Quella di questa domenica è una partita molto delicata per formazione biancoceleste, che viene da una settimana difficile a seguito delle brutte sconfitte nel derby ed in Europa League a Francoforte.

E proprio quest’ultima trasferta è quella che ha lasciato, senza dubbio, gli strascichi polemici più rilevanti, soprattutto sugli spalti, visto quanto è successo nella città tedesca a margine della stessa partita.

Gli ultras della Lazio hanno il dente avvelenato dopo quanto accaduto, e affiggono uno striscione piuttosto eloquente sul Ponte Flaminio, non molto distante dallo Stadio Olimpico. Il destinatario del messaggio riportato sullo striscione è la tifoseria bergamasca, storica gemellata con l’Eintracht Francoforte e presente anch’essa, con una corposa delegazione, in occasione della partita di coppa contro la Lazio in terra tedesca. La scritta, a caratteri neri su sfondo bianco, recita testualmente: “in Germania con le famiglie fai quello “tosto”, ma a Bergamo con gli ultras resti nascosto! Atalantino verme per te ci son le lame!”.

Un concetto, peraltro, che verrà ulteriormente evidenziato, ripetutamente, nel corso della partita di questo pomeriggio contro la Fiorentina, con diversi e numerosi cori contro gli ultras dell’Atalanta.

Per il sottoscritto quella di oggi, invece, è una partita molto speciale, in quanto per la prima volta sarà sul terreno di gioco per poter scattare le fotografie alle due tifoserie. Calcare il prato verde dello Stadio Olimpico in occasione di una partita della Lazio è una sorta di desiderio che si realizza, e quindi la giornata di oggi, almeno per me, ha un sapore del tutto speciale.

Una sfida, quella odierna, che inizia nel nome di Tommaso Maestrelli, storico allenatore della Lazio dello scudetto del 1974, nato proprio il 7 ottobre del 1922. La società biancoceleste lo ricorda con una serie di immagini trasmesse sui megaschermi dello stadio, che vengono accolte dallo scrosciante applauso dei tifosi assiepati sugli spalti.

In Curva Nord, a differenza delle ultime giornate, gli Irriducibili sono presenti con il proprio striscione già da prima del fischio di inizio.

Sul fronte opposto, la presenza dei tifosi viola è piuttosto massiccia. Gli ultras della Fiorentina si faranno notare ben prima dell’inizio della partita con lo sventolio incessante di diversi bandieroni, tra i quali spicca, senza ombra di dubbio, quello che riporta il numero 13 ed il nome di Davide Astori. La stragrande maggioranza di loro seguirà e tiferà a petto nudo, grazie anche al clima sicuramente molto caldo rispetto anche alle aspettative. Diversi e molto ben coordinati i battimani effettuati dalla tifoseria viola, che dal punto di vista vocale e dell’intensità offriranno una prova di tutto rispetto, non fermandosi neanche un’istante nel sostengo dei propri undici in mezzo al campo.

La tifoseria di casa accoglie l’ingresso delle squadre in campo con una sciarpata, per poi tifare con molta continuità per tutta la durata della partita, unitamente allo sventolio di diversi bandieroni, molti dei quali davvero di ottima fattura.

Numerosi i cori di reciproca offesa lanciati da entrambe le parti, vista la storica rivalità che divide le due tifoserie.

Anche in Curva Nord vengono effettuati molti battimani e diversi cori a rispondere. Più volte, inoltre, viene lanciato il nuovo coro “Lazio is on fire”, sulle note di “Freed from desire”, successo della musica dance degli anni novanta, o l’ormai conosciuto “Forza Lazio Carica”; che coinvolgerà anche gli altri settori dello stadio.

Sul manto erboso la partita è sicuramente molto equilibrata. La formazione di Simone Inzaghi insegue un successo per scacciare la crisi in cui la sua squadra è piombata dopo gli ultimi, deludenti, risultati. Di fronte, però, c’è una Fiorentina davvero molto ostica, allenata dall’ex Stefano Pioli, a detta di tutti una delle squadre più in forma di questa prima parte del massimo campionato italiano.

Si registrano diverse occasioni da una parte e dall’altra, ma è la Lazio a portarsi in vantaggio, al 37° del primo tempo, con una zampata vincente del solito Ciro Immobile, che scatena l’entusiasmo dell’intera tifoseria laziale.

Entusiasmo che non si placa, neanche nel secondo tempo, con il sostengo continuo dei tifosi sugli spalti. Così come nel settore ospiti, dove gli ultras della Fiorentina non si fermano un solo istante nel sostegno alla formazione toscana.

Anche nella seconda frazione di gioco il copione segue la falsa riga del primo tempo, con diverse occasioni da una parte e dall’altra e con un equilibrio che fa presumere che il gol del pareggio potrebbe arrivare da un momento all’altro.

Ciò, però, non avviene, ed al triplice fischio del direttore di gara, i tifosi laziali possono tirare un sospiro di sollievo e festeggiare per una vittoria comunque sofferta, ma ottenuta contro un’ottima squadra.

Al termine delle ostilità i giocatori viola vanno sotto il settore dei propri tifosi per ringraziarli del sostegno ricevuto nel corso dei novanta minuti e per ricevere il meritato applauso per l’impegno profuso in campo, al di là del risultato.

Umori certamente diversi in casa laziale, dove i calciatori festeggiano e salutano allegramente i propri tifosi, per poi recarsi, in ultima istanza, sotto la Curva Nord, per ringraziare la parte più calda della tifoseria biancoceleste.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Daniele Caroleo e Antonio Carotenuto.