22 aprile 2015. Tre anni fa si festeggiava la storica vittoria nella Coppa Italia di Lega Pro, che ergeva il Cosenza ad unica squadra ad aver vinto un titolo nazionale in Calabria. La cornice di pubblico era di più categorie superiori e faceva intendere la fame di calcio che aveva ed ancora ha il popolo cosentino e presagiva ad un futuro roseo.
22 aprile 2018. Cosenza-Rende 0-3. Il futuro non è più roseo, ma grigio plumbeo, in tre anni solo campionati mediocri, con sprazzi di entusiasmo solo in occasione dei derby con il Catanzaro e dei play off dello scorso anno. Il resto una trafila di pessime prestazioni, nessuna programmazione, mediocri giocatori, un continuo via vai di allenatori e dirigenti, senza capo ne coda, l’azzeramento della cosentinità della società, sempre più porto di mare e tanta gente che ha smesso di frequentare i gradoni del San Vito-Marulla perché stanca del continuo tirare a campare della società. Gli unici a rimanere al proprio posto siamo noi, nonostante tutto e tutti, con pioggia, vento e partite giocate ad orari impensabili, in casa ed in trasferta. Solo gli ultrà ci sono sempre, solo per la maglia. Nonostante ciò, abbiamo dovuto assistere a spettacoli indecorosi, gente che questa maglia l’ha offesa invece che sudarla ed onorarla, gente che non merita nemmeno di toccarla, nonostante abbia avuto il privilegio di indossarla., di indossare quella maglia che è stata prima di loro di Bergamini, Marulla, Catena, Imbriani, e tanti, tantissimi altri.
Adesso basta, adesso è giunto il momento di smetterla con questo teatrino, il Cosenza siamo noi e meritiamo rispetto, rispetto che questa società non ha mai mostrato verso i propri tifosi, società sorda ai proclami ed alle grida di dolore di una intera tifoseria, che pur non dimenticando dove era nuovamente finita nel 2011, non può consentire questa continua ed indegna superficialità, questa corrida da dilettanti allo sbaraglio, questa mancanza totale di pianificazione e programmazione, a partire dalle giovanili, lasciate allo sbando senza una cittadella sportiva dove allenarsi, a finire alla prima squadra, che ha visto un susseguirsi di “progetti”, naufragati tutti, o quasi, sul nascere. Vogliamo gente che si emozioni al solo nominare Cosenza, gente che dia tutto per questa squadra e questa maglia, dirigenti, allenatori, giocatori, tutti. Un tutt’uno che ridia il lustro che merita alla Cosenza calcistica, che non ci faccia più vedere spettacoli vergognosi come quello vissuto a Cosenza-Rende. Noi ci saremo sempre, nella buona e nella cattiva sorte, ma pretendiamo tutto questo, non pretendiamo di vincere sempre, ma pretendiamo che chi ha l’onore di lavorare per quella maglia la onori fino in fondo, sempre e comunque, dal presidente Guarascio a scendere.
Il Cosenza siamo solo noi, tutto il resto è di passaggio, non dimenticatelo. Nelle prossime gare daremo seguito a proteste forti e mirate,invitiamo tutti a seguirci…
ADESSO BASTA
LA PAZIENZA È FINITA…