Arrivo nei dintorni dello stadio di Noicattaro poco prima della mezzora precedente la partita, e in un primo momento il mio pensiero è stato quello di aver sbagliato luogo o giorno. Chissà, un campo neutro o un provvedimento di porte chiuse sfuggitomi o diramato all’ultimo momento. Di certo ho preso sottogamba la partita, interessandomi poco o niente a questioni collaterali. Di questi tempi, certi provvedimenti sono all’ordine del giorno e tocca starci davvero attenti visto che spesso non fanno nemmeno più notizia e concreto risulta il rischio di restare delusi.

Pochi minuti dopo però, tutti i miei pensieri negativi vengono diradati: la presenza di qualche addetto ai lavori e qualche spettatore riparato nello scarso cono d’ombra della parte centrale dello stadio, mi tranquillizza decisamente. Nel caso peggiore avrei dirottato verso i miei impegni personali, ma respirare l’aria ultras di queste categorie è sempre piacevole, considerando anche l’astinenza frutto dei diversi rinvii, sentenze in bilico e chi più ne ha più ne metta.

A un quarto d’ora dall’inizio, mi rassereno del tutto quando alla spicciolata incominciano ad arrivare sia la tifoseria ospite che quella locale. Nessun problema di ordine pubblico. Manco in questo stadio da anni, ma praticamente non è cambiato nulla: pur invecchiato nel tempo, conserva sempre quel fascino che contraddistingue ogni singolo campo di periferia. Qualche scritta scolorita dalle intemperie circonda i muri. Gela, Altamura, Andria fra quelle che sono riuscito a decifrare. Mi stupisce non poco il tornello, rimasto così dagli anni ’90. Tantissima ruggine ma tantissima emozione e ricordi del passato. Quel cigolio al passaggio dei tifosi esorcizza quasi l’incubo dei tornelli elettronici moderni e della repressione isterica.

Non molti anni addietro questo stadio ha vissuto stagioni storiche di C, nei tempi andati ho avuto la fortuna di vedere parecchie tifoserie blasonate, che oggi calcano campi importanti, ma anche altre ancora cadute in disgrazia in categorie in cui non meritano di partecipare.

Tantissimo caldo ma un bel vento stempera piacevolmente la temperatura. Questa domenica pomeriggio, nella prima giornata di Promozione, arrivano i Martinesi. Pochi giorni prima diversi comunicati avevano annunciato lo scioglimento del progetto “Oltre ogni Categoria” e l’avvento del nuovo gruppo “Martina Franca”.

Squadra cotruita per distruggere il campionato quella ospite e questo pomeriggio la tifoseria si presenta a Noicattaro con un unico striscione, “Vincere”, con presenza numerica ad occhio attestabile intorno alle trenta unità. In quel settore il sole picchia forte. Non sarà piena estate ma il caldo si sente e, come prevedibile, anche il sostegno risulta influenzato dalla temperatura. Facilitati dall’assenza di gruppi organizzati locali, nel silenzio dei tifosi comuni, la trentina martinese, pur un po’ disorganizzata in compattezza, si fa apprezzare con qualche bella manata, cori secchi che creano una bella eco e diversi cori prolungati, accompagnati dalla presenza immancabile di un tamburo. La presenza fa comunque la differenza e loro ci sono. Non saranno numeri eccezionali, ma è sempre la prima di campionato ed è pur sempre una categoria stretta alla compagine ospite.

Aspettando che il campionato entri nel vivo, archivio la mia prima partita ufficiale della stagione, uscendo dallo stadio sicuro che sia un arrivederci in attesa di tifoserie che meritano un servizio fotografico, concedendo un ringraziamento particolare alla società molto disponibile,

Massimo D’Innocenzi