Ultimo atto stagionale al Braglia di Modena, prima di scrivere la parola “Fine” sulla stagione 2016/2017, che ha visto la compagine Geminiana ripiombare nel purgatorio della serie C.

Nei quindici lunghi anni spesi tra una serie B spesso ad alti livelli e, addirittura, una parentesi di due anni nella massima serie, il pubblico modenese aveva affinato il proprio palato calcistico o, perlomeno, si era disabituato ad un calcio molto più “provinciale” e molto meno ricco di tecnica ed emozioni.

Ed è per questo che, inevitabilmente, ne hanno risentito anche le presenze di pubblico nel rinnovato Braglia.

Rinnovato rispetto all’ultima volta che aveva visto tra le sue mura una partita del Modena in serie C.

Un Braglia spesso apparso fin troppo grande e desolato, rispetto allo zoccolo duro di fedelissimi che, se si confrontano i numeri, sono poi sostanzialmente gli stessi di venti anni fa, quando il Modena era in serie C1 e, anche allora, lottava per mantenere questa categoria.

Il finale di stagione è se non altro interessante, trattandosi di un derby piuttosto sentito, dal momento che l’avversario odierno è un’altra nobile decaduta, ossia il Mantova.

Le due città distano solo 70 km l’una dall’altra ed i precedenti tra le due tifoserie sono tanti ed anche recenti, tenuto conto che fino a pochi anni fa il Mantova era in serie B.

Discreto il numero di manotavani al seguito della loro squadra, soprattutto se si tiene conto della categoria e dell’attuale posizione in classifica, frutto di un campionato che di entusiasmante ha avuto davvero molto poco.

Arrivano a Modena in treno e vengono scortati per tutto il breve tragitto che percorrono a piedi per arrivare allo stadio.

In giro si vedono gruppetti di modenesi ma il dispiegamento di forze dell’ordine è tale da far passare i cattivi pensieri anche ad un kamikaze del “califfato nero”.

All’interno della curva ospiti, i virgiliani sono autori di un tifo discreto che, dopo l’ottimo avvio nel prepartita, rimane molto sostenuto per i primi quindici/venti minuti di gioco, dopodiché si affievolisce, salvo sporadici sprazzi di vitalità.

Del resto, l’andamento del match ed i due goal incassati spengono ogni residuo di entusiasmo anche se, ripeto, il sostegno da parte mantovana alla propria squadra non è mai mancato fino al triplice fischio.

In particolare, belle alcune loro bandiere ed un paio di sciarpate con cui colorano di biancorosso la curva ospiti.

In casa gialloblu, i numeri sono la conseguenza del deludente campionato di Lega Pro condotto dalla società del presidente Caliendo all’indomani della retrocessione dalla serie B.

Campionato che, da deludente, non si è trasformato in disastroso solo grazie all’azzeccato cambio tecnico effettuato in corso d’opera, portando sulla panchina gialloblu quell’Eziolino Capuano che, se non altro, è riuscito ad infondere entusiasmo e grinta ad una squadra ed un ambiente ormai sull’orlo di una crisi di nervi.

La “cura Capuano” è evidentemente riuscita a tirare fuori il meglio che ancora avevano da dare i giocatori gialloblu, facendo emergere il Modena F.C. dalle paludi della zona play-out.

I sostenitori canarini gliene sono grati e lo acclamano, riconoscendone se non altro l’indubbio valore di condottiero e motivatore.

Altrettanto non si può dire per quel che riguarda il rapporto tra la Curva Montagnani e l’attuale proprietario del Modena F.C., Caliendo, a cui la tifoseria continua ad imputare il declino degli ultimi anni, chiedendone da tempo le dimissioni.

Tutto ciò emerge anche da alcuni cori che provengono, appunto, dalla curva di casa, ma anche dal settore dei distinti, dove è presente un drappello di “fuoriusciti” ultras modenesi che, oltre ad incitare i gialloblu in campo, contestano a loro volta l’attuale proprietà, a gran voce e soprattutto in modo davvero goliardico ed originale. Esponendo cioè una bandiera delle Isole Fiji, noto paradiso fiscale dove, stando ad una inchiesta televisiva di alcuni mesi fa, avrebbero la loro sede fiscale alcune delle società che detengono quote del pacchetto di maggioranza del Modena F.C.

Al di là delle contestazioni e delle legittime recriminazioni della tifoseria Geminiana, il loro sostegno alla squadra gialloblu non è mai venuto meno quest’anno, nemmeno nei momenti più bui della stagione, segno di un attaccamento ai colori ed alla città che rimane forte, al di là dei numeri e delle generazioni che via via si succedono in Curva Montagnani.

Così è anche oggi, in occasione di questo derby di fine stagione contro il Mantova, con il drappello di ultras posizionato al centro della Curva che canta ininterrottamente per novanta minuti, con picchi di intensità del tifo che fanno rimbombare i loro cori tra i seggiolini desolatamente vuoti degli altri settori del Braglia.

Gli fanno eco, dai distinti, i loro “correligionari” di fede gialloblu, che a loro volta sostengono i ragazzi di mister Capuano dall’inizio alla fine.

Immancabili, tra le due tifoserie, scambi di cortesie ed effusioni nel segno di un’antica rivalità che, alla luce del calcio moderno e delle sue storture, ha inevitabilmente perso gran parte del suo fascino.

Testo di Giangiuseppe Gassi.
Foto di Francesco Passarelli.