Mi lascio alle spalle Forlì prendendo l’intercity notte delle 23:48. Attraverso tutta la costa adriatica arrivando a Monopoli verso le sette e mezza della domenica mattina. Scendo dal treno e mi godo l’aria mattutina con il sole che comincia a far capolino molto lentamente e decido di andare a fare una veloce colazione nel bar della stazione.

Rifocillatomi un po’ decido di andare subito allo stadio, distante nemmeno un km dalla ferrovia per godermi di prima mattina il “Vito Simone Veneziani” in santa pace e con tutta la tranquillità che merita uno stadio che si vede per la prima volta.

Inizio a farmi un giro fuori di esso e noto le mura dell’impianto molto datate anche se migliorate recentemente con qualche ritocchino. Molto belli i botteghini fuori, con entrambe le intestazioni presenti, sia quella nuova scritta su targhetta che quella più vecchia e sicuramente più affascinante scritta in nero.

Sono solamente le 8:30 del mattino ma già vedo qualche inserviente della società al lavoro per preparare la partita che si svolgerà alle 16:30. Fortunatamente riesco ad entrare da un cancello lasciato aperto, cosa normale visto il continuo passaggio di persone che già di buon mattino stanno lavorando per montare le inferriate usate come divisori per separare le tifoserie.

Riesco a vedere qualche murales in tribuna scoperta e poi passo nella curva Nord, casa della tifoseria monopolitana, dove riesco a leggere le tante scritte fatte dai tre principali gruppi del tifo bianco verde. Tutto molto retrò, bello ed interessante, da vedere ed ammirare per cogliere i molti indizi preziosi su uno stadio comunque “vissuto”.

Devo ringraziare Giuseppe, una persona che lavora per il Monopoli Calcio, che mi permette addirittura di entrare nel rettangolo verde per vedere più da vicino gli spalti del “Veneziani”.

Lo stadio è veramente bello ed ha una capienza intorno ai 6-7 mila posti con due tribune grandi, una coperta e l’altra scoperta, più una curva, quella nord, dove, come detto, prendono posto gli ultras locali. Nell’angolo estremo della tribuna scoperta viene ricavato il settore ospiti separato dalla tribuna con un divisorio.

Riesco ad intravedere anche l’impegnativo lavoro svolto dai ragazzi della curva che proprio in questa partita inaugureranno il nuovo disegno fatto sui gradoni della propria curva: in un lato la scritta “Curva”, mentre dal lato opposto “Nord” ed al centro la testa di un gabbiano con lo stemma comunale ed una parte dei monumenti cittadini come sfondo.

Mi lascio trasportare da tutto quello che vedo e guardando l’orologio scopro che è passata oltre un’ora da quando sono arrivato per cui decido di congedarmi e di farmi un bel giro in centro città anche per vedere la parte storica di Monopoli.

Mi lascio alle spalle lo stadio e noto che già parecchi divisori sono stati montati dentro e fuori l’impianto.

Ad essere sincero, tutte queste robe moderne messe li così tanto per stonano parecchio con stadi che hanno un certo passato e rimangono fortunatamente ancorati al fascino dell’antico. Mi domando perché gli organi preposti alla sicurezza esagerino sempre chiedendo interventi ben oltre la normale sicurezza, facendo spendere milioni su milioni a società che magari potrebbero investire i propri soldi in ben altra maniera (per cercare di migliorare la squadra e regalare un sogno ai tanti appassionati, per esempio). Mah, misteri… all’italiana!

Tornando a noi ed al racconto di questa giornata, mi lascio dietro lo stadio e raggiungo il centro storico della cittadina pugliese facendomi un bel giro e riuscendo a vedere anche il primo palio dei gozzi (delle piccole barche a remi), svoltosi nel porto vecchio.

Monopoli è molto bella ed oltre al porto possiede diverse monumenti storici (come il castello di Carlo V), ed anche se le ristrutturazioni sono evidenti.

Girando per la città devo ammettere che gli ultras del gabbiano hanno fatto un lavoro eccezionale, tappezzando la città di volantini che invitano la gente ad andare allo stadio per sostenere la squadra. È palpabile l’entusiasmo che si respira visto che la squadra al momento occupa le parti alti della classifica ma soprattutto domenica scorsa è tornata vittoriosa da Andria, per uno dei derby più sentiti, dopo quasi quarant’anni dall’ultima volta.

Seppur manchi un’ora e mezza dall’inizio della gara decido di avviarmi allo stadio per evitare spiacevoli inconvenienti, ma non ho nessun tipo di intoppo e questa volta devo fare i complimenti a tutta la società del Monopoli per la maniera professionale ed umile con cui svolge il proprio lavoro, mettendoti nelle condizioni migliori e non facendoti sentire per nulla a disagio (bravi!). Quindi entro sul rettangolo di gioco un’ora prima del calcio d’inizio.

Ho modo d’informarmi sull’ennesima azione benefica messa in atto dagli ultras con l’aiuto della società: in settimana una delegazione di ultras e giocatori è andata nelle scuole di Monopoli e dell’hinterland per vendere agli alunni i biglietti di questa partita al costo di 3 €; il ricavato sarà donato completamente in beneficenza all’associazione oncologica “Amo Puglia”. Ovviamente in Italia i maggiori organi d’informazione sanno solo ergersi a paladini del buonismo per insegnare agli altri come comportarsi, per cui quando ci sono queste azioni che superano le loro parole è sempre meglio non parlarne o rimanere nel silenzio; meglio scrivere di un rumoroso petardo che scoppia o di un pericoloso fumogeno che viene acceso, indubbiamente.

Man mano che il tempo passa lo stadio si va a riempire sempre più e, per l’occasione, oggi sugli spalti sarà presente anche il presidente della Lega Pro Gravina.

Quando manca poco all’entrata dei giocatori in campo i monopolitani cominciano già ad incitare la propria squadra con potenti battimani. Nel frattempo c’è un bel giro di campo dell’associazione Amo Puglia formata da adulti e bambini con i primi a reggere uno striscione con una semplice dicitura: “Grazie”. Gli ultras e lo stadio intero a loro volta applaudono e ringraziano per tutto quello di buono che quest’associazione sta facendo.

Intanto entrano tutti insieme anche gli ultras messinesi, una quarantina circa, ed appendono le loro pezze; a dirla tutta non sono tanti ma in questo periodo la squadra sta regalando loro solo delusioni e la classifica comincia a farsi preoccupante.

L’attesa del prepartita finisce e finalmente entrano le squadre in campo; anche i giocatori ringraziano con un vistoso striscione esposto: “Grazie scuole e Amo Puglia”.

I monopolitani fanno una bella sciarpata ed espongono uno striscione con la frase in balconata che rimarrà per tutta la durata della gara: “… e la curva si colora”. I messinesi, a livello coreografico, sventolano 5-6 bandierine col logo dei gruppi.

Comincia la partita e la Nord parte compatta con cori e battimani veramente forti e potenti, belle le sbandierate e alta l’intensità corale.

 Prima della mezzora i biancoverdi effettuano un’altra sciarpata, molto fitta e in cui si notano i bandieroni e le bandierine dei Bad Boys. Non fanno in tempo a tenerla su che la squadra passa in vantaggio con una gran girata di Montini che fa esplodere lo stadio intero: sarà una bolgia fino al gol del raddoppio in pieno recupero del primo tempo con Genchi che va ad esultare sotto la tribuna coperta.

Una buona prima parte di gara per i pugliesi, visto che non hanno smesso mai di cantare, supportati dal lanciacori con megafono alla mano e dal tamburo a dare il tempo sia ai battimani che ai cori.

Dalla parte opposta i messinesi, seppur in numero ridotto, si son dati un gran da fare per sostenere gli undici in campo, facendosi notare per i battimani e lo sventolio delle bandierine. Nonostante vadano sotto di un gol alla mezzora non demordono e continuano a tifare, seppur con qualche piccola pausa, per tutta la prima frazione.

Nel secondo tempo gli ultras del gabbiano, con la squadra avanti per 2-0, avranno la strada in discesa e tiferanno continuamente per tutto l’incontro. Ottimi e numerosi i battimani ed inoltre è sempre continuo lo sventolio delle bandiere, soprattutto quella degli Army Korps.

I monopolitani festeggiano a fine partita, con qualche apprensione in pieno recupero quando il Messina accorcia le distanze, ma non c’è più tempo ed il gol conterà solo per le statistiche e per aver fermato l’imbattibilità dell’estremo difensore di casa che non subiva gol da ben oltre quattrocento minuti.

Come dicevo, i monopolitani festeggiano questa vittoria esultando con i propri giocatori sotto al settore e ci regalano la terza sciarpata di giornata e poi ancora battimani a ringraziare la squadra.

Passando agli ospiti, i giallorossi, seppur sotto di due gol, ad inizio ripresa fanno una piccola sciarpata per poi roteare le stesse. Il tifo continua per una decina di minuti buoni con qualche battimani, poi cala drasticamente e diviene discontinuo e sporadico fino al termine della gara con il gol di Madonia che non serve praticamente a nulla.

I tifosi giallorossi salutano lo stesso la squadra a partita finita ma non sono contenti della classifica.

A me non rimane altro che sistemare tutto con tranquillità per poi uscire dallo stadio, farmi di nuovo una veloce passeggiata in centro e tornare alla stazione per prendere il treno che mi porterà a casa non senza aver visto uno striscione esposto in una piazza di Monopoli dedicato al caso Cucchi ed alla sentenza dei giudici in questi giorni: “Epilessia… ennesima bugia”.

Marco Gasparri.