Siamo costretti, nostro malgrado, a scrivere queste righe per mettere in luce ciò che stiamo ingiustamente subendo.
Da una quindicina di giorni – tramite convocazione dai commissariati di competenza – abbiamo appreso di essere indagati dalla Digos di Bologna per i presunti fatti accaduti durante la partita del 3 Marzo con Treviso (Coppa Italia).
Tali fatti sono per noi inammissibili e totalmente privi di fondamento. Ci vengono attribuiti gesti e/o azioni che non abbiamo mai commesso. Anzi, al termine della partita, senza mai aver avuto un minimo contatto con la tifoseria avversaria o aver cantato alcun coro contro la stessa, siamo stati costretti a lasciare il settore con fermezza e veemenza. Inoltre, siamo stati raggiunti ed identificati nel parcheggio antistante l’Unipol Arena.
Per concludere, dopo una assurda indagine penale a nostro carico e attualmente ancora in corso, abbiamo tutti ricevuto notifica di un inizio di procedimento amministrativo (preavviso di Daspo).
Precisiamo che non vogliamo nè piangerci addosso nè tantomeno fare le vittime ma ciò che ci sta accadendo e’ surreale, inverosimile.
Combatteremo in ogni modo e in ogni sede possibile tali prese di posizione tese a reprimere ogni forma di movimento ultras, consapevoli di essere pronti a pagare per eventuali colpe – qualora ci fossero – ma di non essere assolutamente disposti a rinunciare alla nostra passione per delle accuse infondate, illegittime e ingiustificate.