La fotografia più fedele di questo big match giocato in uno Zini sold out (peccato l’indisponibilità della tribuna scoperta opposta alla tribuna stampa, che davvero stona rispetto ai colori del resto dello stadio) è quella scattata dopo il fischio finale del signor Eugenio Abbattista (lui sì fischiatissimo dal pubblico di casa): l’undici rosanero e grigiorosso entrambi sotto le curve di pertinenza a raccogliere, ma soprattutto a offrire applausi a due gradinate che hanno dimostrato di essere in grande spolvero, mandando in onda un confronto vibrante dal primo all’ultimo minuto. Uno spettacolo almeno alla pari di quello espresso dalle due squadre in campo.

Partono sparati i lombardi. La curva Sud, con in bella mostra lo striscione “Vicenza” degli storici gemellati, intona a squarciagola l’ormai tradizionale “Dai Cremooo, dai Cremona” che per alcuni minuti filati fa da colonna sonora al muro grigiorosso. Fino all’1-0 di Claiton è un assolo grigiorosso con una frequenza ininterrotta di canti, battimano e sventolio di bandiere. L’esultanza del vantaggio però rimane in gola ai lombardi. Il pareggio di Rispoli infatti dà la stura ai 370 giunti dalla Sicilia, che fino ad allora si erano fatti sentire solo al 13esimo minuto con un ben ritmato battimano. A menare le danze in curva nord è in particolare un gruppo di circa 100 ragazzi ben compatti e posizionati nella parte medio bassa della gradinata. “Palermo alè, alè” e “Noi vogliamo questa vittoria” da una parte. “Forza Cremo lotta e vinci insieme a noi” e “Gabriele uno di noi” (in ricordo di Gabriele Sandri a dieci anni dalla scomparsa) dall’altra danno il timbro di una sfida fra due tifoserie molto più concentrate sulla propria squadra, piuttosto che sui dirimpettai di giornata.

Il secondo tempo si apre con l’1-2 decisivo del palermitano Chochev, che porterà Tedino e company in testa al campionato cadetto e la tifoseria ospite a non mollare un centimetro in qualità e costanza del tifo fino al 90esimo.

A parte in piccolo pensiero non proprio amichevole rivolto ai piacentini e le ondate di fischi nei confronti dell’arbitro e dell’attaccante macedone del Palermo Nestorovski che in un paio di occasioni ha polemizzato platealmente con la tribuna centrale, anche nel secondo tempo la curva cremonese si conferma concentratissima nel vestire i panni del 12esimo uomo. Alla fine il pareggio non arriva. Il Palermo si porta via i tre punti e una prestazione da grande in campo e fuori. Per la Cremonese zero punti in classifica, ma la consapevolezza di poter giocare ancora un ruolo da protagonista. Sul rettangolo verde. E ancor più sugli spalti.

Stefano Arduini