I giorni che hanno preceduto il derby di Eccellenza Ligure tra l’Albenga e l’Imperia non sono di certo dei migliori, soprattutto per quanto riguarda la tifoseria di casa. Nel corso della recente trasferta, del 29 ottobre, degli ultras ingauni in quel di Moconesi, i tifosi bianconeri sono stati fermati in autostrada da alcune pattuglie di polizia. Dopo una perquisizione all’interno dei veicoli sui quali viaggiavano gli ultras dell’Albenga, sono state rivenute alcune torce e alcune aste per bandiera. Per questo motivo gli agenti di polizia hanno deciso di fermare i tifosi ingauni e portarli al vicino commissariato di Sampierdarena, dove sono stati trattenuti per circa 6 ore. Nei giorni successivi, e proprio durante la settimana che precede il derby con l’Imperia, sulla tifoseria dell’Albenga sono quindi piovuti ben 11 daspo (che per una tifoseria del genere in una categoria del genere è un vero e proprio disastro). A seguito di questi provvedimenti, quindi, la tifoseria ingauna ha quindi diramato un comunicato stampa con il quale si cerca di spiegare come sono andate le cose e sopratutto si annuncia la possibilità di lasciare vuota la Gradinata Sud, in segno di protesta e per esprimere ulteriore solidarietà ai ragazzi colpiti dal provvedimento di diffida.

“Con questo comunicato vogliamo ribadire ancora una volta l’assurda caccia alle streghe che continua a perpetrarsi contro la Gradinata Sud. Non ci nascondiamo né tantomeno vogliamo fare del futile vittimismo,ma siamo arrivati alla pura follia;passiamo ai fatti:domenica 29 ottobre 2 auto che trasportavano 11 ragazzi verso Moconesi, per la partita dell’Albenga, vengono fermate: dalla perquisizione sono saltate fuori dalle auto delle torce (di libera vendita) e alcune aste utilizzate come bandierine. Questo ha portato la PS a trasportare tutti e gli undici i ragazzi (divisi sulle volanti) nel comando di Sampierdarena dove sono stati trattenuti per 6 ore.
Dopo questi fatti, ci vengono appioppate 11 denunce che portano altrettanti Daspo, la maggior parte dei quali sono stati emanati a orari assurdi e in casa di alcuni esponenti della GSA. Il conto, in 6 mesi è di 16 Daspo, dai 2 ai 5 anni.
Questi numeri ,per una tifoseria che da anni non calca campi professionistici, danno un duro colpo; ma la GSA non si è mai preoccupata di tanti o pochi, non abbiamo mai calcolato i numeri… siamo sempre stati su quei gradoni, da fieri Ingauni.
Detto questo domenica attueremo una contestazione nella forma che riterremo opportuna (come lasciare la Gradinata vuota, o altri modi) perché siamo stanchi e abbiamo i coglioni pieni di questa repressione nei confronti della nostra piccola realtà.
Per concludere, vogliamo ringraziare i nostri avvocati Federico Farina e Gabriele Castiglia, che stanno facendo un grande sforzo per darci una mano in questa assurda vicenda.
“DIFFIDATI CON NOI!” 
Gradinata Sud Albenga.
“.

La stessa società dell’Albenga ha manifestato, fin da subito, piena solidarietà nei confronti della propria tifoseria. Il presidente Andrea Tomatis, infatti, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito agli organi di stampa locali: “Ovviamente c’è grande rammarico, soprattutto perché un numero di Daspo così elevato è stato decretato per aver trovato all’interno delle auto dei nostri tifosi materiale di libera vendita destinato alla coreografia. Spiace riscontrare questa forma di accanimento nei loro confronti, anche perché senza di loro il calcio ad Albenga non può che non essere il nostro calcio. Domani tutta la squadra giocherà oltre che per la maglia anche per loro, non si meritano un trattamento del genere e spero che presto possa essere fatta chiarezza, anche perché senza un loro ritorno al campo potrebbero esserci altre conseguenze”.

Il giorno della partita quindi, nonostante le grandi aspettative che un derby del genere riserva sempre, nella Gradinata Sud, settore storico della tifoseria ingauna, campeggia uno striscione piuttosto eloquente: “CHIUSO PER REPRESSIONE”. Gli ultras dell’Albenga, decimati dai gravi provvedimenti subiti, si sistemeranno nella parte sinistra del settore e seguiranno quasi tutta la partita in silenzio.

Sul fronte opposto la tifoseria dell’Imperia si presenta molto colorata e compatta. Gli ultras nerazzurrri, in discreto numero, realizzano anche una bella coreografia in occasione dell’ingresso in campo delle squadre, grazie all’ausilio di diverse bandierine nere e blu e l’esposizione di uno striscione con la scritta “SIAMO L’ARMATA”. Esordiranno con alcuni cori per i diffidati, che vengono ovviamente accolti dall’applauso dei tifosi avversari, per poi lasciare spazio agli ovvi insulti nei confronti dei dirimpettai e al sostegno del proprio undici in campo.

Il tifo nerazzurro risulta costante e continuo. Belle le bandiere sventolate con continuità. Vengono alternati diversi battimani ai più classici cori a rispondere. Molti dei cori lanciati sono indirizzati alla tifoseria avversaria e sopratutto ai gemellati storici dell’Albenga, cioè i sanremesi. Nel corso dei novanta minuti gli imperiesi tenteranno anche, evidentemente, di punzecchiare ironicamente i tifosi di casa proprio in merito a questo gemellaggio, come, ad esempio, quando viene lanciato il coro “meritate di più” o con altri slogan relativi ai precedenti “incontri casuali” tra le due fazioni, in occasione dei quali i tifosi imperiesi hanno inteso sottolineare la presenza dei tifosi di Albenga e l’assenza, invece, dei gemellati.

Una serie di provocazioni che però non vengono assolutamente raccolte dalla tifoseria ingauna che replica con ulteriori cori di insulti nei confronti della tifoseria imperiese e con quelli dedicati ai gemellati matuziani.

Da sottolineare anche alcuni cori contro le forze dell’ordine, effettuati rigorosamente di spalle all’agente di polizia in borghese presente nello stadio e dotato di telecamera che non ha smesso un secondo di riprendere il settore ospiti. Nel secondo tempo viene anche accesa, velocemente, una torcia e lanciata nella parte bassa del settore.

Sul campo la partita è molto combattuta. Intorno alla mezz’ora del primo tempo l’Imperia si porta in vantaggio, scatenando la gioia dei tifosi ospiti. Nel secondo tempo la reazione dei calciatori di casa è evidente, ma con poca incisione. Al 90° però ecco che potrebbe esserci la svolta. Il direttore di gara assegna un calcio di rigore all’Albenga, ma l’occasione per il pareggio viene malamente sprecata con la palla che viene calciata fuori. In occasione di questo calcio di rigore si registra anche un po’ di tensione in tribuna, visto che al fischio dell’arbitro l’allenatore dell’Albenga, espulso qualche minuto prima, si è avvicinato al settore destinato agli ospiti. Questo gesto è stato interpretato come provocatorio da parte dei tifosi nerazzurri e la polizia, per evitare qualsiasi tipo di problema, è intervenuta facendo un ulteriore cordone per dividere la tifoseria ospite dal resto degli spettatori presenti in tribuna e facendo allontanare il tecnico  ingauno insieme alle altre persone che si erano avvicinate successivamente.

Nel contempo, mentre la partita sta per concludersi, dal settore dei tifosi di casa, viene lanciato un coro per ricordare Gabriele Sandri, il cui triste anniversario della tragica morte ricorre proprio in questi giorni, e al quale la tifoseria ingauna ha anche inteso dedicare uno striscione nei giorni scorsi, esposto nei pressi della loro sede.

La partita termina qualche minuto più tardi con la vittoria dell’Imperia. I giocatori di casa si recheranno comunque, nonostante la sconfitta, sotto il settore dei propri tifosi, per omaggiarli e ringraziarli per il sostegno e per la presenza, proprio come fatto prima del fischio d’inizio di questa partita.

Sul fronte opposto gli umori sono ovviamente differenti.  I giocatori festeggiano insieme ai propri tifosi questa importante vittoria, cantando anche diversi cori lanciati dalla stessa tifoseria. E la tifoseria nerazzurra continuerà a cantare, anche e sopratutto contro gli ultras dell’Albenga, mentre il pubblico di casa lascia mestamente l’impianto sportivo “Annibale Riva”.

Daniele Caroleo