Nel terzo turno di coppa Italia di serie D si incontrano Reggiana, o meglio Audace Reggio come si chiama ora, e Sammaurese alla presenza di poco più di 1.500 spettatori (ospiti assenti). Tutti i presenti vengono accolti e disposti nell’unico settore rimasto in piedi del vecchio e glorioso Mirabello, ormai limitato ad una sola tribuna con capienza di circa 4.000 unità e concesso in deroga nell’attesa e nella speranza che si trovi una soluzione per l’ex Giglio ora di proprietà della Mapei.

Il tifo reggiano si dispone nella parte più bassa di detta tribuna, con le Teste Quadre che fanno sfoggio di diversi bandieroni e nella parte più alta il Gruppo Vandelli e altri gruppi minori a dar loro supporto.

A prescindere dal risultato finale che decreta una sconfitta per Reggio, il tifo risulterà postivo per tutta la durata della partita in cui i tifosi cantano a gran voce, alzando i decibel soprattutto nel significativo “Noi non ti lasceremo mai…” e men che meno vengono dimenticati gli storici nemici dell’altra sponda dell’Enza, a cui anche vengono dedicati alcuni cori.

Infine meritano assolutamente menzione, per la loro particolarità, i murales sotto la tribuna che raffigurano tutti gli uomini e i tecnici che hanno fatto la storia della Reggiana, una sorta di Hall of fame autoprodotta e dal basso che colma le lacune della “politica calcistica” a cui non interessa alcunché di tramandare storia e tradizione, quanto al massimo di monetizzare e sono sotto gli occhi di tutti i risultati prodotti da chi, alla passione, antepone il guadagno cieco e scriteriato. Molto retrò anche l’immagine dei tanti tifosi non paganti affacciati ai palazzi adiacenti al campo di gioco, alle spalle di quelli che una volta erano i distinti e la curva.

Luigi Bisio