Concretamente, a questi playoff ci ha creduto (forse) solo Paparesta. Da elogiare la sua iniziativa dei biglietti super popolari: se fosse sempre e dappertutto così, in Italia gli stadi ridiventerebbero dei catini tracimanti di passione.

Serata molto ventilata e fredda, venerdì sera al “San Nicola”, con una cornice di pubblico che sfiora le 40.000 presenze. Atmosfera di tutto rispetto che rende l’ambiente caldissimo. Ma tutto sommato, anche senza riduzioni sui ticket, dalla fine dell’era Matarrese Bari ha ripreso a riempire il suo stadio con numeri importanti rispetto alla disaffezione del passato.
Il colpo d’occhio più suggestivo però, lo offre lo striscione “Alcool”, rispolverato dopo tantissimi anni. A ripensare agli anni ’80 in cui campeggiava, non si può provare un moto di nostalgia. Nessun segno evidente del tempo, solo leggermente sbiadito. Per usare un gergo estetico, mostra giusto qualche ruga di troppo, ma pensando a quanta pioggia, quanto vento, quanto scotch, quante trasferte e viaggi ha sopportato negli anni, verrebbe da dire che avrà sì Trent’anni, ma non li dimostra affatto.

Trent’anni sono dunque passati dalla prima apparizione in una trasferta a Cesena. Annate di alti e bassi per questo gruppo che ufficialmente non si è mai sciolto, che ha badato tanto all’essere e poco all’apparire. Fu degna spalla negli anni ’80 e ’90 degli UCN, anni altalenanti, come si è già detto, ma che hanno sempre e ovunque visto la loro presenza. Oggi dunque in quello stesso settore che li ha visti a lungo protagonisti, si festeggiano meritatamente gli “Alcool”.

Nel complesso la Nord offre una prova buona, lontana dai massimali che potenzialmente potrebbe raggiungere, ma che è comunque di tutto rispetto, specie considerando i tanti occasionali pervenuti. I soliti bandieroni, le solite torce ed un nuovo logo per i “Seguaci della Nord” a fare bella mostra al centro della balconata. Impatto visivo globale sicuramente imponente.
Da sottolineare uno striscione esposto per gli amici Reggini ed uno per i bergamaschi durante l’intervallo. Presenza non tesserata come sempre nella Sud, a cui immancabilmente dedico un pensiero.
Parere del tutto personale, bolognesi numericamente buoni: non si poteva chiedere di più considerando il venerdì sera, ma vocalmente si sono dimostrati davvero sotto le righe. Qualche coro nel primo tempo, con un secondo tempo in forte ombra, ma la presenza resta comunque onorevole.

Massimo D’Innocenzi.