Stessa domenica, altra partita. Dopo Santarcangelo-Pisa è la volta di Bellaria-Piacenza, così sfruttando orari differenti e distanze ravvicinate, decido di andare a vedere la tifoseria ospite biancorossa, certo di una loro presenza in quel di Bellaria.

Che la società del Bellaria abbia qualche difficoltà strutturale, lo si capisce anche dalla biglietteria improvvisata di quest’oggi: un vecchio banco scolastico, una mazzetta di biglietti e una cassetta di legno per l’incasso della giornata. Se l’organizzazione non è da vertici del calcio professionistico, allo stesso tempo serve a restituire un po’ di quell’atmosfera genuina dei tempi che furono, per fortuna ancora viva nei campi dilettantistici e/o di provincia.

La presenza ospite è già compatta a mezz’ora dal fischio di inizio. Presumibilmente quantificabile in un centinaio, hanno con sé vari drappi di Curva Nord e club biancorossi. Partono subito i loro cori, qualcuno anche in dialetto, per il sottoscritto dunque di difficile comprensione. Altri cori sono contro la Romagna in generale e il suo mare, contro Cesena, Rimini e Cremona, a rimarcare come, anche a distanza di anni, le rivalità nate nel passato non vengono mai dimenticate.

Altri tifosi biancorossi sono nella tribuna centrale e anche loro intonano cori a favore della squadra biancorossa, mentre il pubblico locale è pressoché assente, giusto qualche decina di unità, presumo parenti o amici dei calciatori biancoazzurri.

Una nota positiva di quest’anno è nella riduzione notevole del settore ospite: non più quella lunga gradinata, ma solo la sua parte centrale a ridosso del centrocampo; seppur ci siano sempre le panchine a intralciare un po’ di visuale (per chi scatta e per chi da lì segue la gara), comunque la presenza di eventuali ospiti risulta senza dubbio meno dispersiva e più bella a vedersi.

Già nei primi minuti di gioco sono gli ospiti a portarsi in vantaggio. Il divario in campo è abbastanza visibile, il Piacenza è considerato tra i favoriti alla promozione, mentre il Bellaria dovrà lottare tra mille difficoltà per mantenere la categoria.

Dal settore ospite il sostegno al “Piace” è continuo, così come i numerosi battimani, ben coordinati ed eseguiti dalla maggior parte dei presenti. A rimarcare che loro sono l’unica squadra di Piacenza, cantano “Il Piacenza siamo noi”, ripetuto a più riprese e in chiaro riferimento al Pro Piacenza che milita in Lega Pro ma non ha tradizione o seguito di tifosi.

Per la gioia dei tifosi ospiti, il Piacenza raddoppia portandosi sul 2 a 0 e chiudendo di fatto la partita, con il settore che, tra una birra e l’altra, continua senza soste al sostegno della squadra. Gioia finale dunque anche per il barista, il cui incasso, con buona probabilità, avrà superato persino quello della ragazza al banchetto dei biglietti.

Gilberto Poggi.