Gasparo per me era un grande amico, un amico che ho conosciuto a 6 anni, in prima elementare e che mi ha accompagnato fino a 31 anni. Eravamo coetanei e siamo stati come fratelli. Di episodi ce ne sono stati tanti e insieme siamo diventati grandi. Gasparo era un soprannome che gli diedi io, in realtà lui si chiamava Turrini Andrea.

Nel 2010, quando ci trovammo la prima volta al parco Amendola, facemmo una cosa analoga a questo evento, ma molto più in piccolo e lui alla fine mi disse: “Matte, mi sono divertito tantissimo, lo rifacciamo?”, Una frase che m’è sempre rimasta in mente, anche dopo quel maledetto dicembre.

I suoi familiari mi hanno sempre assecondato e anche oggi ci troviamo nel contesto di un simpatico torneo di calcio, non prima di aver fatto due chiacchiere tutti insieme. I convenuti sono tutti quelli che vogliono partecipare e che si ricordano di lui, del suo sorriso e del suo modo di fare.

Il Gasparo Day non ha colore politico, non è il torneo della Curva, non è nient’altro che una manifestazione benefica composta da un torneo di calcio e in cui  approfittiamo per delle gran mangiate e piacevoli momenti da passare tutti insieme.

Negli anni abbiamo visto gente venire anche da fuori regione, abbiamo visto gente che senza se né ma è venuta a Saliceta, qualunque fosse la loro provenienza. A Saliceta perché era lì l’epicentro della nostra compagnia, a Saliceta perché è lì che abbiamo trascorso una buona fetta di gioventù.

Sono il primo a dire che senza i miei amici, tutto quello che si riesce a realizzare in questi giorni non ci sarebbe mai stato. Sono il primo a ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato, chiamato e che hanno portato qualcosa da dare in beneficienza. Sì, perché anche quest’anno la fatica e i sacrifici sarebbero molto di più in proporzione alla cifra rimasta, al netto delle spese, ma credo che nessuno faticherà a credere che fare della beneficienza è la cosa più gratificante di questo mondo.

Tutti gli anni diventiamo sempre più bravi, diventiamo sempre di più e riusciamo a fare delle meravigliose cose. Il sabato abbiamo allestito il tutto e concluso la serata facendo una mega grigliata di carne (quest’anno eravamo circa 60 persone), mentre la domenica, i più valorosi, hanno scelto di varcare il campo, e sotto un sole cocente e un caldo torrido, giocare a calcio per diverse partite che non assomigliano nemmeno lontanamente a quelle giocate dai ragazzi che sosteniamo dagli spalti, ma alla fine è lo stesso!

Quest’anno siamo stati molto fortunati anche dal punto di vista metereologico, perché abbiamo avuto un gran bel week end di sole. E di fame e di sete ne abbiamo avuta tanta!

Dire grazie è il minimo che si possa fare verso chiunque abbia deciso di contribuire in qualsiasi modo, a chiunque ci abbia regalato qualcosa, a chiunque sia passato a bere una birra, a chiunque si sia prestato anche solo un momento a questa nostra iniziativa.

Andrea Turrini sarai sempre uno dei miei più grandi amici. Ciao Gasparo, sempre nei nostri cuori!

Racconto di Matteo Casari, organizzatore del torneo.
Foto di Francesco Passarelli.