Giornata 36 del campionato di serie B, le due squadre sono invischiate nei bassifondi della classifica anche se a stare sicuramente peggio è il Pisa che, adagiato solitario al penultimo posto, ha il dovere di portare via i tre punti per continuare a sperare.

L’Avellino ha una classifica inficiata dai tre punti di penalizzazione da scontare nell’attuale campionato, fardello che la costringe ad una corsa verso posizioni di classifica più sicure.

In un clima che può apparire da ultima spiaggia, il pubblico può fare la differenza ed anche in questo pomeriggio l’Arena Garibaldi risponde alla grande con un tutto esaurito che non fa notizia. Anche nel settore ospiti non c’è di che lamentarsi: i numeri degli irpini non sono affatto male considerando la cronica riduzione dei biglietti disponibili per quel settore e la situazione di classifica della squadra di Monzon Novellino. Evidentemente la febbre da stadio si è impossessata delle due tifoserie che, in un momento critico, portano il loro apporto alle rispettive squadre.

Rapporti tra irpini e pisani abbastanza tesi: appena gli ultras ospiti fanno il loro ingresso nel settore, dalla Curva Nord partono un paio di cori offensivi che hanno una degna risposta. Il botta e risposta si esaurisce nell’arco di un minuto, ma anche durante la partita non mancheranno i classici sfottò.

L’ingresso delle squadre in campo è salutato dai padroni di casa con uno striscione d’incoraggiamento: “Forza ragazzi lottate da ultras”, mentre nel settore ci si compatta dietro lo striscione con il nome della città.

Bel gruppo quello degli irpini, di una compattezza quasi disarmante: un paio di lanciacori si alternano davanti allo striscione per impartire gli ordini mentre il resto dei presenti partecipa attivamente al tifo senza neanche stare troppo a stimolarli. C’è voglia di incitare la squadra ed anche chi si sistema un po’in disparte rispetto al gruppo principale, non manca in taluni frangenti di portare il proprio sostegno alla causa. Tifo continuo, tanti battimani, gli irpini hanno il notevole pregio di riuscire a tenere i decibel alti per tutta la partita, offrendo anche un bel tocco di colore grazie alle numerose bandiere fatte sventolare quasi costantemente. Da segnalare, a proposito, una bandiera che ricorda l’amicizia con la tifoseria bolognese e, a quanto pare, una rappresentanza rossoblù è al fianco degli irpini in questo pomeriggio.

Se i campani ci danno dentro, anche la curva di casa non fa mancare il proprio apporto: pure in questo caso il tifo è continuo con tutto il settore che in qualche circostanza prova a spingere la squadra alla vittoria.

Curva Nord che non fa mandare la propria dose di colore: bandiere e bandieroni fanno sempre bella mostra e qualche torcia viene accesa nei diversi momenti della partita.

In questo pomeriggio, come da tradizione, gli ultras nerazzurri non si limitano alla voce ma esprimono il proprio pensiero a colpi di vernice spray: infatti, verso la fine della prima frazione, uno striscione su due piani vuole esprimere solidarietà alla tifoseria perugina ed in particolar modo agli Ingrifati: “Furto e rapina? Un’invenzione della Digos perugina. 9/10/2016 Giustizia per gli Ingrifati Perugia”.

Termina così un primo tempo avaro di emozioni sul terreno di gioco e molto più vivace sulle gradinate.

La ripresa si apre con il gol dell’Avellino che risulta essere uno spartiacque anche a livello di tifo: infatti gli irpini bissano la bella prova dei primi quarantacinque minuti con una ripresa di alto livello: voce e bandieroni non caleranno un secondo, proponendo alcuni cori in movimento che tutti i presenti sembrano proprio apprezzare.

Per la tifoseria di casa è una doccia gelata, anche il pareggio è un risultato che serve a poco, una sconfitta può risultare decisiva. La curva continua a sostenere la squadra, l’apporto vocale non manca, anche se si perde un po’ di coralità con qualcuno che comincia a “sentire” troppo il risultato e preferisce concentrarsi sul terreno verde.

Nonostante il risultato avverso e tutta la tensione che si respira nell’ambiente, la Curva Nord è viva e vegeta e mostra un secondo striscione: 2Offuscate la verità con le vostre menzogne. Noi offuschiamo il cielo con i nostri colori”. Striscione che viene tenuto alto diversi minuti, poi quando viene riposto spunta il mastodontico “Pisa non si piega”, dietro al quale vengono accesi diversi fumogeni rossi. Bella pensata e bello spettacolo.

Se gli irpini viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, dalla Curva Nord ci sono solo cori d’incitamento, non un accenno di contestazione e non un fischio. Del resto, un comunicato della tifoseria diramato in settimana aveva ben spiegato la linea decisa dal cuore del tifo nerazzurro. Sostegno ad oltranza, perciò, che però non muta il risultato sul terreno di gioco.

Al triplice fischio del direttore di gara, grande entusiasmo tra i giocatori irpini che vedono la salvezza ad un passo; la festa prosegue sotto il settore ospiti con i cori di circostanza ed un’euforia che fa da contraltare alla delusione dei giocatori nerazzurri che, alla fine, si dirigono sotto la gradinata dove si prendono gli applausi del pubblico ed infine sotto la curva dove ci sono ancora applausi ed un coro che chiede di lottare fino alla fine.

In ultima istanza, voglio segnalare la presenza nel settore ospiti di qualche bambino che evidentemente non si perde una sola partita dell’Avellino, visto che conosce a menadito tutti i cori e non manca di cantarli insieme agli ultras. Addirittura, in uno di questi, non si limita solo a cantare, ma agita anche la propria bandierina. Che dire? Il bello del tifo, aspetto che viene sistematicamente sorvolato dai media desiderosi di incentrare il mondo ultras in una spirale di violenza inarrestabile. Poi ti guardi in giro e tra un Trump, un Assad ed un attentato terroristico, capisci che viviamo in un mondo di pace e prosperità. Basta sentirselo dire per continuare a crederci.

Valerio Poli.