Teramo-Ancona 16-1-16

Durante l’ultimo Maceratese-Teramo dello scorso 18 ottobre, gara valevole per il campionato di Lega Pro, si sono registrate undici denunce alla Procura della Repubblica da parte della locale Digos a carico di tifosi Teramani. Sanguinosi scontri con decine di feriti in cui c’è scappato il morto? No, dieci di queste decine riguardano più semplicemente il presunto reato di oltraggio a pubblico ufficiale, per via di alcuni cori che prendevano di mira proprio le forze dell’ordine. Reato di lesa maestà che è appunto “presunto” in virtù della natura stessa della misura, puramente amministrativa e su cui non v’è né pronunciamento di un giudice e né possibilità di appello immediato.

Afferendo all’ambito amministrativo, il daspo è elargibile come una multa, solo sulla base della segnalazione del verbalizzante, spettano poi al daspato gli oneri della difesa. L’unica e non irrilevante differenza rispetto ad una multa, riguarda le fortissime limitazioni della libertà personale previste dal daspo, che lo rendono di fatto molto vicino ad una sanzione di carattere penale. Una pena a priori e senza processo, o che nella maggior parte dei processi che poi si celebrano, finisce con una assoluzione a pena stessa già scontata: un obbrobrio giuridico nel paese de “La legge è uguale per tutti”, ma d’altronde le chiamano “leggi speciali” mica per caso.

Sarebbe curioso inoltre capire come hanno fatto, in un assembramento di persone che cantavano, individuare esattamente gli esecutori materiali del coro. Secondo le garanzie di legge, c’è la certezza oltre ogni ragionevole dubbio che siano stati proprio quei dieci? Erano presenti solo quelle dieci persone e le hanno colpite in blocco? O hanno colpito a caso e/o i più carismatici e/o i più invisi? Sfortunatamente non ci sarà nemmeno un giudice a stabilirlo, come dicevamo poc’anzi…

Da quel poco che si carpisce dalle cronache (purtroppo più di un indizio lascia presagire che la stessa velina della questura abbia fatto il giro delle redazioni che, a loro volta, si sono limitate al copia/incolla senza ulteriori approfondimenti), il gruppo sanzionato “stazionava fuori dallo stadio disinteressandosi alla partita”. Chi è che si accolla km, spese e rischi disinteressandosi della partita? Più verosimilmente si trattava invece del gruppo non tesserato teramano, che con la propria presenza ha messo in ridicolo ed ha evidenziato tutte le assurdità di questa tessera e di questo Stato di Polizia. Lo Stato di Polizia ha poi operato di conseguenza. Per rappresaglia. Ma è solo un’ipotesi, per carità, una di quelle che può sovvenire alla mente di chi gli stadi li gira e certe cose le vive e le immagina. Una delle tante ipotesi che dovrebbe vagliare un giornalista che ama fregiarsi di tale titolo: il pedissequo trascrittore delle parole e dei pensieri piovuti dall’alto è poco più di una segretaria che, prostituendosi mentalmente, offre volgarmente il proprio corpo alle maggiori forze in campo.

L’altra denuncia è stata erogata per violazione del regolamento d’uso dello stadio, nella fattispecie per l’accensione di un fumogeno. Ogni violazione al regolamento d’uso dello stadio comporta una sanzione di 170 €, fanno sapere i verbalizzanti, ed ovviamente sono state rilevate altre infrazioni allo stesso quali: esposizione di striscioni non preventivamente autorizzati e l’arrampicamento sul divisorio fra il settore ospiti e quello attiguo. Già che ci siamo, sarebbe in effetti stato ingenuo non battere anche cassa…

Per tutti i denunciati si prevede la somministrazione del Daspo come misura ulteriore e correlata.

Matteo Falcone.