Per il girone C della serie D incontro importante ad Arzignano, tra gli alabardati della Triestina ed i gialloblu dell’ArzignanoChiampo.

Arzignano e Chiampo sono due cittadine industriali confinanti e con qualche sana rivalità di campanile. Ma dal 2011 hanno intrapreso una via in comune che ha portato alla fusione delle due vecchie e storiche società. Secondo me queste fusioni sono sempre discutibili, ma fatto sta che da quella stagione la gente di Arzignano e di Chiampo si ritrova unita a tifare per l’Union ArzignanoChiampo. In questa zona della provincia di Vicenza, storico feudo biancorosso, ultras che seguono la squadra locale non ce ne sono. Almeno così è nel calcio. Ci sono stati ultras invece nel calcio a 5, Grifo Arzignano, con il gruppo Commando Ultras Grifo che è durato per 11 anni, dal 1998 al 2009. Attualmente qualcosa di nuovo sta rinascendo.

Ma torniamo all’incontro di oggi: sono circa 700 gli spettatori presenti, di cui 150 triestini. Lo stadio presenta un’unica tribuna ed i tifosi di casa, a parte le bandiere appese dalla società, non hanno alcuna forma di tifo organizzato. Men che meno poi, per tutti i novanta minuti, si sentirà qualche coro.

Nel settore ospite invece sono numerose le pezze biancorosse e con l’alabarda. Rispetto all’incontro giocato sempre qui ad Arzignano due anni fa, l’entusiasmo è chiaramente maggiore, il numero di tifosi al seguito pure, però devo dire che anche allora, con la società allo sbaraglio e con un futuro che non prospettava nulla di buono, i “muli” dimostrarono un grosso attaccamento alla città e alla maglia, facendo un ottimo tifo. All’epoca c’erano ancora esponenti di spicco che poi purtroppo sono stati colpiti da dei daspo assurdi e “mirati”. La loro assenza si nota ma un poco alla volta la Furlan si sta riorganizzando.

Al centro spicca l’oramai classica pezza Curva Furlan, che racchiude tutti gli ultras di Trieste, poi l’Alcool , gli N.S.G. (Nucleo San Giacomo) e la pezza “Chi non c’è… sempre c’è” dedicata ai diffidati. Nel settore, da segnalare la presenza di qualche veronese per rafforzare ancora una volta un gemellaggio molto forte. Poi il tifo, classico triestino, fatto di tanto incitamento e calore ai giocatori. Ci sono, come sempre, cori per Stefano Furlan e si sente anche l’inno cantato a gran voce da tutto il settore. Finalmente i tifosi e gli ultras di Trieste vanno in questi piccoli stadi di provincia per imporre la propria tradizione e vincere, come è giusto che sia per una compagine di tale blasone. Difatti in campo gli alabardati non deludono e portano a casa un 3-1 che li lancia sempre più in alto in classifica, verso una promozione in Lega Pro che solo a pensarci lo scorso anno sembrava pura follia. Finisce in festa, con i giocatori che vanno sotto al settore triestino chiamati a gran voce dalla tifoseria per festeggiare insieme una vittoria molto importante.

Marcello Casarotti.