La grande attesa per la partita di ritorno, nella terra del Vulture, tra le due compagini dei gialloverdi del Melfi e i bianconeri della Vultur Rionero è finalmente stata ripagata, è finalmente giunto il giorno del calcio d’inizio.

Le premesse per vedere uno spettacolo degno di nota ci sono tutte, l’andata a Rionero in Vulture, davanti a circa 1.700 paganti (di cui 450 ospiti), tra coreografia “sgamata” da parte degli ospiti gialloverdi e botta e risposta degli striscioni tra rivendicazioni di supremazie varie, mi lasciano pensare – come poi avverrà – ad una partita ultras piena di spunti.

Partiamo subito ma con ordine. In settimana, su disposizione della questura di Potenza, viene decisa la chiusura della Curva Sud del Melfi per questioni di ordine pubblico, poi rientrate a ridosso della gara. Questo grazie al dimissionario presidente Giuseppe Maglione che ha avuto un incontro all’ultimo con la Polizia, scongiurando questa sciagurata ipotesi.

Appena arrivato nel centro federiciano, i ragazzi della curva sud, radunatisi in stazione, fanno un corteo per arrivare allo stadio, intonando cori e accendendo qualche torcia. I rioneresi in 280 (questo il numero dei biglietti messi a loro disposizione) partiti quasi prevalentemente in autobus, fanno ingresso allo stadio a partita iniziata, entrando tutti insieme d’impatto! La loro presenza, nonostante la posizione in classifica in zona play out e i tanti daspo, può ritenersi buona, incentrata soprattutto su battimani e cori a rispondere da vero manuale. In quanto ad impatto visivo, offrono un bel colpo d’occhio grazie alla loro mise “all black” e saranno, dal punto di vista vocale, autori di 90 minuti di tifo di sicuro interesse.

Gli striscioni aperti saranno quattro dei rioneresi e uno a firma dei melfitani. Quelli rioneresi (“DOPO VENTI ANNI IN QUESTA CATEGORIA CI SAREBBE ANCORA LA TUA ‘TIFOSERIA’?”, “LA TUA ANTICA TRADIZIONE INCHINARTI ALLA CORTE DI MAGLIONE”, “LA TUA VITA ULTRÀ CHIACCHIERE SUI SOCIAL E FALSE VERITÀ” e in ultimo “DEL NOSTRO ‘PAESELLO’ PARLI MALE MA IL SABATO SERA SENZA RIONERO NON SAI STARE”) in alcuni casi sono delle risposte a degli striscioni fatti dai gialloverdi melfitani all’andata. Ben riuscita la sciarpata con torce accese ad incorniciare l’ottima prova dei bianconeri della Vultur Rionero.

La curva sud non farà nessuna coreografia particolare, in controtendenza al clima che si respirava durante la settimana nella città normanna, ma garantirà un bello spettacolo iniziale con bandieroni e sciarpe aperte. Si conteranno in tutto lo stadio circa 700 spettatori tra i locali (per l’occasione indetta la “Giornata gialloverde”, con il prezzo del biglietto di tribuna a € 12,00 e quello di curva a € 8,00: un po’ esagerato per la categoria).

Il tifo della Sud sarà caratterizzato dal tamburo che scandirà i loro cori per tutto l’arco della partita, oltre alle sbandierate che accompagneranno la vittoria della formazione di casa, come era facilmente pronosticabile alla vigilia, visto l’enorme divario tecnico tra le due squadre. I melfitani, come anticipato, apriranno un solo striscione: “IL NOSTRO MOVIMENTO FATTO DI VALORI E MENTALITÀ, VOI SOLO RIVISTE E PUBBLICITÀ”. In definita un bel derby con un servizio d’ordine imponente che manterrà a distanza le due fazioni.

Marcello Casarotti.