Ci siamo. Il campionato è alle porte. Sì, ok: le vacanze, i viaggi, il mare, la montagna, le feste fino al mattino e l’insolazione. Ma, diciamocelo: è tutto un meraviglioso palliativo, in attesa che passi in fretta questa manciata di giorni che ci separa dal fischio di inizio. Questo vale per tutte le piazze. Da nord a sud, la storia è praticamente uguale. Qui, però, voglio parlarvi di Giugliano e di come la piazza sia “fuori giri” già da settimane, come se si stessero giocando i play off promozione. Eppure, non ci sono partite da circa due mesi. La campagna acquisti si è conclusa giusto nella giornata di ieri e la rosa sta per radunarsi per il ritiro (le squadre che giocano nelle serie minori del calcio italiano si radunano molto più tardi di quelle più blasonate).

La sera del 27 luglio, la Società ha presentato alla tifoseria e ai curiosi appassionati la nuova rosa, gli sponsor, la campagna abbonamenti. Sono state mostrate anche le nuove maglie: la home version classica con strisce gialle e blu scuro ad alternarsi, la away version con il logo del Club stilizzato. La terza maglia è una dedica speciale da parte del Presidente Salvatore Sestile alla tifoseria, per suggellare un abbraccio simbolico collettivo: arancione, con la colonna romana della Tomba di Scipione, simbolo della città e del Parco archeologico di Liternum. Liternum è anche il nome della curva storica e del movimento ultras giuglianese. La presentazione della squadra, però, è probabilmente passata in secondo piano. La scena l’ha conquistata proprio la Curva Liternum, presentatasi all’evento in numero inaspettatamente massiccio.

Qualcuno, in città, ha cominciato a sostenere che quanto visto sugli spalti durante la scorsa stagione fosse il classico fuoco di paglia. Più che altro, dovuto alla grande voglia di ritornare sui campi di calcio, dopo tre anni di oblio calcistico. Ironia della sorte, chi mi stava esponendo questa bizzarra teoria è stato annichilito da un boato che ha squarciato il tranquillo vociare della piazza già gremita per metà. La cosa che più mi sta facendo sorridere mentre vi scrivo è che il mio interlocutore di cui sopra è letteralmente sparito all’aumentare dei decibel dei cori del gruppone, man mano che si avvicinava alla piazza. Emblematico.

Continua ad essere ancora sbalorditivo, al di là del qualunquismo, come il movimento ultras giuglianese abbia saputo mantenersi in vita nel corso di tre lunghi anni di nulla assoluto. Per di più, continuo a chiedermi come sia stato possibile che il movimento si sia quasi completamente rigenerato, reinventato, a partire dai retaggi passati. Mi chiedo come abbia fatto ad attirare nuove leve, a coltivare così attivamente rapporti al di fuori della città, a generare attesa e aggregazione. Spiegare tutto ciò definendolo “sentimento identitario” è, molto probabilmente, riduttivo. Da solo, sarebbe bastato a mantenerlo in vita. Ma non a farlo crescere, non a rigenerarsi. Credo siano semplicemente le nuove generazioni che cominciano a scaldare al voce, guidati da chi dei suoi anni di campo ha perso il conto. E’ solo il secondo anno del nuovo ciclo vitale del Club. La Curva Liternum, invece, sembra non essersi mai fermata.

Saverio Nappo