Fortitudo e Treviso, due pretendenti alla promozione in serie A, si ritrovano di fronte in un palazzetto canonicamente tutto esaurito, forte di una presenza di 5,500 spettatori, di cui 150/200 circa ospiti. Qualche minuto prima dell’inizio, i tifosi della “F” espongono in zona “Fossa del Leoni” lo striscione “LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI”. Il riferimento è alla trasferta di Ravenna dove, a partita ampiamente finita, c’è stata un’invasione del parquet che ha prodotto diffide fra i due e i cinque anni, alcune delle quali con doppia firma. Nello stesso momento, nella zona del gruppo “Unici”, viene fatto scendere un copricurva raffigurante i principali monumenti della città sui quali spicca un sole bianco-azzurro e la scritta “PER L’ONORE DI BOLOGNA QUI NESSUNO PASSERÀ”.

Per tutta la durata dell’incontro il tifo registra sempre un alto livello di partecipazione il cui picco massimo di coinvolgimento avviene con un coro che dura diversi minuti e vede tutte le mani ondeggiare a destra e sinistra.

Pur sconfitta la squadra sul parquet, gli applausi non mancano, con l’epilogo fortemente simbolico di una pacifica invasione, che vede coinvolte anche tante donne e bambini, in coda allo striscione “…E ADESSO DIFFIDATECI TUTTI”. Non mancherà occasione di far capolino sotto il settore ospiti, dove ci si manderà vicendevolmente a quel paese ma verrà poi levato, più forte dell’odio reciproco, un coro per rivendicare libertà per gli ultras.

Da Treviso circa 200 tifosi arrivati pochi minuti prima dell’inizio, marcati a vista da un servizio d’ordine che, per questa partita, risulta molto numeroso, sia all’esterno che all’interno dell’impianto. Molto uniti e compatti, una parte di loro tifa a torso nudo, fra sciarpate e tantissime bandiere a due aste che caratterizzano cromaticamente l’incontro. Alla fine di una partita molto equilibrata, potranno festeggiare l’importante affermazione esterna della loro compagine.

Luigi Bisio