Non posso sapere se in questa stagione la serie B diventerà un campionato noioso. Per ora, sportivamente parlando, è tutto fuorché un torneo dove l’epilogo sembra già scritto: tutte le formazioni sono racchiuse in appena sette punti eppure siamo già all’undicesima giornata ed i valori in campo non sono affatto delineati.

EmpoliPescara, almeno sulla carta, risulta essere una sfida di vertice, ma nonostante tutto questo turno di campionato si gioca di martedì alle 20:30: non proprio il massimo soprattutto per quei tifosi che vogliono seguire la squadra in trasferta.

Tifosi che sono ultimamente sulla bocca di tutti: la notizia di Anna Frank con la maglia giallorossa è arrivata in ogni dove e la solita sequenza di pensieri al limite dell’imbecillità ha cominciato a turbinare senza pausa, con conseguenti discorsi sull’antirazzismo, sull’antisemitismo e sull’anti-tutto hanno invaso gli organi d’informazione.

Volutamente bypasso la notizia, non esprimo il mio pensiero tanto si parla del nulla, non voglio pagare il biglietto di questo osceno teatrino. Inutile ricordare che la curva è uno spaccato della società, società che mi par di vedere, non sia poi così altrettanto sensibile verso le minoranze di qualsiasi natura.

Entrano le squadre in campo e qualche vuoto si nota in Maratona, anche nella zona dei Desperados che infatti faranno il loro ingresso con qualche istante di ritardo. Anche il settore ospite è spoglio, i pochi presenti sono tifosi pescaresi arrivati in Toscana con mezzi propri.

Gli ultras della Curva Nord si compattano nell’antistadio e fanno ingresso nel settore in maniera compatta e chiassosa, sventolando i bandieroni e cominciando a cantare. Il tempo di attaccare pezze e striscioni alla balaustra che inizia il sostegno vocale.

Colorano immediatamente il loro spicchio con bandiere e bandieroni che vengono sventolati per larghi tratti dell’incontro, a livello estetico sono molto colorati ed offrono un bell’impatto visivo. Anche per quanto riguarda i cori c’è da dire che si mantengono su un livello più che dignitoso, con pochissime pause e con gli stessi che si susseguono senza troppi problemi.

I soliti cori per la squadra e per la città, rotti solamente da un paio contro la presidenza Sebastiani: molte tifoserie ultimamente contestano in maniera veemente le proprie dirigenze, aspetto questo che sarebbe da approfondire per i segnali che lancia.

Si scontrano, probabilmente, due visioni antitetiche: quella che definirei, magari in maniera abusata, più “romantica” e che finisce per fare inevitabilmente a pugni con l’attenzione morbosa agli aspetti economico-finanziari delle nuove “holding” del pallone di cuoio. Per dimostrare quanto certe contestazioni siano legittime e sacrosante, basti pensare alla fine che sta facendo il Modena: facile capire in quale stato d’animo si possano trovare tifoso o ultras in questi momenti e chi ha la faccia tosta da andare a dir loro di prenderla con filosofia?

Tornando ai Pescaresi, fanno la loro bella figura: a metà secondo tempo hanno una flessione dovuta più che altro allo scollamento del gruppo, ma riescono a serrare le fila ed arrivare fino al novantesimo cercando di coinvolgere i presenti con qualche coro decisamente bizzarro.

Ultras azzurri invece che non mancano di farsi sentire, i soliti bandieroni ad accompagnare i cori ed in questa serata anche la sciarpata che mancava da un po’ di tempo. In certe fasi dell’incontro, quando c’è da far riposare le ugole, vengono imbastite delle discrete manate alle quali partecipa una bella fetta di Maratona.

Tra le due tifoserie indifferenza totale. Da sottolineare, infine, la presenza dei gemellati di Montevarchi tra i Desperados con cori di stima che si alzano a partita finita.

Valerio Poli.