Ultima partita della stagione 2014/15 per quel che riguarda il calcio. Si affrontano Sestri Levante e Monopoli, in una finale play off che può garantire l’eventuale ripescaggio in Lega Pro in caso di fallimento di altre società. Si gioca in Umbria, su campo neutro, più precisamente a Foligno nell’impianto del Santo Pietro. Trovandosi di fronte una tifoseria passionale come quella monopolitana, e un’altra che non ho mai visto all’opera, non posso proprio mancare.

Decido di viaggiare alla vecchia maniera optando per il treno, anche grazie ai suoi orari perfetti: partenza per le 13:30 e arrivo alle 15:15 con quasi 2 ore di anticipo sulla partita. Purtroppo per me faccio l’infelice scelta di non portare dietro l’ombrello. Partendo con il sole mi sembra infatti impossibile che possa piovere, per giunta a giugno inoltrato. Invece appena arrivato nella località umbra vengo subito smentito dai fatti, visto che appena metto piede a terra comincia a diluviare a più non posso e poi addirittura a grandinare. Rimango nei paraggi della stazione per più di un’ora, aspettando che il tempo diventi più clemente, cosa che alle 16:45 avverrà. Così mi convinco ad andare. Tempo 5 minuti e un altro diluvio mi coglie in pieno. Tuttavia non posso più aspettare e vado lo stesso con il solo kway a ripararmi.

Durante il tragitto, nonostante a Foligno ci sia stato una quindicina di volte, riesco anche a perdermi, ma fortunatamente, e solo dopo aver bestemmiato a raffica (sarà per questo che poco dopo ha smesso di piovere?), riesco ad arrivare allo stadio quando mancano una decina di minuti all’inizio. Ritiro velocemente il mio accredito e con il fiatone ancora in gola entro sul rettangolo di gioco, salutando l’amico Antonio ed accorgendomi che i monopolitani, in 800 circa, prendono posto nelle tribuna coperta. Mentre i liguri, circa 300, stanno in gradinata. Faccio una premessa, le due tifoserie sono state encomiabili, molto colore da entrambi le parti sommato ad un tifo continuo per tutto l’ arco della gara.

Tornando alla partita, i primi ad entrare in azione sono i rossoblu di Sestri Levante, che prima dell’entrata delle squadre in campo espongono un bel bandierone tenendolo alzato per buoni 5 minuti. Poi, una volta abbassato, alzano diverse pezze rossoblu che vanno a tappezzare la parte occupata dagli ultras. I monopolitani invece alzano diversi palloncini bianco verdi a creare un effetto sorprendente, oltre ad issare stendardi e sventolare bandiere. I pugliesi partono veramente forte soprattutto come intensità dei cori, risultando davvero impressionanti nei battimani, con le bandiere che praticamente sventoleranno per tutta la durata della gara. I primi venti minuti sono pressoché perfetti, poi subiranno qualche calo di intensità, anche se il tifo manterrà sempre un’ottima fattura.

Gli ultras di Sestri Levante, pur essendo in numero ridotto, non si danno mai per vinti e cantano comunque continuamente, facendo dei bei battimani oltre a qualche piccola ma bella sbandierata. Bella l’esultanza dopo il gol del vantaggio.

Nel secondo tempo il tifo riprende sempre bene in entrambe le curve, con battimani e sbandierate continue soprattutto nel settore biancoverde, dove vengono accesi anche una bomba carta e una torcia. Effettuata da entrambe le tifoserie la sciarpata. Belli i tanti battimani eseguiti, “alla greca” da parte monopolitana ed in movimento da parte ligure. Dopo 4 minuti di recupero l’ arbitro segnala la fine delle ostilità e la curva sestrina festeggia questa importante vittoria, che le permette di essere in prima fila per un eventuale ripescaggio. Euforia con i giocatori in campo che lanciano magliette verso i propri tifosi.

Sull’altra sponda, nonostante la delusione, si applaude lo stesso la squadra per un campionato che ha visto il Gabbiano vincere la Coppa Italia regionale in quel di Firenze ai primi di aprile. Da segnalare con i monopolitani la presenza degli amici di Chieti, mentre con gli ultras di Sestri Levante la presenza degli ultras di Lavagnese, Finale Ligure e Forcoli. Lo stadio pian piano si svuota ed a me non rimane che tornare alla stazione: c’è un treno che mi aspetta per tornare a Roma.

Arrivato alla stazione Tiburtina la sfortuna non mi ha abbandonato e incredibilmente riesco a perdere l’ultima metro utile per arrivare a casa. Tutto sommato poco male, prendo il notturno e penso alle meritate vacanze che mi aspettano, con la consapevolezza e la speranza di esser pronto ad agosto per una nuova stagione con meno divieti di quella appena passata. Buona estate a tutti!

Testo di Marco Gasparri.
Foto di Marco Gasparri e Antonio Vortex.
Video di Antonio Vortex.

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