C’è tanta adrenalina intorno a questa partita. L’evento viene giustamente caricato a mille da stampa, tifosi e da qualsiasi addetto ai lavori. Dal lato sportivo si affrontano due squadre che hanno come obiettivo quello di puntare al salto di categoria, ed in parte stanno mantenendo le aspettative, tanto che l’Ascoli è al primo posto della classifica mentre il Pisa si trova un po’ attardato ma comunque nutre velleità di sorpasso. Sul piano ultras, quello che sicuramente per noi è più interessante, si affrontano due tifoserie che proprio in buoni rapporti non sono. Inutile dire che l’aspetto politico conta, magari meno che in passato quando la divisione netta tra “rossi” e “neri” era alquanto accentuata, però è inevitabile che gli strascichi si ripercuotano sull’attuale situazione. Se da Ascoli si fa un gran parlare di questa trasferta che è segnata di rosso da tutto il popolo bianconero, anche nella città toscana si fa ben poco per calmare una piazza in ebollizione, tanto che nei dintorni dello stadio vengono affissi degli striscioni per invogliare gli sportivi a gremire l’Arena Garibaldi.

I numeri sono lì a dimostrare quanto questa partita sia carica al punto giusto. Il pubblico di casa offre un bel colpo d’occhio, con la curva esaurita e la gradinata popolata più del normale, mentre per gli ospiti si può ben parlare di invasione, visti i numeri e visto che la partita si gioca comunque in un giorno lavorativo, venerdì, in orario serale. Inutile tornare a parlare del vecchio sogno di vedere giocare tutte le partite di domenica alla stessa ora, questa battaglia, se mai iniziata, è irrimediabilmente perduta, gli eventi hanno dimostrato che questo cambiamento è stato solo l’inizio dell’agonia di un calcio che prende sempre più le distanza da chi lo vive sette giorni su sette. Non è roba per palati fini!

Che qualcosa non vada proprio liscio, lo capisco nel momento dell’arrivo della comitiva bianconera. Vengono esplose alcune bombe carta, non posso sapere se questa è opera di ascolani oppure pisani, ma evidentemente un po’ di tensione c’è e viene confermata in pieno quando a partita ormai iniziata da qualche minuto, fanno ingresso in Curva Nord un bel gruppo di ultras che comincia ad attaccare pezze e striscioni ed a coordinare un tifo che fino ad allora era vissuto sull’improvvisazione.

Anche gli ascolani si danno un bel daffare ed il loro ingresso è piuttosto movimentato: c’è chi sussurra che sia stata abbattuta una porta per favorire  l’afflusso della gente, su questo particolare non so dire molto, comunque è pur vero che gran parte degli ospiti fanno il loro ingresso nel settore ospite in maniera compatta, cercando subito di incrociare gli sguardi con i vicini pisani della gradinata. Vengono accese un paio di torce, una prende la direzione della gradinata e pur non centrando l’obiettivo, è la conferma di una partita che non è per i deboli di cuore.

I piceni ci mettono un po’ di tempo a compattarsi, cosa inevitabile visti i numeri in gioco. Vengono attaccate alla vetrata pezze e striscioni, poi il gruppo migra verso il centro del settore per coordinarsi al meglio.

Primi cori non proprio amichevoli, da una parte all’altra si tende immediatamente a chiarire i rapporti che in pratica son già ampiamente chiari, poi si passa al tifo verso le rispettive squadre. Poco da rimproverare alle due tifoserie. I pisani sono ormai una macchina collaudata con cori continui, buona coordinazione e colore assicurato da diversi bandieroni fatte sventolare in maniera quasi continua.

Gli ascolani confermano di essere una tifoseria in ottima forma e oltre ai numeri portati in Toscana, offrono fin da subito una bella prova corale, con ottimi battimani e cori che vengono intonati da quasi tutti i presenti. Buona in questo caso l’organizzazione del tifo, aspetto non facile visto che in trasferta è sempre difficile trovare il giusto equilibrio per di più quando ballano numeri significativi come in questo caso. I lanciacori ascolani si alternano l’un con l’altro ed il tifo sembra giovare da questa situazione. In effetti i cori sono praticamente continui e trovano sempre una risposta ottima.

Visto che la coreografia iniziale non è stata fatta, la Curva Nord intorno a metà primo tempo decide di farsi bella con una torciata che fa da sfondo ad un lungo striscione esposto nella parte bassa:”Come un fuoco rinvigorisci e torna ad ardere…solo così non cadrai nel combattere”.

Primo tempo che sugli spalti scorre via in un baleno, le due tifoserie offrono un bello spettacolo e tra un coro per la squadra e l’altro, non mancano di offendersi reciprocamente.

La ripresa si apre con un bel gesto da parte delle due curve, che almeno per qualche minuto si trovano unite, gesto che se da parte dei padroni di casa era scontato, non lo era sicuramente da parte ospite. Però la rivalità travalica certi confini e solo chi vive accanitamente la curva, il tifo, il mondo ultras in generale può capire certe dinamiche. Il protagonista della vicenda, suo malgrado, è Gianluca, ultras del Pisa malato di tumore che decide di posticipare l’intervento chirurgico per poter assistere a questa partita. Ad inizio secondo tempo la Curva Nord srotola uno striscione su due piani:”Forza Gianlu continua a combattere…tutta la Nord è con te”. Gli ascolani rispondono con “Il coraggio non ha colori. Forza Gianluca!”. Per qualche minuto gli applausi dell’Arena sono indistintamente per l’uno e per l’altro messaggio, certi gesti sono il riconoscimento della maturità di una tifoseria. E gli ascolani, in questo caso, hanno dato prova del proprio spessore.

Anche in questo secondo tempo il tifo non verrà mai meno, con i due schieramenti che si faranno sentire e notare in più di un’occasione. Sia da una parte che dall’altra verranno accese alcune torce e sempre a livello di colore, le bandiere saranno spesso al vento.

Ottimo ancora il tifo vocale degli ascolani, compatti, continui, con pochissime pause. La loro prova è più che positiva. Anche i padroni di casa non mancano di bissare il buon tifo espresso nella prima frazione, bandieroni al vento e cori che in qualche occasione vengono seguiti pure dalla gradinata.

L’equilibrio in campo viene spezzato dal gol di Perez, ex di turno più volte “beccato” dal pubblico neroazzurro ed invece osannato da quello bianconero. Il momentaneo vantaggio viene festeggiato dagli ospiti con l’accensione di una torcia e con un tifo che a questo punto coinvolge veramente tutti i presenti, coscienti del fatto che la vittoria è un  prezioso mattoncino per la promozione diretta.

Al triplice fischio finale, tanta è la gioia di tutti i giocatori e dirigenza bianconera che vanno sotto il settore per gli applausi di rito ed il lancio di magliette e pantaloncini.

Delusione da parte del pubblico di casa ma la curva decide di applaudire comunque la squadra che in effetti ha dimostrato di aver messo grinta ed impegno in una sfida decisa dal colpo di un singolo.

Valerio Poli