25-11-2017: Ascoli – Cremonese 0-0, Serie B

Una componente positiva del calcio sono i vari cicli che attraversano le squadre e che accompagnano l’uomo nelle varie fasi della crescita sia esso ultras, tifoso o semplice appassionato.

La partita Ascoli – Cremonese che andrà in scena quest’oggi al “Del Duca”, è proprio un revival degli anni passati e tornando indietro nel tempo, l’ultima volta che si affrontarono fu ventiquattro anni fa, più precisamente il 4 aprile del 1993: in quell’occasione ci fu un netto successo dell’Ascoli per ben 3-0 grazie alle reti siglate da Troglio, Zaini e Carbone. Io all’epoca ero ancora un adolescente, ma grazie alla collezione delle figurine dell’album Panini (un oracolo da conservare gelosamente per quei tempi) ricordo perfettamente i marcatori di quella sfida come se fosse ieri.

Sinceramente, e non lo dico per un principio di Alzheimer, i giocatori attuali faccio fatica a ricordarmeli, non solo perché ho smesso da un po’ di anni di fare l’album, ma soprattutto perché i giocatori del presente indossano sempre per meno tempo la stessa maglia. Purtroppo in un calcio che pensa solo all’apparenza e ad un profitto sempre più marcato, con giocatori viziati e strapagati, è inevitabile questo lento ed inesorabile declino fino alla quasi scomparsa dei giocatori bandiera o a quelli che credono ancora alla maglia come una seconda pelle. I risultati sono sotto gli occhi di tutti con l’apice toccato con l’esclusione dai mondiali di Russia 2018, ovvio risultato quando non si curano i vivai e manca totalmente programmaticità, ma tanto la colpa continuerà a ricadere sugli ultras, la crisi e gli stadi obsoleti (mi chiedo cosa centrino queste componenti con l’eliminazione di una squadra di calcio dai mondiali, come se andassero in campo i fattori esterni e non undici uomini in maglia e pantaloncini).

Ma senza dilungarci troppo e tornando alla partita tra Ascoli e Cremonese, questa gara rievoca in me ricordi di bambino e di un mondo, sia ultras che sociale, di cui rimane ben poco. Però è sempre emozionante oltre che piacevole ricordare gli anni ’90, non solo per il mondiale disputato tra le mura amiche, ma anche per questi episodi che ai più sembreranno insignificanti.

Nella storia delle partite disputate ad Ascoli, queste due squadre si sono affrontate ben sette volte ed i precedenti sono ad appannaggio dei padroni di casa con ben 5 vittorie, un pareggio ed una sconfitta, con l’unica vittoria dei lombardi che risale al 26 novembre 1989, con le due squadre che si affrontarono in A quando la Cremonese la spuntò grazie ad un gol di Dezotti.

Attualmente gli umori sono completamente opposti, con gli ospiti neopromossi che occupano le parti alte della classifica, mentre tra i tifosi dei padroni di casa serpeggia malumore non solo per l’ultimo posto in classifica, quanto per le dichiarazioni – ritenute offensive – rilasciate in settimana dal presidente bianconero Bellini che hanno portato ad una manifestazione andata in scena giovedì pomeriggio, sotto la sede di corso Vittorio. Ovviamente non sono mancati cori contro il presidente e i suoi collaboratori di fiducia e si è deciso che per sabato, giorno della partita appunto, saranno osservati 15 minuti di silenzio e poi si riprenderà a sostenere come sempre la squadra.

Il sabato, giorno della gara, arrivo con un buon margine di anticipo, tanto da permettermi un giro e ammirare il sempre bello centro storico per poi andare direttamente allo stadio nei cui pressi, appeso su un ponte del sottopassaggio, noto uno striscione di contestazione verso un dirigente: “CARDINALETTI VATTENE”.

Dentro lo stadio, una volta entrato, noto che la curva ascolana è completamente spoglia di qualsiasi vessillo e striscione, mentre i cremonesi, che alla fine saranno oltre un centinaio, entrano alla spicciolata, diversi a partita già iniziata.

Nel primo quarto d’ora la curva ascolana indirizzerà qualche coro contro la società, accendendo una torcia ad inizio gara, esponendo subito dopo uno striscione per il presidente, considerato troppo vicino all’ambiente juventino: “RAGIONIE’ ECCO $VELATI I PROJETTI”, ricalcando la J come il nuovo stemma della Juventus. Terminato il quarto d’ora, la Sud accenderà un paio di torce e dei fumogeni rossi, inoltre agiterà le sciarpe e sventolerà bandiere a creare un effetto veramente sorprendente.

Il tifo della prima frazione sarà prorompente con i cori cantati con una buona intensità corale, accompagnati da discreti battimani. Nelle varie fasi della gara il colore è garantito non solo dallo sventolio dei bandieroni, delle bandiere, bandierine e stendardi, ma anche dall’accensione di un fumogeno giallo e varie coriandolate. Alla mezzora espongono uno striscione per un ragazzo del gruppo: “BENTORNATO DANIELE” e benché la partita non si sblocchi dal risultato di parità, sostengono la squadra tanto da non far passare l’idea che sia ultima in classifica.

Appena inizia la seconda frazione espongono un altro striscione sempre contro il presidente Bellini: “I TIFOSI NON TI HANNO CHIESTO MAI NIENTE, SOLO RISPETTO PER L’ASCOLI E LA SUA GENTE” e subito dopo accendono un grosso fumogeno giallo. In questa seconda parte di gara il tifo riprende bene, è abbastanza continuo, con molti battimani ad accompagnare i cori. Inoltre sono molto colorati perché oltre allo sventolio delle bandiere, accendono diversi fumogeni, un paio verdi ed un paio gialli, tutti e quattro accesi in momenti diversi della partita.

Poco prima del novantesimo espongono ancora uno striscione contro Bellini: “HAI VENDUTO FAVILLI E ORSOLINI PER PAGARE INCAPACI E LECCHINI”. Al triplice fischio dell’arbitro, nonostante il pareggio e il poco gioco visto, incitano la squadra ferma sotto la curva invitandola a non mollare, come a voler ribadire che la contestazione è verso la società, mentre per la squadra il sostegno è massimo.

Passando ai cremonesi, dalla Lombardia arrivano in numero considerevole, grazie anche alla squadra che dopo la promozione dello scorso anno sta sorprendendo tutti in questo girone d’andata del torneo cadetto. Aprono la prima frazione con una bella sbandierata, poi tifano con battimani ma soprattutto distinguendosi per il colore, dato che lo sventolio di bandieroni e bandiere è pressoché ininterrotto. Qualche pausa c’è, ma di poco conto.

Nel secondo tempo calano un po’ coralmente e c’è qualche pausa in più rispetto alla prima frazione, per il resto espongono uno striscione di incoraggiamento per i loro gemellati della Reggiana, colpiti da diffide: “COERENTI, TESTA ALTA, MAI ARRESI: ONORIAMO LA REGGIO EMILIA ULTRAS”.

Cercano di farsi sentire con cori accompagnati da battimani ed hanno un pensiero anche per l’ultras sambenedettese Luca esponendo un piccolo striscione: “LUCA NON MOLLARE”. Poco prima del novantesimo effettuano una bella sciarpata che tengono alzata per alcuni minuti. Al fischio finale salutano la squadra che si dirige sotto al settore con applausi, bandiere sventolate e qualche sciarpa alzata.

La partita finisce sullo 0-0 con l’Ascoli ancora ultimo e la classifica che comincia a farsi preoccupante, mentre per la Cremonese un altro punto in cascina sempre utile per confermare l’alta posizione in graduatoria.

Marco Gasparri