10-06-2018: Cannara-Torres 4-4
Ritorno Finale Play Off
Eccellenza Nazionale
Giocata a Bastia

Ritorno della finale nazionale dei play off  di Eccellenza. In questa calda domenica di giugno seguo da vicino l’importante incontro tra Cannara e la blasonata ed ultracentenaria squadra di Sassari: la Torres, che dopo la vittoria dell’andata al “Vanni Sanna”, con il minimo scarto,  in quest’incontro decisivo in Umbria ha a disposizione due risultati su tre.

Cannara è un piccolo paesino di appena cinquemila abitanti non lontano da Foligno, che solo una volta nella sua storia ha avuto l’occasione di disputare un campionato di serie D, all’epoca chiamato ancora Interregionale.

Nonostante il Cannara avesse voluto giocarsi la promozione sul suo campo, la questura non concede l’agibilità anche in virtù dell’alto numero di tifosi sardi previsti. La tribuna dello “Spoletini” infatti, si compone di una sola tribuna, per di più senza particolari divisori. Particolare sul quale è lecito il beneficio del dubbio visto che ci sono stato dieci anni orsono e la situazione potrebbe essere anche cambiata, almeno in parte.

Dunque questa delicata sfida si disputerà allo stadio “Comunale” di Bastia Umbra, uno stadio sicuramente più agevole avendo due capienti tribune, quella dei locali coperta e degli ospiti scoperta, con due entrate separate. Nonostante Bastia si trovi a meno di dieci chilometri di distanza da Cannara, in nome di questo eccesso di sicurezza, la contesa perde inevitabilmente di fascino rispetto all’ipotesi iniziale di giocare nel solito impianto della squadra ospitante.

La domenica mattina arrivo molto presto in Umbria per quest’ennesima gara della stagione che va lentamente concludendosi con gli ultimi verdetti. Dopo un veloce giro all’esterno dello stadio, vedo arrivare una decina di macchine di tifosi del Cannara con bandiere fuori dai finestrini e clacson strombazzanti.

Mi balza all’occhio anche l’esagerato prezzo dei tagliandi d’ingresso, fissato in ben 20 euro per entrambe le fazioni: capisco l’importanza di fare cassa, ma stiamo parlando pur sempre di Eccellenza.

Messo piede in campo, il settore locale trabocca di gente mentre in quello ospite sono presenti oltre duecento tifosi, buon numero considerando le varie difficoltà logistiche che da sempre devono sobbarcarsi le realtà isolane.

Nel settore locale, in mancanza di una tifoseria organizzata, tanta l’improvvisazione e la si nota anche dalla predisposizione degli striscioni, tra i quali cui anche un “Cannara saluta Sassari”. Totalmente diversa l’impostazione dei sardi, con numerose “pezze” ultras appese a colorare il settore ed un’impronta molto più ultras.

Prima della gara entrambe le tifoserie scaldano le ugole e l’intensità dei cori ospiti si fa sentire subito bene. Con l’entrata delle squadre in campo, il settore umbro espone un bandierone rossoblù con al centro un grifone bianco, ad un lato vengono sventolate bandiere e dall’altro lato lanciati dei coriandoli. I sardi invece sventolano le loro caratteristiche bandierine, sempre di ottima fattura.

Nel primo tempo entrambe le tifoserie partono molto bene con cori alternati da battimani. Dopo appena cinque minuti sono proprio i padroni di casa ad esultare per il gol di Raccichini su calcio di rigore che rimette la situazione in perfetta parità.

I tifosi del Cannara esprimono un tifo molto migliore dell’idea sbagliata che mi ero fatto. Certo non è che spicchino per continuità, ma si fanno comunque valere per buoni battimani e belle sbandierate.

Gli isolani non sembrano risentire dello svantaggio e pur sotto un caldo torrido, fanno sentire tutto il sostegno alla squadra con numerosi battimani a tutto settore e la squadra li ripagherà con il pareggio a dieci minuti dall’intervallo.

Nel secondo tempo, le due squadre regalano una girandola di gol ed emozioni così serrata che anche noi a bordocampo fatichiamo a starci dietro. Comunque i padroni di casa rispolverano ancora il bandierone di inizio partita, ma poi subiscono il condizionamento della partita con il tifo che risulta molto discontinuo ma a fine gara, a qualificazione ormai compromessa, espongono comunque uno striscione di ringraziamento verso i propri giocatori.

In questa seconda parte di gara i sassaresi si dimostrano invece determinatissimi ad abbandonare questa categoria, cercando perciò di aiutare la squadra che li ripaga dapprima recuperando il nuovo vantaggio locale e poi addirittura portandosi in vantaggio.

Da qui la partita si mette in discesa, tutti percepiscono che la qualificazione è a portata di mano e sostengono gli undici in campo con diversi cori, alcuni in dialetto e molti battimani.

Prima del triplice fischio c’è ancora spazio per altre emozioni e gol, con la partita che termina con un rocambolesco 4-4 che manda la Torres in serie D fra la gioia incontenibile dei propri sostenitori che alzano in alto le proprie “pezze” e festeggiano a lungo con la squadra che balla e canta sotto al settore.

Dalla parte opposta, nonostante la delusione, scrosciano applausi sia per i giocatori umbri sia per quelli ospiti dimostrando grande sportività. Dunque nella prossima stagione la serie D si arricchirà di un’altra squadra blasonata, con una tifoseria di livello e questo non può far altro che piacere non solo a noi ma anche a tutti gli addetti ai lavori.

Marco Gasparri