Se sul campo la sfida tra PSG ed OM ha mantenuto le sue promesse, la gestione del pubblico e del comportamento di parte dei tifosi, ha lasciato quantomeno a desiderare.

Non appena la partita si è conclusa, la Divisione Nazionale Lotta alla violenza negli stadi (DNLH) ha lanciato l’allarme, citando la presenza di “un po’ di fuoco inizia sugli spalti” laddove erano sistemati i sostenitori del Marsiglia. Un comportamento ritenuto “non ammissibile” e passibile di “azioni legali individuali o collettive”.

Il problema è che la finale di Coppa di Francia è stata vista come una sorta di prova generale prima dell’inizio di Euro 2016, in particolare in materia di sicurezza.

Così, contrariamente a quel che ci si aspetterebbe per qualsiasi partita a Saint-Denis, solo 4 ingressi sono stati aperti, dei 26 che compongono lo Stade de France, allo scopo di filtrare “al meglio” 80.000 spettatori.

L’idea dei servizi di sicurezza era semplice: meno ingressi, più facilità nel controllare il pubblico. Solamente che poco più di 20.000 persone in media, hanno dovuto transitare per ognuna delle entrate. Con le conseguenze che si possono ben immaginare per il pubblico e per l’impazienza dello stesso.

Il prefetto di Seine-Saint-Denis, Philippe Galli, ha riconosciuto lunedi mattina, al microfono di Europe 1, che la polizia è stata “sopraffatta dalla pressione dei tifosi”, in particolare all’uscita del settore RER B, coinvolgendo anche “alcune delle forze di sicurezza che di solito vengono chiamate a sostegno dei controlli delle folle”.

I ritardi del deflusso così si sono accumulati. Un giornalista di Goal.fr ha assistito ad una scena che mostra un enorme buco della sicurezza:

“Le forze di sicurezza erano determinate a far transitare la folla, per evitare di creare una fuga che poteva avere conseguenze drammatiche. Ed è in quel momento che la polizia ha deciso di usare i lacrimogeni per sedare gli impulsi e l’impazienza di alcuni tifosi. La crescente impazienza aveva già portato al lancio di petardi da parte di alcuni sostenitori tra la folla, chiamando la Croce Rossa, schierata intorno allo stadio, ad intervenire per problemi all’udito specie fra i più giovani”.

Eppure l’atmosfera era, secondo il parere di tutti, molto buona. Nessuna orda alcolica di tifosi, nessun delinquente, solo famiglie e tifosi entusiasti.

Il prefetto di Seine-Saint-Denis non ha negato le carenze: “Gli ingressi dello stadio non sono realizzati nello stesso modo, è un secondo problema che dovrà essere affrontato”. Per quanto riguarda l’inizio degli incidenti, Philippe Galli ha una sua ipotesi: “Si vede chiaramente, dalle immagini della videosorveglianza, che una serie di oggetti pericolosi sono passati attraverso le recinzioni”.

A seguito di una riunione d’emergenza convocata con i rappresentanti della Federazione francese di calcio, di Euro 2016 e di SAS, l’organizzatore del torneo, il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve si è impegnato a “garantire l’ingresso veloce e sicuro dei tifosi negli stadi, controlli affidabili ai fini della sicurezza grazie all’ausilio di società private esperte nel settore. Alla stessa maniera sarà assicurato il deflusso dagli impianti garantendo pari standard per tutti”.

Restano meno di tre settimane per trovare sul serio certe soluzioni e fare in modo che il fiasco dell’accoglienza del pubblico nella finale della Coppa di Francia, non si trasformi in disastro quando Euro2016 avrà luogo.

Traduzione Francesco Passarelli.
Articolo originale SudOuest.fr.