In una giornata uggiosa ma per nulla fredda, come del resto si sta rivelando tutto questo ultimo inverno, il Vicenza va a giocare per la seconda volta nella sua storia in riva al Garda, sponda bresciana, in quel di Salò. Lo scenario che mi accompagna per gli ultimi 25 km verso Salò, sin dall’uscita dell’autostrada A4, si presenta molto bello e suggestivo, con un rilassante paesaggio fatto di dolci colline da un lato e dal lago dall’altra.

Il periodo calcistico in realtà è tutt’altro che idilliaco per il Vicenza Calcio, con la società attraversata da una forte crisi culminata nel fallimento. Ora le redini sono nelle mani di De Bortoli, curatore fallimentare che sta cercando di far quadrare i conti per il proseguo del campionato (giocatori in primis) e sta altresì valutando se sia possibile arrivare ad un’asta di vendita del sodalizio berico.

Questa crisi sta però facendo paradossalmente bene alla tifoseria biancorossa, che ha ritrovato una compattezza interna che non si vedeva da anni. Tutta la città e la provincia si sono strette attorno al “Lane” come fosse, e come effettivamente è, parte della propria famiglia. Attestati di solidarietà sono giunti da tutta Italia, dall’estero e anche da città tradizionalmente nemiche come Verona e Padova. Una tifoseria di consolidata tradizione come quella vicentina, sta avendo in questi giorni una crescita ben visibile anche nel seguito fuori casa, forse un po’ la pecca maggiore in questi ultimi anni. Anche in questa trasferta, certo molto comoda e facilmente raggiungibile, i 520 biglietti per il settore ospiti di Salò sono stati venduti in pochi giorni ed anzi, ce ne fossero stati di più a disposizione, sarebbe stato ancor maggiore il numero di tifosi biancorossi.

Per la prima volta assisto ad una partita allo stadio Turina di Salò e devo dire che l’accoglienza è cordiale e simpatica. I tifosi della Feralpi Salò, i Leoni del Garda, guidati dalla Vecchia Guardia, non vantano certo una grande tradizione ultras e il loro numero è molto esiguo, ma nel loro piccolo sono attivi e ben organizzati (hanno anche un banchetto dove vendono il loro materiale) e durante la partita non fanno mai mancare il loro sostegno alla squadra. Tra le loro pezze se ne nota anche una rossonera milanista con scritto “Salò”.

Dal lato opposto, i tifosi vicentini vengono sistemati tutti nel settore ospiti, a lato della tribuna. Come già detto, lo stesso risulta tutto esaurito e quindi il colpo d’occhio è sicuramente positivo. Lo stadio è un classico da Serie D, con un’unica tribuna. Il tifo degli ospiti sarà bello e costante per tutti i 90 minuti. Un tifo come sempre “classico”, arricchito da tante bandiere e che ama tener vivi i cori di una volta. Uno di questi è “Forza Lane”, anni ’80 ma che fa ancora la sua bella figura e non sembra per nulla risentire del passare del tempo. Altrettanto belle le sciarpate e il tifo nella ripresa, grazie anche ai giocatori che in campo portano a casa una vittoria per 3-1, caricando i presenti e preservandoli dal fisiologico calo dopo il generoso sostegno fin lì offerto. Pare di vedere una tifoseria prima in classifica con tutto questo entusiasmo.

Sulla via del ritorno, ma sempre in terra bresciana, un pullman viene fatto bersaglio di una sassaiola da parte – stando alle prime ricostruzioni – di ultras bresciani.

Marcello Casarotti