La Casertana, che affronta quest’oggi al Pinto il Siracusa, è a caccia della vittoria scaccia-crisi, essendo appena sopra la zona playout (una lunghezza di vantaggio su Fidelis Andria e Sicula Leonzio). La vittoria di Cosenza non aveva illuso la piazza casertana, e le paure dei tifosi campani avevano subito trovato conferma nel match interno contro il Monopoli (sconfitta per 1-0).

Nonostante una classifica ampiamente deficitaria, allo stadio sono presenti oltre 2 mila spettatori, un’enormità, sia alla luce dei pessimi risultati registrati dalla Casertana sia dello scarso appeal che il calcio  esercita sui tifosi da 20 anni a questa parte. Un’inezia invece alla luce della piazza e della sua tradizione, ma i tempi del calcio sport di massa sono ormai un ricordo del passato remoto ed è stupido rifarci a quell’epoca per raffronti quantitativi.

In passato per match come quello odierno avremmo visto torce o fumogeni, strumenti oggi vietatissimi, cosa che limita di molto le capacità coreografiche delle curve. Nonostante ciò  la zona occupata dagli ultras risulta colorata e il tifo sarà compatto e costante per tutti i 90 minuti. I fischi rivolti ai propri giocatori al triplice fischio finale sono la conseguenza più immediata della frattura che si è creata tra pubblico e squadra.

Il Siracusa si conferma invece squadra da trasferta (quarto successo esterno), ed è proprio fuori dalle mura amiche che riscatta la cocente sconfitta subita nel derby contro il Catania, match disputato il sabato precedente. La squadra siciliana è scortata da poco meno di 50 ultras, che entrano nel settore ospiti in maniera compatta e non mancano di offendere i padroni di casa in virtù della rottura dell’amicizia con gli ultras della Juve Stabia, con i quali invece i siciliani intrattengono un rapporto fraterno.

A proposito di logiche come quella cosiddetta “del beduino”, il calcio offriva, oltre a vittorie e sconfitte, rare certezze che sono venute a mancare con il calcio spezzatino. Calendario alla mano il match odierno avrebbe offerto ai siciliani molti spunti d’interesse: sulla strada avrebbero potuto incrociare gli acesi, a loro volta diretti ad Ercolano, e di riflesso anche gli ultras Savoia, storici gemellati della curva  dell’Acireale. Certezze che vengono meno quando scopri che la serie C1 gioca negli orari più disparati (il match odierno si disputa alle 16:30) ma soprattutto in qualsiasi giorno della settimana (la partita si disputa di Sabato). Gli incroci pericolosi pertanto rimangono solo progetti sulla carta.

Testo di Michele D’Urso.
Foto di Giuseppe Scialla.