Il caldo afoso dell’estate appena trascorsa ha da poco lasciato spazio ad una temperatura certamente più fresca. Una timida e debole pioggerellina comincia a cadere sulla città mentre mi avvicino allo Stadio Ezio Scida di Crotone per assistere alla partita di campionato di Serie B tra la compagine di casa ed il Brescia.

È una serata certamente emozionante, per lo meno per il sottoscritto. Questa città, diversi anni or sono, mi ha sostanzialmente adottato, quando i miei si sono dovuti trasferire per lavoro. In questa città ho frequentato le scuole superiori e ho avuto modo, per la prima volta, di entrare all’interno di un rettangolo di gioco, in qualità di fotografo, circa 14 anni fa (era il settembre del 2004), sempre per Sport People, in occasione di una partita di Serie B tra i pitagorici ed il Modena. A quei tempi non c’era bisogno di tesserini, iscrizioni, assicurazioni ed autorizzazioni varie per poter essere accreditati in una partita del campionato cadetto. Tante cose, però, da allora, sono cambiate. Io stesso mi sono dovuto trasferire lontano, in Liguria, per lavoro. Ma la mia passione per il mondo degli ultras è rimasta immutata. Ho quindi continuato a fotografare e a raccontare le vicende legate a questo mondo, e oggi mi ritrovo nuovamente qui, dopo diversi anni, pronto a varcare i tornelli di accesso dello stadio e calcare il prato erboso dello stesso, e per immortalare le due tifoserie presenti durante il sostegno delle squadre in campo.

Come di consueto, arrivo nei pressi dell’impianto sportivo crotonese piuttosto presto. Rispetto a diversi anni fa, la struttura dello stadio è certamente modificata. Vista la doppia stagione trascorsa dal Crotone nella massima serie, l’intero impianto è stato adeguato alle esigenze imposte dalla lega e ha aumentato notevolmente la propria capienza. Dalle finestre dell’ospedale che danno proprio sullo stadio, sopra il settore dei distinti, si affaccia già qualcuno, evidentemente in attesa di poter assistere alla partita di stasera, durante la degenza. Io stesso, in un Crotone-Juventus di Serie B, nel settembre del 2006, rammento di essere riuscito ad eludere i controlli preposti all’interno dell’ospedale per guardare la partita da una delle finestre degli ultimi piani, in quanto diffidato.

Questo e tanti altri ricordi del genere riaffiorano nella mia mente, mentre faccio ingresso all’interno del campo. Mi volto verso la Curva Sud ed ecco il flashback di quando, neanche diciottenne (nel 1996), segnai anche un gol nella porta proprio sotto quel settore, nel corso di un torneo studentesco. Un gol, per altro, inutile. La mia scuola, il Nautico, fu infatti costretta a soccombere, sotto i colpi di un ben più quotato Liceo Scientifico, per 5 a 2 (il mio fu il secondo gol, realizzato sul 5 a 1 a pochi minuti dalla fine), ma la gioia e le emozioni provate per una rete segnata nello stadio cittadino, proprio sotto la curva, restano comunque indimenticabili.

Con tutta questa serie di pensieri che si accavallano nella mia mente, l’inizio delle ostilità si avvicina inesorabilmente. Prima dell’ingresso in campo delle squadre assisto ad una delle note di colore che questo stadio porta avanti ormai da anni: uno storico tifoso rossoblu, “u zu rafele”, come di consueto effettua il giro di campo gettando manciate di sale, in un rito scaramantico accolto dagli applausi e dai saluti dei tifosi assiepati sugli spalti.

Pochi minuti dopo ecco finalmente l’ingresso in campo delle squadre. Vengono accolte da una bella sbandierata dei tifosi ospiti, non ancora al completo al momento, e dallo sventolio di numerosi bandieroni nella parte bassa del settore, in Curva Sud, e dall’accensione di alcuni fumogeni. Un enorme striscione campeggia al centro della Curva crotonese, con la scritta “UN’IDEALE CHE NIENTE E NESSUNO POTRÀ FERMARE!”.

Le due fazioni cominciano subito a beccarsi l’un l’altra. I bresciani, tra l’altro, sono storicamente gemellati con gli ultras del Catanzaro, acerrimi rivali dei tifosi pitagorici. E questo, ovviamente, è un motivo ulteriore per l’astio che scorre tra le due tifoserie.

Dopo alcuni minuti dal fischio d’inizio del direttore di gara, nel settore ospiti fa il suo ingresso il resto degli ultras bresciani, che affiggono lo striscione “Curva Nord Brescia”, al centro della porzione di stadio loro assegnata, oltre a numerose altre pezze che vengono sistemate su tutta la balaustra.

La tifoseria bresciana si compatta e si renderà protagonista di una prova davvero convincente, soprattutto dal punto di vista della continuità. Cori continui, bei battimani, il tutto ulteriormente arricchito dallo sventolio di alcune bandiere bianche e blu e dall’esposizione di diversi stendardi. Diversi i cori a sostegno della propria squadra, impegnata sul rettangolo di gioco. Ma ci sarà anche spazio per quelli contro i tifosi del Crotone e contro le forze dell’ordine. Cori, infine, per i propri diffidati e per i gemellati catanzaresi.

Sul fronte opposto, in Curva Sud, anche la tifoseria di casa farà un tifo davvero molto intenso. Coadiuvati anche dall’incessante suono del tamburo, suonato per altro magistralmente, gli ultras rossoblu sosteranno la propria compagine con molta continuità. Diversi i cori contro i loro dirimpettai e contro i catanzaresi. Ne vengono lanciati alcuni anche per i propri diffidati. Nel corso della partita verranno anche accesi alcuni fumogeni, mentre i bandieroni sistemati nella parte bassa della curva, sventoleranno costantemente.

Sul manto erboso la situazione diventa subito in salita per la formazione di casa quando l’arbitro, dopo neanche dieci minuti dall’inizio delle ostilità, assegna un calcio di rigore al Brescia con conseguente espulsione di un difensore del Crotone. Il penalty viene realizzato, per la gioia dei tifosi della Leonessa nel settore ospiti, e la squadra pitagorica si trova dunque a dover rincorrere, per giunta in inferiorità numerica.

La partita risulta molto bella e combattuta. Sono diverse le azioni pericolose, che però, almeno nella prima frazione di gioco, non vengono concretizzate. Nel secondo tempo il Crotone riesce ad agguantare momentaneamente il pareggio, anche in questo caso su calcio di rigore, realizzato proprio sotto la Curva Sud, che esplode letteralmente dopo l’esecuzione. La gioia però dura giusto qualche minuto. Dopo aver vanificato un azione in contropiede, il Brescia infatti si riporta in vantaggio approfittando dell’errore durante un calcio di punizione del Crotone nei pressi dell’area avversaria. La ripartenza della squadra lombarda è micidiale ed il Brescia riesce dunque a segnare la sua seconda rete proprio sotto il settore dei tifosi biancoblu, che festeggiano il nuovo vantaggio.

Il Crotone riparte dunque all’attacco, ma risulta poco incisivo. I tifosi sugli spalti iniziano a spazientirsi e in Curva Sud parte una sorta di contestazione nei confronti dell’allenatore dei pitagorici, Stroppa, chiamato a gran voce dagli ultras mentre viene evidenziato, in maniera sicuramente colorita, che la pazienza è ormai finita.

In pieno recupero, intanto, il Crotone agguanta l’insperato pareggio, scatenando la gioia dei tifosi rossoblu che comunque, dopo aver festeggiato la marcatura, tornano comunque a contestare l’allenatore per una prestazione, a loro modo di vedere, di certo non indimenticabile.

Al triplice fischio del direttore di gara i giocatori vanno sotto il settore dei propri tifosi per ringraziarli del sostegno ricevuto. Gli ultras del Brescia applaudono la propria compagine per la prestazione ed il risultato ottenuto in un campo certamente ostico come quello di Crotone. Dalla parte opposta, invece, gli umori sono certamente differenti. I giocatori vengono invitati a tirare fuori gli attributi in mezzo al campo. Il capitano della squadra, il portiere Cordaz, si avvicina alla vetrata e avrà anche un colloquio con i capi della tifoseria rossoblu. La Curva chiama a gran voce sotto il settore l’allenatore, che però è già andato negli spogliatoi.

La protesta continua e gran parte dei tifosi in curva decidono di restare ben oltre la fine della sfida continuando a chiamare a gran voce il mister affinché si presenti sotto la curva a confrontarsi con gli ultras.

In questo contesto i tifosi bresciani, in attesa dell’autorizzazione ad uscire dal settore ospiti, si divertono anche, per certi versi irridendo la tifoseria avversaria, facendo l’eco ai cori di protesta dei crotonesi.

Dopo una buona mezz’ora, finalmente, ecco che l’allenatore del Crotone raggiunge la Curva Sud insieme ad alcuni componenti della società rossoblu. Circondati dagli steward e da alcuni agenti della digos in borghese, una delegazione della tifoseria di casa entrerà in campo e si confronterà con mister Stroppa ed i suoi accompagnatori. I tifosi chiederanno maggior impegno da parte della squadra, oltre al rispetto nei confronti della stessa tifoseria. In pratica il concetto espresso dagli ultras è quello che “se la Curva chiama sotto il settore, non ci si può esimere dal presentarsi”.

Assisto comunque ad un confronto civile e pacato, dove le parti riescono ad esprimere le proprie argomentazioni per poi lasciarsi, anche su invito da parte dei rappresentanti della società, ad una nuova ripartenza, tutti uniti, in vista dei prossimi impegni della squadra.

Daniele Caroleo