È dal titolo di questa canzone di Gianni Morandi che voglio partire, perché quando ho visto i due gruppi ultras tifare sotto una pioggia fitta, continua ed incessante mi è venuta in mente proprio questa strofa.

Io a dire il vero ho mollato quasi subito, un po’ perché la pioggia non la sopporto ed un po’ per non rovinare la mia attrezzatura fotografica, così mi sono andato a riparare sotto una tribunetta dopo 10 minuti dal fischio di inizio del match. Da tale posizione potevo scattare foto solo ai padroni di casa, anche se la vetrata ha aggiunto alle foto una sgradevole patina. Invece gli ospiti, trovandosi alla mia sinistra, erano impossibili da immortalare in foto ma ne ho potuto apprezzare al meglio il tifo vocale.

Il match sugli spalti è stato spettacolare, i padroni di casa, accompagnati dagli amici di Roccapiemonte, hanno tirato fuori una prestazione maiuscola, accendendo torce e fumogeni a volontà e non fermandosi nemmeno un secondo nel loro sostegno. Gli ospiti altrettanto hanno fatto la loro bella figura: sotto quella pioggia vi assicuro che era già difficile restarci fermi con un ombrello aperto, figurarsi fare il tifo.

Il match finisce 1 a 1, un punto che accontenta entrambe le squadre, mentre fuori allo stadio ci sono attestati di stima tra ospiti e padroni di casa. Vado via con la promessa di tornare al Domenico Sessa di Castel San Giorgio con la speranza di trovare un clima migliore, che mi permetta di scattare liberamente e senza l’ansia di proteggere la mia attrezzatura.

Emilio Celotto