Il Leone Alato si staglia su Piazzale dei Bonificatori, a pochi metri dalla centralissima Piazza del Popolo e non distante dallo stadio Francioni. È qua che un manipolo di ragazzi si riuniva costantemente dieci anni fa ed è qua che ebbe inizio la storia di uno dei gruppi attualmente più attivi della Curva Nord: il Leone Alato, per l’appunto. È anche qua che l’allora diciannovenne Stefanino muoveva i suoi primi passi da ultras, prima di esser stroncato da un destino infame: un infarto che l’ha portato via prematuramente da questa terra e dal suo mondo. Da allora è comunque presente ovunque il Latina giochi, con cori e striscioni.

A due lustri di distanza da questi due eventi, così lontani dal punto di vista emozionale, Leone Alato ha deciso di dedicargli una giornata: festeggiare il decimo anniversario nel segno di Stefanino. In che modo? Innanzitutto andandolo a trovare e poi marciando per le strade della città con un bel corteo che ha fatto rimbombare cori e manate per le vie deserte di questo sabato estivo.

Infine con un quadrangolare tra componenti del gruppo, All Stars Ultras, amici di Stefanino, e vecchie glorie del Latina Calcio. Il tutto condito ovviamente dal tifo incessante prodotto dagli spalti del campo di calcetto dove il tutto si è svolto (un centro sportivo adiacente proprio alla Curva Nord del Francioni). Un tifo alla vecchia maniera, fatto di bandieroni, torce, fumogeni, striscioni, megafoni e tamburi. Tante di quelle cose ormai vietate, che per una giornata sono tornate in auge con tutta la loro bellezza.

Chiaramente non potevano mancare i gemellati di Viterbo e Siracusa e le tifoserie amiche come Regensburg, Aprlia, Morena, Gela e Casal Barriera.

Non è certo un periodo florido per il calcio cittadino, con l’US Latina fallito e le nubi grige visibili all’orizzonte che sempre più si fanno nere marciando verso l’Agro Pontino. Dopo l’illusione Pezone, con la Serie C che sembrava ormai cosa fatta, i tifosi nerazzurri rischiano seriamente di non avere calcio il prossimo anno, anche se proprio oggi si parla di una cordata locale che dovrebbe permettere ai nerazzurri di disputare almeno la Serie D.

Pertanto l’evento si è inserito in questo contesto, andando a sottolineare come il germe dell’appartenenza e del tifo per i nerazzurri non sia stato fiaccato o stordito dalle ultime vicende ma, al contrario, rappresenti un forte grido e un punto da cui ripartire per l’intera città sportiva. E ovviamente dando un segnale importante dal punto di vista aggregativo, fatto che sempre più deve salire alla ribalta nelle nostre città e nei nostri centri urbani per non prestare il fianco alla disgregazione e all’individualismo promossi dalla società in cui viviamo.

Testo Simone Meloni

Foto Leone Alato