Dopo Pro Vercelli-Avellino, come detto nel precedente servizio, seguo l’inedita partita di basket della serie B1 tra Oleggio e Cecina. Per cui vado via da Vercelli e mi dirigo verso la stazione, dove prenderò il treno per arrivare a Novara dove l’Oleggio Basket gioca le sue gare interne per via dell’indisponibilità del suo palazzetto (misure del campo non regolamentari).

A Novara, dovete sapere, ci sono ben tre palazzetti: il primo è vicino allo stadio e ci gioca la squadra di hockey, il secondo è al confine con Trecate e ci gioca la squadra di pallavolo femminile mentre il terzo, ed il meno importante, è appunto il Palaverdi dove stasera giocherà l’Oleggio.

Usciti dalla stazione decidiamo di andare a vedere l’Alcarotti, storico impianto dove un tempo il Novara giocava le sue gare interne e dove attualmente gioca lo Sparta Novara, che si trova in Prima Categoria piemontese. Dopo una visita alquanto rapida, con il tempo che stringe, cerchiamo di raggiungere il PalaVerdi chiedendo ad un paio di persone di passaggio che prontamente ci mandano in direzione stadio, facendoci sbagliare strada. Fortunatamente troviamo conferme su questo benedetto palazzo, fornendo ulteriori indizi ad un signore davanti ad un ristorante. Prova in tutti i modi a spiegarci la strada anche le persone che stavano nei pressi, ma il percorso è lungo e dall’espressioni delle nostre facce si leggono tutte le perplessità, così il signore decide di accompagnarci in persona, incurante che di lì a poco sarebbe entrato a mangiare con altre persone; infischiandosene anche dell’ottimo parcheggio trovato proprio davanti al ristorante, ci fa salire in macchina e ci conduce al palazzo dove arriviamo una decina di minuti più tardi, ma in netto anticipo sull’orario di inizio della partita (ore 21).

Il Palaverdi è composto di una sola ma capiente tribuna, dove prendono posto sia gli ospiti che i locali. Entro in campo ed oltre uno striscione appeso dietro la panchina dei padroni di casa, e un grossissimo bandierone dietro un canestro, noto la presenza di uno sparuto ma acceso gruppo di tifosi locali con due tamburi, qualche piccolo megafono ed uno striscione appeso alla balconata.

Da Cecina ci sono solo una decina di appassionati che definirli tifosi sarebbe un eufemismo. Comincia la gara ed il tifo dei padroni di casa è molto spartano e folcloristico: tutti seduti e di tanto in tanto cantano qualche coro per la squadra, accompagnandolo con applausi.

Il tifo procederà a fasi alterne per tutta la durata dell’incontro ed alla sirena finale, la loro squadra perderà ancora una volta, ritrovandosi così in piena zona play out. Da Cecina, come detto, ci sono solo una decina di appassionati che non si faranno sentire e notare per niente, seguendo la partita da seduti. Unico momento emozionante e in cui li si noterà, sarà a fine partita quando rivolgeranno applausi ai loro giocatori, andati a salutarli sotto al settore.

Per la cronaca la partita termina 61-75 per gli ospiti. Quando le due squadre erano al riposo, mi sono informato per vedere se qualche persona tornava ad Oleggio a partita conclusa, così da poterci accompagnare visto che un taxi ci aveva chiesto la bellezza di 55 €. La fortuna ci ha sorriso, ci hanno accompagnato i genitori di un giocatore ventenne ed in macchina, chiacchierando del più e del meno, ho raccontato che il giorno dopo sarei andato a vedere Bellinzago-Caronnese; l’autista, per tutta risposta, si è ricordato quando in gioventù andava a vedere i derby Bellinzago-Oleggio, partite che ha descritto sempre infuocate sugli spalti, in cui a volte ci si menava anche. Alla mia consapevole e ingenua domanda: “…e adesso?”, la lapidaria e disarmate risposta è stata: “adesso ai giovani non frega più niente, hanno tanti altri svaghi”.

Marco Gasparri.