La Juve Stabia è costretta, per l’ennesima volta nell’arco della stagione, a disputare i propri match casalinghi al Pinto di Caserta. Il tifoso medio andrebbe coccolato, soprattutto in un’epoca in cui con pochi spiccioli puoi vedere comodamente le partite sul divano di casa tua. A Castellammare di Stabia invece si va controcorrente e con il Menti ancora indisponibile la passione per i propri colori rischia di affievolirsi ogni giorno di più.

Oggi nella città della Reggia ci sono circa mille spettatori, pochi se consideriamo sia il bacino d’utenza che la categoria. Rispetto al match contro il Trapani i ragazzi della Curva Sud attaccano il proprio striscione sulla vetrata, sostenendo le Vespe dalla parte inferiore della tribuna coperta. Verranno ripagati da un’importante vittoria che proietta le Juve Stabia in una posizione di classifica più tranquilla.

Sul Racing Fondi ci sarebbe tanto da dire, almeno se decidiamo di soffermarci al piano prettamente sportivo. Oggi al Pinto è scesa una squadra che negli ultimi anni ha cambiato più volte colori, sede e nomi. La Racing Fondi affonda infatti le proprie radici nel 2013, quando venne costituita la Lupa Castelli Romani che divenne Racing Roma e infine Racing Fondi. Nulla in contrario, non vogliamo di certo esprimere giudizi di valore o tantomeno soffermarci su questioni etico morali, per di più se consideriamo che parliamo di un mondo, quello del calcio, dove tutto ha un prezzo, persino la fede dei tifosi. Ci chiediamo però che senso abbia cambiare continuamente città, imponendo il proprio modello e dimenticando che il calcio, oltre ad essere denaro, è anche passione. Passione che non si può diffondere quando non si riesce ad avere un minimo di continuità storica. Non ci sorprendiamo quindi se da Fondi nessuno abbia deciso di seguire la squadra che dovrebbe o quantomeno ambisce a rappresentare la propria città. Dopo l’Unicusano, insomma, per i vecchi tifosi di questo sodalizio continua a non esserci pace.

Foto di Giuseppe Scialla.