Quella della Curva Nord della Lazio è sicuramente una decisione che farà discutere, ma che comunque era nell’aria già da parecchi giorni.
Infatti, in occasione della prima partita casalinga della squadra capitolina contro la Juventus, prevista per sabato pomeriggio, gli Ultras della Lazio, così come per altro già ventilato nelle settimane precedenti, hanno annunciato ufficialmente il loro ritorno in Curva Nord dopo un anno di diserzione per protestare contro le famigerate barriere.
Nel corso del programma radiofonico “La Voce della Nord”, trasmessa sulle emittenti romane di Radiosei, alcuni esponenti della tifoseria Lazio hanno spiegato le motivazioni che li hanno spinti a rientrare in curva fin dalla prima partita in casa di questa stagione. Tanti gli argomenti toccati dai tifosi biancocelesti, dall’annosa problematica delle barriere, per l’appunto, alle vicende societarie, dalla questione Keita al rilancio della tifoseria biancoceleste.
Uno dei primi a parlare è stato Riccardo Rastelli, che ha spiegato: “Torniamo a casa nostra, torniamo a fare quello che più ci piace fare, cioè a sostenere la nostra Lazio. Vogliamo capire meglio come stanno le cose, vogliamo vedere se riusciamo a superare le barriere. Potranno inventarsi qualsiasi cosa, ma non ci impediranno di tifare. Spesso la Nord ha preso decisioni controcorrente e non capite all’inizio, ma va bene così”. Successivamente ha preso la parola Vincenzo, anche lui appartenente alla Curva Nord biancoceleste: “Si torna sperando che ci verrà permesso. Speriamo sia una stagione piena di soddisfazioni, per noi, per la squadra e per l’ambiente che va ricaricato. Ci auguriamo che tutto vada come deve andare e di vedere tante vittorie della nostra Lazio”.
Così come nelle settimane precedenti, è poi intervenuto anche lo storico leader della tifoseria laziale, Fabrizio Piscitelli, maggiormente conosciuto come “Diabolik”: “Avevamo deciso di non entrare più allo stadio per le barriere in curva. Non abbiamo abbandonato questa battaglia ma anzi la porteremo avanti dalla Nord. Questa è una battaglia per la nostra libertà. Non è un passo indietro. Dopo un anno di assenza abbiamo preso questa decisione perché ci siamo resi conto di essere rimasti in pochi. Vogliamo ricreare una curva e una tifoseria unita. La domenica deve tornare un giorno di festa e di tifo. Non deve essere Lotito, né i tifosi da tastiera, a toglierci questa gioia. Sabato speriamo di non riavere problemi col cambio posto o col fatto di stare in piedi durante la partita. Così come speriamo che siano state rimosse le barriere. Questo è il nostro vero obiettivo: far togliere le barriere e ricompattare la curva.”. Lo stesso Diabolik è poi voluto ritornare sulla manifestazione tenutasi lo scorso 14 Luglio nei pressi della Prefettura di Roma, facendo alcune precisazioni: “La manifestazione non era volta a cacciare Lotito. Basta rileggere il comunicato per capire che abbiamo abbandonato la curva per le vetrate, non ci sono altri motivi. Certo, la manifestazione aveva anche lo scopo di sollecitare la società a fare qualcosa dopo quanto accaduto con Bielsa. Ma non abbiamo mai pensato che Lotito potesse vendere la società dopo la manifestazione. Altresì, è sbagliato pensare che abbandonare lo stadio aiuti la Lazio. La scelta di tornare è stata dettata dal fatto che ci siamo guardati in faccia e abbiamo visto che siamo sempre gli stessi. Vogliamo ricreare quella curva e quell’atmosfera. Sarà l’occasione per ritrovarci, ridere e scherzare. Torniamo a riprenderci quello che ci appartiene e con tutti i buoni propositi. Vogliamo far capire che le barriere sono del tutto inutili, questo rimane il nostro obiettivo”.
Il leader degli ultras della Lazio ha poi voluto parlare anche della vicenda Keita, facendo riferimento al comunicato diramato nei primi giorni del ritiro della squadra biancoceleste dalla tifoseria laziale, e ha, infine, lanciato un appello a tutti i sostenitori della Lazio: “Come abbiamo già precisato nel comunicato, non ci sono più alibi per nessuno. La vicenda Keita riguarda solo Keita, non Lotito. Non vogliamo più vedere giocatori che passeggiano in campo come accaduto la scorsa stagione. Pretendiamo il 100% dei giocatori quando indossano la maglia della Lazio. Il risultato passa in secondo piano se la squadra dà tutto in campo. E’ sbagliato dare tutte le colpe solo a Lotito. Domani appuntamento alle 15/15:30 a Ponte Milvio. Invitiamo tutti a venire, grandi e piccini, anche chi la partita la guarda in Tevere, per dimostrare che ci siamo ancora”.

Daniele Caroleo.