Il Modena calcio non esiste più, questo l’epilogo dopo un inizio di stagione travagliato fra fantomatici compratori arabi, americani, cinesi e finito nell’indifferenza di chi, non più di due anni fa promise “Mai più un caso Parma”.

Il massimo delle pur effimere speranze è passato dalla cessione da Caliendo a Taddeo, ex Varese, le cui tante promesse si sono però rivelate inutili e il fallimento è divenuto cosa reale, almeno quello sportivo, vista l’esclusione e la radiazione dal campionato di Serie C, sopraggiunta come da regolamento dopo 4 partite non disputate a seguito dei motivi più vari: sciopero dei giocatori per stipendi non pagati, campo di gioco non disponibile per debiti non corrisposti al Comune, proprietario dell’impianto di gioco.

Per questo, nel piccolo impianto di Castelvetro, dove la Berretti del Modena affronta la Reggiana, scatta una sorta di giornata dell’orgoglio modenese. Mentre la compagine giovanile gialloblu si gioca il primo posto in classifica in questo versione junior del derby, una bella presenza di circa 500 persone si stringe attorno ai propri ragazzi, gli ultimi baluardi di quel che resta – almeno per il momento – della maglia gialla.

Presenti all’appello tutti i gruppi del tifo modenese con tanto di pezze e bandiere (almeno una quindicina in totale) che al momento dello schieramento dei giocatori espongono il lungo striscione “UN IDEALE, UNA MAGLIA, UNA CITTÀ. IL NOSTRO AMORE NON MORIRÀ”, accendendo diversi fumogeni di colore giallo e blu per completare lo spettacolo.

Saranno 90 minuti di vera passione e attaccamento alla maglia con cori, applausi, bandieroni sempre innalzati e nemmeno un attimo di pausa, fino al termine della partita che, pur vedendo sconfitti per 4-2 i giovani giocatori, si conclude con i ragazzi che si avvicinano al settore dei tifosi per ringraziarli, anche leggermente imbarazzati per tutti quegli spettatori e quell’affetto, quando di solito si ritrovano a giocare al cospetto di non più di un centinaio di unità.

Da segnalare alcuni cori per Gabriele Sandri, tifoso laziale, a 10 anni esatti dalla sua scomparsa, oltre ad uno striscione in favore di Luca, tifoso della Sambenedettese rimasto seriamente ferito dopo la partita contro il Vicenza in circostanze ancora non del tutto chiare. In ultimo e ovviamente, vanno segnalati anche i tantissimi cori contro l’ex società.

Testo di Luigi Bisio.
Foto di Luigi Bisio e Francesco Passarelli.