Al Simone Vito Veneziani di Monopoli si affrontano due squadre che condividono lo stesso obiettivo, la serie C, ma da raggiungere da due punti di partenza diversi: i biancoverdi di casa dovranno mantenere la categoria attraverso una tranquilla salvezza, il Cerignola vorrebbe invece arrivarci attraverso la promozione diretta dalla Serie D in cui è appena approdato.

Opinionisti improvvisati e esperti del nulla da anni ci propinano in televisione le solite ricette a base di repressione per riportare donne e bambini allo stadio, soluzioni che poi nella realtà servirebbero a poco. Le due società pugliesi hanno invece dimostrato con i fatti come basti poco per riaccendere l’entusiasmo tra i tifosi. Ricette vecchie come il mondo, ma semplici: a Cerignola, dopo l’ennesimo fallimento, grazie alla famiglia Grieco si è ripartiti dai bassifondi del calcio dilettantistico, costruendo di anno in anno squadre competitive, che attraverso il bel gioco e i risultati hanno riacceso l’entusiasmo in città. A Monopoli la dirigenza biancoverde ha invece combattuto il carobiglietti applicando prezzi popolari per la campagna abbonamenti (60 euro per la curva) e i tifosi del Gabbiano hanno risposto con quasi già mille tessere sottoscritte.

L’amichevole di oggi si gioca con una buona cornice di pubblico; circa 100 i cerignolani giunti a Monopoli che, guidati dagli Ultras Cerignola 1984, hanno incitato i propri beniamini, che li hanno poi ripagati con una vittoria.

Assenti i gruppi monopolitani che ormai da anni non seguono le amichevoli. Sul fronte del tifo di casa si registra comunque una situazione “particolare”: Army korps e Ultras 1993, fedeli alle proprie tradizioni, anche per quest’anno continueranno a tifare dalla Curva Nord, mentre Bad Boys 1987 e CSM, a causa di differenze di veduta sulla tessera, si sposteranno nei Distinti.

Da segnalare l’esposizione di un lungo striscione in curva Nord che sottolinea l’importante successo registrato nella campagna abbonamenti. Se il buongiorno si vede dal mattino, entrambe le squadre potranno sicuramente contare sull’apporto dei propri ultras per centrare gli obiettivi prefissati.

Testo di Michele D’Urso.
Foto di Gabry La Torre.