Il turno 38 del campionato di Serie B mette di fronte, al “Matusa”, Frosinone e Spezia. Si tratta di una sfida fondamentale per entrambe le compagini, con gli uomini di mister Marino chiamati a mettersi alle spalle la pesante sconfitta di Terni, mentre gli ospiti, scesi in Ciociaria dopo aver sconfitto tra le mura amiche la Virtus Entella, cercano punti per stabilizzare il proprio posizionamento in zona playoff.

In questo soleggiato pomeriggio festivo, circa 8.000 spettatori affollano le gradinate dello storico impianto frusinate, con discreta presenza ospite.

Il Frosinone Calcio e tutto lo stadio, oggi, si stringono intorno al piccolo Genny, colpito da una patologia genetica molto rara (“Disturbo Congenito della Glicosilazione”, nota come CDG) da cui è affetta una percentuale davvero minima di popolazione mondiale. La Nord dedica a lui uno striscione, con la scritta: “Nelle difficoltà nessuna resa…forza piccolo Genny”. Prima e dopo la gara, il piccolo, insieme ai suoi genitori, è portato in campo per ricevere l’applauso e l’affetto di tutti i presenti. Ovviamente, non posso esimermi dall’esprimere anch’io la mia vicinanza a Genny, alla sua famiglia e all’associazione “Amici di Genny”, con la speranza che vengano trovati al più presto tutti i possibili trattamenti e cure che migliorino la vita di quanti vengono colpiti da questa malattia.

Venendo alle vicende del campo e degli spalti, il Frosinone si rimette in marcia grazie a due gol, realizzati entrambi nella ripresa, di Dionisi (dopo un’azione spettacolare) e Ciofani. Prima dell’uno ˗ due ciociaro, si registra un episodio di moviola che genera rabbia nel club ligure: al 19’ della prima frazione, un tiro di Granoche, attaccante spezzino, supera la linea di rete (come dimostrato dalle immagini televisive nel post gara) ma l’arbitro non vede e lascia proseguire; motivo per cui lo Spezia Calcio annuncia il silenzio stampa, visto che, secondo la società bianconera, questo episodio si aggiunge ad altri analoghi contro il sodalizio ligure. La partita risulta avvincente e ben giocata da entrambe le squadre, che entrano in campo determinate e combattive.

Il Frosinone conquista, dunque, tre punti importantissimi, che permettono ai canarini di non perdere terreno rispetto all’ Hellas, secondo in classifica (ora ad un solo punto, dopo il pareggio nel posticipo di Perugia), e di mantenere una buona distanza sulle inseguitrici; è da ricordare che, in caso di distacco tra la terza e la quarta pari o superiore a 10 punti, non si disputeranno gli spareggi, come avvenne nella stagione 2006 ˗ 2007, quando il Genoa, terzo in classifica, distanziò proprio di 10 punti il Piacenza, quarto, accedendo direttamente nella massima serie.

Continua a rimanere in zona playoff, dall’altro lato, lo Spezia che, come detto, rivendica diversi punti in più in classifica, sottratti, a detta del club, da decisioni arbitrali ritenute sfavorevoli: i bianconeri figurano all’ottavo posto, a quota 54, ma la classifica è davvero corta, tanto che dal Perugia, quarto in classifica, allo Spezia, le compagini sono raccolte in tre punti soltanto. Anche per la squadra spezzina, dunque, così come per il Frosinone e tutte le altre che stanno ancora lottando per qualcosa, l’imperativo, in vista delle rimanenti giornate di campionato, è conquistare il maggior numero di punti, per tentare il grande salto passando per la strada secondaria.

Come anticipato, al “Matusa”, in questo pomeriggio primaverile, si registrano circa 8.000 spettatori, con discreta presenza ospite (per la maggior parte di stampo ultras).

La “Nord” frusinate presenta un ottimo colpo d’occhio, con il nucleo caldo, da cui parte il sostegno alla squadra, ad addensarsi nella parte bassa. A livello visivo, creano impatto i bandieroni di ottima fattura, sventolati nel corso di tutta la gara, e la sciarpata proposta all’ingresso in campo dei ventidue. L’apporto vocale risulta continuo ed incisivo, soprattutto nei momenti in cui la curva percepisce i momenti di difficoltà dei propri undici, decidendo di alzare i decibel per accompagnare i giocatori in casacca gialloazzurra verso la vittoria. Frequenti sono i cori secchi e a rispondere, così come quelli ˗ soprattutto nella ripresa ˗ che invitano il pubblico dei restanti settori ad unirsi nell’incitamento; si segnala anche l’omaggio rivolto alla tifoseria paganese, storicamente gemellata con quella ciociara, una cui rappresentanza è oggi presente a Frosinone. Numerosi, per tornare al livello visivo, sono i battimani. Molto sentite, inoltre, risultano le esultanze ai gol, in particolare al primo, quello che sblocca una partita davvero difficile per il Frosinone. Verso la fine della gara, la curva esorta la squadra a crederci fino alla fine, già a partire dalla prossima trasferta di Salerno.

Nel settore ospiti, gli ultras liguri fanno quadrato intorno ai loro vessilli tenuti a mano, dimostrandosi particolarmente colorati: sventolano continuamente alcune bandierine e propongono, nella ripresa, una sciarpata ben riuscita, accompagnata dall’esposizione di numerosi “due aste”; si presentano, inoltre, quasi tutti in maglietta bianca, creando, appunto, una macchia dello stesso colore all’interno del settore (una parte del quale è occupata dai bambini delle scuole calcio). Sempre nella seconda frazione, srotolano uno striscione con la scritta: “Ciao Squalo, vecchio ultras”, firmato “Curva Ferrovia”. Anche da parte loro, sono frequenti i battimani, che coinvolgono tutti i presenti. Dalla mia postazione, non riesco a percepirne distintamente i cori, comunque per la maggior parte dei novanta minuti appaiono in movimento e intenti a cantare, pur con qualche pausa (si segnala un “pensiero” rivolto ai rivali reggiani).