesante: dopo oltre 10 minuti di faccia a faccia tra ultras e FDO, volano anche parole pesanti ma (per fortuna aggiungo io) la situazione non degenera. Fatto sta che in modo compatto così come sono entrati, gli abruzzesi allo stesso modo se ne vanno. Nel settore rimarrà solo qualche tifoso; loro i “R.B.E.” seguiranno la parte finale del secondo tempo da una tribunetta posta all’esterno dello stadio, e da lì inizieranno ancora con più rabbia a tifare a modo loro. Per la cronaca, i cori saranno solo ed esclusivamente contro le FDO e la Digos. Da un buco posto sulla rete riesco un po’ a fatica a fotografarli; esteticamente fanno un figurone con i loro 4/5 bandieroni sventolati, quelli a cui avevano vietato all’ingresso. In quei momenti ho pensato che se gli aquilani fossero entrati con tutto il loro materiale nel settore ospite, quest’oggi, anche il pubblico di fede gialloblù si sarebbe ricordato a lungo degli ultras rossoblù in modo positivo. Invece gli Aquilani hanno dovuto subire il ricatto di una possibile denuncia se non sottostavano alla legge dello sceriffo di turno. Agli ultras R.B.E. va la mia solidarietà e un saluto per rivederci alla prossima occasione.

Gilberto Poggi