Alla presenza di circa 20.000 persone, grazie anche a diverse promozioni per gli studenti, il Bologna ospita la Sampdoria, reduce dalla vittoria contro la Juventus e da un ottimo inizio campionato.
Circa mezz’ora prima della partita Kennet Andersson, che assieme a Klas Ingesson, scomparso alla fine del 2014 per un mieloma, costituiva una coppia tutta svedese di una squadra rimasta nel cuore della tifoseria, si è recato sotto la curva a prendersi grandi applausi da tutti.

Curva Bulgarelli come sempre esaurita in ogni ordine di posto, con i pochi tagliandi disponili oltre quelli venduti in abbonamento che vengono puntualmente bruciati in pochissimo tempo. Oltre una bella sciarpata e qualche fumogeno all’inizio partita, verso il 20′ viene ricordato il caso di Luca Fanesi, tifoso della Sambenedettese rimasto ferito dopo la trasferta di Vicenza in circostanze molto “misteriose”, anche se il mondo ultras sembra avere le idee molto chiare in merito, visto che spesso certe discutibili dinamiche di gestione dell’ordine pubblico sono una costante in tutti gli stadi e a tutte le latitudini.

Ottima la presenza doriana, circa 2.000 tifosi al seguito grazie anche all’apertura anche ai non possessori della tanto vituperata tessera del tifoso, con una piccola presenza che si segnala anche nel settore distinti. Tantissime le pezze dei vari gruppi blucerchiati, una decina di bandiere a due aste tenuti innalzati per tutta la partita, tra le quali  molto coreografici risultano quelli a comporre la scritta ULTRAS.

A livello canoro ottima la partecipazione, sia nei cori per la squadra che in quelli offensivi visti i rapporti fra le due tifoserie non proprio ottimali, complice una retrocessione doriana avvenuta per un presunto calcio di rigore concesso a tempo scaduto al Bologna, evento che i rossoblu ricordano con il coro: “Un rigore al 90′ e la Doria in Serie B”. Pur se il risultato alla fine sarà un pesante 3-0 a danno della loro Samp, per tutti i 90 minuti, e anche oltre, non cesseranno mai di cantare e sventolare tutti i lori vessilli.

Luigi Bisio