Eccomi ancora qua a raccontarvi un’altra bella avventura. Questa volta ho deciso di vedere Brescia-Perugia: una leonessa affamata di punti sfida la capolista in piena forma, una gara molto interessante.

Alle 8 scatta la sveglia, alle 9 si parte. Dopo un rilassante viaggio arrivo nella città delle Rondinelle e mi fiondo subito in centro per godermi la bellezza di Brescia e la sua storia. Dopo un breve tour in Duomo, piazza della Loggia, Piazza della Vittoria e dintorni, mi dirigo in metro verso lo stadio.

È mezzogiorno passato e noto già i primi tifosi bresciani: berretto con lo stemma della squadra, bandierone, sciarpa e l’immancabile birra in mano. Sfilano, dalle vie circostanti lo stadio, fino al parco che sta proprio dietro alla Curva Nord. Nel frattempo dietro al settore ospiti la polizia si sta dando da fare per chiudere strade con enormi barricate e transenne.

Continuo il mio percorso verso la zona stampa quando incontro i ragazzi della Nord intenti a “costruire” la coreografia che esporranno durante il match. Verso le 13.30, ritirato l’accredito, entro al Rigamonti.

Giusto oggi, il 30 settembre (ndr), è l’anniversario della famosa corsa di Carletto Mazzone verso la curva ospite atalantina durante il derby. Era il 2001. Mentre osservo il bellissimo panorama attorno allo stadio, mi immagino la scena della corsa proprio lì davanti a me. Mi scappa pure un sorriso. Ma veniamo al match di oggi.

I perugini arrivano da capolista insieme al Frosinone mentre il Brescia sta faticando molto ad ottenere punti. Le squadre fanno il loro ingresso per “tastare” il campo mentre la Curva Nord e le gradinate cominciano a riempirsi. Dei tifosi umbri ancora nulla: arriveranno proprio a ridosso dell’inizio della partita.

I giocatori tornano negli spogliatoi per far di nuovo, poco dopo, il loro ingresso in campo per il riscaldamento. La curva di casa e la gradinata cominciano a scaldare la voce a ritmo di tamburo e sul finire dell’allenamento pre partita, ecco arrivare i perugini. Non sono molti ma compatti e carichi: Ingrifati e Brigata sono i principali, sistemano le loro pezze e cominciano a lanciare i primi cori.

All’ingresso in campo per il calcio di inizio la Curva Nord Brescia fa partire la coreografia: compare uno striscione con la scritta “Oggi più di ieri i nostri colori si innalzano fieri” mentre l’intero settore si colora formando una bandiera a quadri bianco e blu, grazie ai cartoncini distribuiti prima del match. In gradinata invece si alza forte il grido “Forza Brescia”.  I perugini, infine, caricano la loro squadra cantando a squarciagola e sventolando fieri i loro bandieroni. E sarà così per tutta la partita. Però si sentiranno poco perché verranno spesso sovrastati dall’urlo della Nord che riecheggia nelle valle circostante lo stadio ogni volta che il Brescia tocca palla.

Nel primo tempo regna l’equilibrio in campo. Diversi tentativi sia su un fronte che l’altro. La tifoseria bresciana ha un momento di pausa al 24′ quando trattiene il respiro per un colpo di testa di Di Carmine che supera Minelli ma Furlan spazza ad un passo dalla linea di porta.

Da segnalare l’esposizione in Curva Nord dello striscione in memoria di Emilio scomparso lo scorso anno. Ripresa dallo spavento la Nord carica, a ritmo di tamburo, i suoi beniamini che arrivano vicini al gol con Ferrante per ben due volte.

Nella ripresa arriva il vantaggio degli ospiti: il giovane fenomeno nordcoreano Han, vera rivelazione del campionato, insacca di testa portando i suoi sull’1-0. Festa grande sugli spalti del settore ospiti con i perugini che si animano sventolando a più non posso le loro bandiere.

Il Perugia è in vantaggio ma i padroni di casa non si perdono d’animo e cominciano a rincorrere il pareggio. Al 15′ del secondo tempo avviene la svolta: entra l’airone Caracciolo salutato con grande calore dal pubblico di casa. Due minuti dopo è proprio lui a trafiggere Rosati e a far esplodere l’intero Stadio Rigamonti.

Nella Nord e anche in gradinata si accende qualche fumogeno, un paio finiscono anche in campo ma non hanno portato ad una sospensione della gara. I tifosi bresciani accompagnano ogni azione delle rondinelle: vogliono assolutamente la vittoria.

Nel settore ospiti non demordono: battimani e cori d’incitamento a non finire. E mentre il Brescia costruisce azioni su azioni alla ricerca della vittoria, dalla Nord si innalza il coro “Madonnina dai ricciolo d’oro” accompagnato da una impressionante sciarpata.

In campo le rondinelle credono al sorpasso, in curva e sulle gradinate sono carichi, così al 35′ ecco il gol vittoria: ci pensa Dimitri Bisoli a far esplodere, di nuovo, il Rigamonti. Padroni di casa che festeggiano così i primi tre punti casalinghi conquistati.

Edoardo Lanzi.