Non so fino a che punto possa fare piacere questa appendice al campionato dilettanti, già di per se faticoso ed estenuante, roba che in alcune piazze viene ricordato con l’amaro in bocca.

In questo caso si affrontano due formazioni e due tifoserie che hanno una certa tradizione: Lucchese ed Ancona sono abituate a ben altri palcoscenici e la Serie D è stata un vero e proprio inferno, dal quale sono uscite entrambe in questa stagione vincendo ognuna il proprio girone. Ora si trovano in un triangolare in cui è presente pure la Pistoiese, dal quale si avrà accesso a semifinali e finale che assegneranno lo scudetto dilettanti. C’è quindi ancora da giocare, ancora da correre e sudare, ancora da viaggiare, tifare e presenziare sui gradoni, con una temperatura tipicamente estiva mitigata solo da una leggera brezza.

Torno al Porta Elisa dopo un po’ di tempo ma trovo la Curva Ovest ancora chiusa, con gli ultras di casa che si sistemano in gradinata, mentre nell’enorme settore ospite fanno il loro ingresso, con un discreto anticipo, gli ultras anconetani, accompagnati per l’occasione da qualche gemellato napoletano con tanto di pezze e bandierina.

Gli ospiti si sistemano su uno dei terrazzini del settore, appendono alla vetrata le loro insegne e fin da subito fanno un bel quadrato. I padroni di casa si sistemano nella parte bassa della gradinata e marcano il territorio con una pezza tricolore che riporta il logo e la data di fondazione della squadra. Ad inizio partita i rossoneri fanno sfoggio delle loro bandiere e mostrano uno striscione per ricordare l’anniversario della fondazione della società, mentre gli ospiti si fanno notare per l’accensione di una torcia immediatamente gettata a terra. La repressione non conosce né categorie né contesto.

Malgrado la partita serva quasi esclusivamente per il prestigio della società, la promozione delle due squadre infatti è cosa ormai appurata, le due tifoserie non vogliono deludere e ce la mettono tutta per farsi sentire. I padroni di casa possono contare sul numero, gli ultras si compattano nella parte bassa ma il restante pubblico, se sollecitato nella maniera giusta, sa essere una valida spalla. Gli ospiti sono tutti ultras, nessuno segue la partita in disparte ed i presenti sono compatti nel sostenere la squadra. Il loro tifo è molto “asciutto”, niente di particolare dal punto di vista del colore se non una bandierina sventolata a centro gruppo ed una seconda portata dai gemellati napoletani, per il resto, soprattutto nella prima fase dell’incontro, la voce fa da padrone ed i cori vengono tenuti alti anche qualche minuto, spesso e volentieri non vengono neanche accompagnati dall’uso delle mani.

I lucchesi non mancano di colorare il proprio territorio con qualche bandierina rossonera, un paio di due aste ed un bandierone, per quanto riguarda i cori sono abbastanza continui, privilegiano il sostegno alla squadra, non mancano di ricordare i diffidati e dicono la loro sulla vicenda che ha visto come protagonista Speziale. Se non altro la partita di Coppa Italia ha fatto sì che il nome di Speziale venisse ancora alla ribalta, riaprendo quella discussione sulla morte dell’ispettore Raciti che tanto ha diviso l’opinione pubblica.

Sul terreno di gioco a passare in vantaggio è l’Ancona, il tifo degli ospiti non muta e continua ad essere continuo, i loro cori sono sempre molto prolungati e spesso originali. Non deludono affatto, sono estremamente compatti indifferentemente dal fatto che più di una persona si espone per far partire un coro, immediatamente ripreso dal resto del gruppo.

La Lucchese riesce a pareggiare prima dell’intervallo, l’esultanza dei padroni di casa è scomposta e porta ad un innalzamento del livello del tifo, con gran parte della gradinata che accompagna lo zoccolo duro degli ultras.

Come nella prima fase, anche il secondo tempo si apre con uno striscione dei padroni di casa, questa volta si vuol ricordare due ragazzi prematuramente scomparsi: “2002-2014 Claudio e Ale sempre con noi”; tale striscione è applaudito pure dagli ospiti, che ripartono con i loro cori, incitando la squadra, onorando la città, non dimenticando i diffidati e quei ragazzi che son deceduti troppo presto: “Onoriamo gli ultras caduti” è cantato da tutto il settore, a seguire un “Libertà per gli ultras” ha lo stesso impatto.

Se gli anconetani non dimenticano i cugini ascolani, anche i lucchesi non possono non nominare i rivali pisani. Sul finire il tifo scema leggermente, anche perché il caldo si fa veramente sentire ed in numeri in gioco non sono eccezionali. Le due tifoserie reggono fino alla fine, il pubblico di casa si scalda per il gol del vantaggio, gli ospiti non fanno una piega e continuano a cantare come se nulla fosse successo.

Al novantesimo ad esultare è la squadra ed il pubblico lucchese, la semifinale è di marca rossonera ma entrambe le squadre ricevono gli applausi dei propri ultras, ai quali lanciano maglie e pantaloncini.

Tra le due tifoserie indifferenza quasi totale, gli animi si scaldano un po’ quando dalla gradinata rossonera parte il coro “Rossi di merda, voi siete rossi di merda”, gli anconetani rispondono con “Biancorossi siamo noi… e chi cazzo siete voi…” a rimarcare il fatto che la politica vuole essere lasciata fuori. Qualche gestaccio a distanza si nota di tanto in tanto, ma gli animi non si infiammano più del dovuto.

Valerio Poli.