Negli anni 2000 impazzavano in rete quelli che erano i primi forum sul Calcio, si passava dalle pagine che raccoglievano tutti i tifosi di una qualsiasi e specifica squadra, fino ai primi forum che iniziavano ad interessarsi delle varie tifoserie che viaggiavano per tutto lo Stivale. Si riuscirono a raccogliere, attraverso questi ultimi, una miriade di foto che segnavano decenni di storia calcistica e di movimento del tifo. Il materiale riuscì ad essere fruibile a tutti, a volte anche in barba al copyright. Materiale multimediale testimonianza di cambiamenti, amarcord di promozioni o momenti bui dei vari club. Tuttavia, aspetti negativi non sono mancati: in quegli anni prese vita la figura del mitomane per eccellenza, il leone da tastiera chi effondeva minacce ai quattro venti sui muri online, ben coperto da un nickname e un’identità anonima.

Oggi, ciò che erano i forum per centralità di condivisione interattiva, sono diventati i social network che monopolizzano internet. Il calcio non può non essere presente nelle varie piattaforme.

Sono anni di parole chiave per comprendere e conoscere il mood di molte pagine facebook di stampo (finto) calcistico: ignorante, bomber e infine nostalgia. Le prime due formano un binomio inscindibile.

Lasciate le definizioni di bomber che vi erano rimaste impresse: nel campo dell’abbigliamento, quel giubbino double face in voga negli anni ‘90 e ‘80; oppure, quella nello stretto gergo calcistico che identificava l’attaccante di razza capace di trasformare ogni azione offensiva in gol, riuscendo da solo a farsi carico della manovra offensiva. Ognuno di noi ne ha uno, legato alla propria squadra del cuore.

Il significante rimanda ad un nuovo significato: bomber, oggi, è per lo più personaggio pubblico o ancor di più calciatore capace di distinguersi per vita mondana, conquiste in campo sentimentali, poco importa se poi renda o meno in campo, tanto c’è sempre qualche gesto goliardico, oggi il sinonimo diffuso è ignorante, a poter ovviare alle défaillance agonistiche.

Gesto ignorante che diventerà virale tra i social e renderà questo un circolo vizioso. Badate gli eccessi hanno fatto sempre parte del gioco e dei suoi protagonisti, penso ai vari Best e Gascoigne, però nonostante la sregolatezza, il campo rimaneva l’aspetto fondamentale. E da bomber deriva l’accezione di bomberate: dove si elargiscono commenti ignoranti a presentatrici sportive o donne dello spettacolo, dove si “rimarcano” le loro qualità fisiche. Insomma anche qui, c’è da dire che selezionando empiricamente un numero impressionante di commenti, sembrano estrapolati da chat hot line o da commenti da siti porno. Dove sia questa goliardia è ancora ignoto…

Infine, la nostalgia, quel sentimento bellissimo che permette di attingere emozioni forti dal passato, come in ogni aspetto della vita può avere tratti distintivi e melanconici. Anche in campo calcistico.

Amarcord che sono parte integrante di una sfera più personale ed emozionale che si lega ad un calciatore, ad una vittoria, ad una cavalcata vincente di un campionato, o perché no ad un’epopea vincente. Slegarla e renderla una semplice contrapposizione al modernismo calcistico, l’ha resa finta e impalpabile, quell’aniconformismo che diventa quanto più c’è di conforme. In questa scialba contrapposizione standardizzata vivere con nostalgia il calcio, in rete, ha avuto i tratti di chi si chiude nel passato cercando di esularsi dal vivere il presente. Nostalgia, dunque, feticcio di se stessa.

Il calcio riesce ad adattarsi a temi che superficialmente possono essere paralleli, penso alla politica, tramutandosi in letteratura storica e sociale: con una serie di caratterizzazioni complesse ma capaci di raccontare i cambiamenti di un Paese. Il mondo letterario sudamericano ce l’ha insegnato. Eppure non è questo il caso. Perché di argomenti e temi non ce n’è traccia.

Oggi la rete e i social, diventano una piazza che, seppur virtuale, ha un’influenza fortissima sulla realtà. Ormai bomber ignorante è un gergo comune nel lessico e nelle espressioni quotidiane. Far passare per calcio o anche solo per contiguo al calcio una selva di commenti sessisti è quanto meno discutibile. Tutto ciò è squallido entertainment, che attraverso le visualizzazioni e la visibilità che ne deriva, copre l’horror vacui dell’assenza di significato. Affiancarlo a questo sport di cui siamo da sempre innamorati è un grande autogol intellettuale.

Gian Luca Sapere