Trovandomi spesso per motivi di lavoro in quel di Conversano, la mia attenzione viene catturata da un manifesto pubblicitario nel quale è sponsorizzata la fase finale di Coppa Italia di pallamano maschile.

Essendo un amante dello sport in toto, decido di provare questa nuova esperienza, conscio di non poter sicuramente trovare tifoserie come in Germania oppure come nei Balcani, dove le squadre sono “polisportive” e di conseguenza i loro tifosi danno importanza ad ogni tipo di disciplina sportiva che rappresenta la propria compagine.

La manifestazione è organizzata dalle società di Conversano e Fasano, che collaborano assieme per questa tre giorni ricca di emozioni e anche di rivalità. In realtà è Fasano a vincere il bando per l’organizzazione di questo torneo, ma non avendo ancora un palazzetto suo (ma che è prossimo alla realizzazione) decide di appoggiarsi al Pala San Giacomo della vicina Conversano, impianto adatto a tutti gli sport indoor, costruito per i Giochi del Mediterraneo del 1997 .

Decido, quindi, di seguire il venerdì pomeriggio i due quarti di finale più interessanti, ovvero quelli tra Conversano – Trieste e Fasano – Bolzano; abitando anch’io nell’entroterra del sud-est barese, mi sarà facile arrivare subito in macchina tramite un’arteria interna: scorgo con stupore, già dalla circonvallazione di Conversano, il Palazzetto ben illuminato e pronto alla sua serata di gala .

Dopo aver parcheggiato, ritiro il mio “braccialetto” ed entro nella struttura, che nonostante i suoi oltre 20 anni di storia è tenuta come un gioiello, oltre che essere davvero bellissima: due curve ai lati e una tribuna enorme per la bellezza di 4.000 posti a sedere.

Nel primo quarto a cui assisto, trovo una trentina di ragazzi che si raggruppano e fanno quadrato dietro lo striscione “Sud Side Conversano”: espongono uno striscione a inizio partita con la dicitura “Abbattiamoli” e tiferanno in maniera continua per tutto l’arco del match.

Mi sono sembrati un gruppo abbastanza giovane, aiutato da qualche ragazzo più grande. L’ausilio di due tamburi ha ben scandito il tempo per dei bei battimani. Fanno qualche coro a ripetere e cantano per tutta la partita cori spontanei alternati a quelli classici da stadio, a proposito di questo, noto un bandierone e un “Jolly Roger” che mi sembrano appartenere al gruppo che segue il team di calcio militante in Prima categoria pugliese, segno che per l’occasione molti ragazzi di tutto il paese si sono stretti per l’obiettivo comune di sostenere i propri i colori, a prescindere dallo sport che li rappresentasse.

Devo innanzitutto dire che non pensavo fosse così difficile farsi sentire in un palazzetto, poiché da una parte i continui suoni delle trombe in una struttura chiusa, dall’altra il jingle che parte ad ogni gol all’interfono, “strozzeranno” l’urlo della gente: sarà questa una delle poche note negative di questa avventura.

I ragazzi di Conversano vengono premiati da una bella vittoria della loro squadra, che sfilerà sotto il settore a fine partita: partirà qualche coro ostile contro Trieste, con cui so che c’è una rivalità sportiva; quello che invece devo constatare dopo, è il fatto che non corra buon sangue tra le tifoserie di Fasano e Conversano, infatti, mentre i primi entrano e i secondi escono dall’impianto (le partite sono ovviamente consecutive), noto qualche gesto non proprio amichevole.

Il secondo quarto prevede il big match tra Fasano e Bolzano, finaliste scudetto della stagione precedente: si sistemano nella curva nord gli “Junior Supporters”, che appendono in alto il loro striscione e riempiono il settore in maniera un po’ più sparpagliata; appendono anche loro uno striscione lungo quanto tutta la balconata; noto che anche loro sono un gruppo giovane, ma tra loro c’è anche qualche presenza di gente di curva, che supporta e “vigila” durante tutta la partita.

In realtà sapevo che qualche stagione fa, gruppi della curva di Fasano avevano seguito le fasi finali di questa competizione, questa volta non lo faranno in maniera ufficiale, anche se si vede una bandiera di quelle che solitamente sventolano in curva al “Curlo”. All’ingresso delle squadre, il settore si riempie di bandierine a bande bianche e azzurre molto belle e c’è anche l’accensione di qualche foto-flash.


Il tifo durante la partita non sarà proprio incessante, ma raggiungerà buoni picchi ai gol, anche se il maledetto altoparlante di cui parlavo prima, smorzerà questi bellissimi boati. La partita sul campo è avvincente ed emozionante, tanto da distrarmi dal resto in alcune circostanze: da brivido la parata di un rigore da parte dell’estremo difensore fasanese, che andrà festante ad esultare sotto la sua curva, oscillando l’indice per dire che da lì non sarà facile passare…

Per mia sorpresa, anche dalla tribuna si alzerà qualche coro di incitamento per la compagine fasanese, oltre alle solite tipiche proteste contro i direttori di gara…

Dall’altra parte, simpatiche famiglie bolzanesi sventoleranno bandierine biancorosse per tutta la partita e sarà presente anche qualche vuvuzela; faranno qualche coro secco in tipico dialetto locale e sarà encomiabile la loro voglia di non fermarsi mai nonostante l’esiguo numero.

La partita sul campo termina in parità e ai rigori il Fasano cederà il passo al Bolzano, con grande rammarico per tutti i tifosi accorsi, poiché la sconfitta costerà il mancato derby col Conversano.

 

Il secondo giorno seguo la semifinale tra Conversano e Bolzano: i ragazzi stavolta appendono lo striscione del gruppo sopra la gradinata, quindi alle loro spalle, preparandone uno di carta che tengono aperto per tutta la partita al fine di sostenere la squadra.

Oggi il gruppo è più numeroso e nel tifo questo influirà positivamente: ad inizio partita allestiscono una piccola coreografia con un bandierone a scacchi bianco-verde e fanno un tifo, a livello canoro, abbastanza buono con cori secchi per la città e bei battimani. Sul campo la partita risulterà bellissima e anche questa volta il Bolzano (squadra che non molla MAI) la spunterà ai rigori per la delusione di tutti i tifosi locali.

Vengo a sapere però, che alla fine a vincere la coppa saranno gli altotesini di Pressano, che abbatteranno il muro trentino di Bolzano nel derby finale. Del resto la domenica è pur sempre il giorno del pallone e non ho potuto presenziare, ma questa nuova esperienza ha arricchito il mio bagaglio, con uno sport che è davvero bello da vedere, in cui molto varia è la presenza di donne, bambini e famiglie e che non pensavo potesse farmi emozionare a tale livello.

Rocco Denicolò