Nell’anticipo del Lunedì sera, che inaugura l’ultimo turno infrasettimanale di serie B, il Crotone sbarca al Manuzzi con l’intento di ottenere quella vittoria che gli permetterebbe di festeggiare, fin da questa sera, la matematica promozione in serie A.

Per l’occasione, i pitagorici hanno al seguito, oltre alla solita pattuglia di crotonesi residenti nel Centro-Nord, anche un numero considerevole di sostenitori giunti direttamente dalla Calabria i quali, malgrado il giorno lavorativo, non hanno esitato a sobbarcarsi i 1.800 chilometri (tra andata e ritorno) che li separano dal tanto agognato sogno di approdare nel paradiso del calcio italiano.

E se il Crotone sogna, il Cesena cerca il colpo a sorpresa. Quella vittoria che serva a rilanciare le velleità di play-off, soprattutto dopo la battuta di arresto patita in quel di Pescara ed il mezzo stop casalingo imposto dal Vicenza nel “fortino” del Manuzzi.

La partita di questa sera ha molteplici significati soprattutto per il mister bianconero, Massimo Drago, che proprio a Crotone ha potuto cominciare la sua avventura nel calcio che conta. Di sicuro non sarà facile per lui dover tentare un brutto colpo ai danni dei suoi ex, ma del resto la classifica parla chiaro, vincere è l’unica prerogativa utile per rimanere in corsa e continuare a sperare nella coda dei play-off.

Dal punto di vista del sostegno, è ottima la prestazione della curva crotonese, che si piazza di diritto nella mia personale “Top 10” delle migliori tifoserie viste all’opera da me quest’anno a Cesena. Senza dubbio, la serata speciale contribuisce in maniera determinante ad innalzare il livello del tifo crotonese, ma la sensazione che ho avuto, osservandoli, è che ci sia stato un vero e proprio salto di qualità da parte loro.

Bello vederli tutti uniti e compatti dietro striscione e pezze, eseguire in maniera massiccia i cori che venivano accompagnati ritmicamente dai battimani. Il tutto, in più occasioni, condito dall’accensione di fumogeni rossi, blu ed arancioni che colorano la notte romagnola e lasciano in bocca e nella gola quel sapore acre che sa tanto di anni ’80.

Una cosa che noto questa sera, è che il loro repertorio si discosta un po’ da quello classico della maggior parte delle curve italiane. Infatti, mi capita di ascoltare almeno due o tre cori di provenienza argentina, di quelli non certo facili da eseguire, perché devono essere portati avanti per diversi minuti mantenendo un ritmo costante.

Un altro coro, in particolare, mi colpisce. È di provenienza greca, reso celebre dalle curve di Salonicco (in particolare da quelle dell’Aris e del PAOK), ed è davvero molto coinvolgente. In questo caso, però, l’esecuzione deve essere ancora perfezionata, per renderlo al meglio. Ci va messa ancora più grinta nel cantarlo, preferibilmente accompagnandolo con battimani massicci (cosa che i crotonesi già fanno) o saltando a ritmo. In ogni caso, noto con soddisfazione che finalmente anche nelle nostre curve è sbarcato uno dei cori più appassionanti e coinvolgenti degli ultimi anni. Un ritmo coinvolgente, ci tengo a sottolinearlo e ribadirlo, solo se eseguito a dovere, vale a dire alla maniera dei ragazzi di Salonicco.

Che dire di più sui crotonesi? Era la loro serata e l’hanno onorata nel migliore dei modi, malgrado il risultato sul campo che ha rimandato di una settimana i festeggiamenti. Una curva così, a mio modesto parere, un giro di giostra in serie A se lo merita tutto.

Dall’altra parte, per contro, una Curva Mare in grandissima forma, consapevole dell’importanza della gara odierna e dell’enormità della posta in palio, sfodera una prestazione di altissimo livello.

Gli ultras del Cesena rispondono presente al pari della loro squadra e, con una prova di tifo maiuscola, tra le migliori viste fra le mura amiche quest’anno, prendono letteralmente per mano i ragazzi di mister Drago per sospingerli all’arrembaggio della porta pitagorica, che viene violata per ben due volte.

L’atmosfera del Manuzzi è come sempre caldissima, i cori della Mare rimbombano intorno al terreno di gioco e contribuiscono a creare un clima bollente che, se a detta dei giocatori del Cesena è l’elemento in più che gli trasmette forza ed entusiasmo, per contro riesce ad intimorire gli avversari, soprattutto quelli meno avvezzi ai campi caldi (ed in B, di questi tempi, non è che ce ne siano tanti).

Risultato finale, una gran bella serata di calcio e di tifo, di quelle che ci piacciono tanto, dove lo spettacolo in campo e sugli spalti è garantito.

Ne godono gli oltre 13.000 sugli spalti, insieme a tutti coloro che, da casa, assistono alla partita in diretta tv.

Infine, sana indifferenza tra le due tifoserie, fatta eccezione per qualche isolato scambio di convenevoli tra la curva ospiti ed i giovanotti romagnoli casualmente ed ostinatamente posizionati nella parte bassa dei distinti.

Giangiuseppe Gassi.