Ultras Cavese: Grafica dedicata – ancora una volta – all’originalissima tifoseria di Cava de’ Tirreni spesso presente in questa rubrica e che tradisce inequivocabilmente un “debole” di chi scrive. Stavolta ho inseguito una strada più moderna e per certi versi modaiola, giocando tutto il disegno sulla centralità della figura d’un Ultras incappucciato, come va per la maggiore negli ultimi anni un po’ per tutto il materiale di quasi tutte le Curve italiane (e non solo). Il “mio” Ultras è declinato in blu e pare squadrarci con tono di sfida da dietro la penombra del suo cappuccio che non ci permette di vedergli gli occhi. Il suo atteggiamento è fiero e impavido, proprio al pari della tifoserie metelliana che non teme il confronto con alcuno. Nella parte inferiore corre un nastro d’una tonalità di blu leggermente più chiara della felpa dell’Ultras di cui sopra, con sottili bordini bianchi (che donano eleganza) nelle parti estreme del nastro stesso e con infine al centro – in un font cubitale e importante – la parola che noi tutti amiamo più di qualsiasi altra al mondo. Una finezza e al contempo una necessità: il bellissimo stemma cavese coniato negli Anni ’80 (come più volte ripetuto: uno dei più belli e accattivanti del Calcio italiano) “stampato” sulla felpa dell’Ultras.

Eagles Palermo: In questo disegno, dedicato all’intera tifoseria rosanero, ho posto in posizione centrale l’aquila simbolo della città. L’origine della scelta di questo emblema (comunque universalmente sinonimo di fierezza e purezza) a rappresentare il capoluogo siciliano si perde nella notte dei tempi. Varie teorie si ipotizzano sul perché sia stato scelto proprio quest’animale a rappresentare la città; una delle più accreditate la fa risalire a cavallo tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo allorquando la popolosa città era divisa in soli cinque quartieri e l’aquila romana di colore giallo e con ali spiegate era emblema d’uno di questi quartieri (il Cassarou Cassaru in palermitano, una delle strade più antiche della città). Nel corso dei secoli l’aquila ha più volte cambiato forma e orpelli e nell’ultima ridefinizione è sormontata sul capo da una corona e stringe tra gli artigli delle zampe un nastro recante l’acronimo SPQP (Senatus Populus Que Panormitanus).

Nel mio disegno mi sono concesso la licenza di privarla della suddetta corona e del nastro, inserendola al centro d’un ipotetico drappo diviso equamente in due bande verticali rispettivamente rosa e nero. La “mia” aquila è bianca, come pure le scritte – in un font elegante e sontuoso – identificative di “gruppo” e città. Più che d’un gruppo vero e proprio, mi piace molto il suono della parola eagles (per l’appunto aquila in inglese) che credo ben si presti a far sposare la tradizione araldica con una terminologia prettamente da stadio e al contempo capace di rappresentare l’intera tifoseria. Una cornice, pure bianca, delimita e chiude il disegno.

Curva Nord Catania: Passiamo all’altra “sponda” della Sicilia per una grafica dedicata stavolta alla tifoseria della seconda più popolosa città dell’isola. Al centro del disegno concepito su uno sfondo nero (colore quest’ultimo assai caro a questa straordinaria tifoseria e usato in abbondanza per il proprio materiale), su una doppia banda rossa e azzurra (i colori sociali del club fondato nel 1946) ho posto il bellissimo logo della squadra, composto da un pallone retrò (come tanto piace a noi calciofili un po’ casual e un po’ nostalgici) e uno scudo a strisce verticali rossazzurre, sormontato da un elefante. Quest’animale – da tutti i catanesi conosciuto come u Liotru – è simbolo della città dai primi del Settecento. Pare che l’animale, scolpito in pietra lavica, esistesse già ma che fosse stato danneggiato dal devastante terremoto del 1693, dopodiché fu riparato dall’architetto Gian Battista Vaccarini che dotò la statua di occhi e zanne in pietra bianca, issandolo infine sulla fontana monumentale ubicata nel mezzo della bellissima e centralissima Piazza Duomo, ponendovi altresì sopra un obelisco di origine egizia. Una particolarità – che la dice lunga sulla devozione e sul connubio che lega da sempre l’intero popolo catanese alla sua Santa protettrice e patrona – è che l’elefante ha la proboscide rivolta verso la basilica di Sant’Agata. Secondo la tradizione, l’elefante/liotru avrebbe il potere di proteggere la città dalle eruzioni del vicino e maestoso Etna. Sopra e sotto lo scudo, in colore bianco e in un font elegante e cubitale, ho posto le scritte identificative di uno dei settori più caldi del tifo per il club etneo. Due sottilissime righe, pure bianche, che corrono nelle parti superiore e inferiore del disegno, donano quell’ulteriore tocco di finitura.

Casual Eagles Lazio: Altra tifoseria molto spesso presente sulle pagine di questa rubrica. La Lazio ha colori bellissimi e i suoi Ultras hanno sempre dimostrato di avere – stilisticamente parlando – grande lungimiranza e hanno sempre prodotto materiale da stadio davvero straordinario e accattivante… impossibile, per me, prescindere dai laziali.

Per questo disegno ho immaginato una sorta di drappo molto casual e seducente, in perfetto stile-Curva Nord, in cui il bellissimo logo sociale del club capitolino è inserito in una scritta – sinuosa ed elegante – che comprenda la doppia anima che ho cercato di dare al disegno: la storia della tifoserie biancoceleste esemplificata dalla semplice quanto evocativa parola EAGLES (intesa non come gruppo ma come nomenclatura d’un popolo sportivo che ha sempre tradito un’attitudine british) da una parte; e dall’altra la parola CASUAL, capace di schiudere tutto un mondo e un’attitudine di stare dietro le proprie insegne Ultras. A voler ulteriormente rimarcare quest’ultima fascinazione, ho posto una figura che par stare in balaustra dietro il proprio drappo. La sagoma scelta, abusatissima e che proprio per questo motivo non avevo mai utilizzato per i miei disegni, è quella resa celebre dalla cover del libro “Casuals” uscito nei primi Anni 2000, scritto dal britannico Phil Thornton. Col tempo quest’immagine (spesso decontestualizzata e reinterpretata) è divenuta una delle icone casual più conosciute, utilizzate e inflazionate degli ultimi anni e con cui si sono confrontati un po’ tutti i disegnatori Ultras. Non m’era mai piaciuta particolarmente, pur essendo assai utile ad inquadrare bene uno stile e un “genere”. Poi, quando ho trovato questa versione alternativa, molto HD e così simpatica e nuova, un po’ cartoonesca e che pare donare nuova vitalità al “già visto e sentito”, ho deciso alla fine di “cedere” anch’io.

Curva Nord Bergamo: Bergamo è una di quelle “isole felici” del Calcio italiano, in termini di sostegno e partecipazione popolare. Fin da bambino ho sempre ammirato la tifoseria atalantina che non ha mai conosciuto flessioni o periodi di risacca. Me la ricordo da sempre così: numerosa, calorosa, colorata, grintosa e appassionata come pochi. Il Comunale di Bergamo è sempre stato una polveriera e la mitica Curva Nord (fin dai tempi delle indimenticabili BNA) è il cuore pulsante del tifo per la Dea. A livello calcistico, la società orobica rappresenta – tradizionalmente – un continuo miracolo sportivo. Espressione d’una realtà comunque provinciale, da sempre Bergamo regala incommensurabili soddisfazioni ai propri tifosi, con una squadra perennemente (tranne rare volte) nella massima serie nazionale e con ottimi campionati culminati talvolta con l’accesso e la partecipazione alle Coppe europee… come sta avvenendo quest’anno. Un traguardo di tutto rispetto per una “piccola” come l’Atalanta che s’è sempre fatta rispettare da tutti, indistintamente.

Negli ultimi anni poi, in barba a repressione e Calcio moderno, il livello qualitativo dei suoi Ultras pare essersi alzato ulteriormente e la frangia più calda del tifo nerazzurro è universalmente considerata – da amici e nemici – come una delle migliori in Italia per coerenza, lealtà, coraggio e mentalità. E con assoluto merito, aggiungerei.

Venendo al disegno: sono partito dal bellissimo e originale logo sociale, riportante il profilo dell’eroina cacciatrice Atalanta mutuata dalla mitologia greca e che fu scelta nel 1907 da un gruppo (non a caso) di liceali per dare il nome alla compagine bergamasca. Ponendo il logo su un’ipotetica bandiera pezzata orizzontalmente in nerazzurro, ho inserito – sopra e sotto – le scritte (in bianco come per il logo) indicative del settore più caldo del tifo orobico. Un sottile riga, pure bianca, corre per tutta la parte esterna del disegno conferendo all’insieme, anche grazie agli angoli stondati, quel tocco di modernità ed eleganza. Il risultato finale è comunque quello d’un disegno che vuol essere semplice ma non banale, vero ma non ruspante, geometrico ma che mantenga quella cifra d’artigianalità com’è nelle corde di questa immensa tifoseria.

Ultras Arezzo: Grafica dedicata all’intera tifoseria amaranto più che all’omonimo gruppo. Una piazza calcistica, Arezzo, da sempre molto calorosa e appassionata e che dagli Anni ’90 in poi – grazie proprio agli Ultras Arezzo di cui poc’anzi e soprattutto a un altro originalissimo gruppo, gli O.F.C. (vedi One Step Beyond #9) – guidarono una vera e propria rivoluzione estetica (e per certi versi anche attitudinale e concettuale) nel materiale da stadio, diventando, insieme ad altre tifoserie cosiddette provinciali (penso a Udine e Chieti su tutte), una delle side più stilose d’Italia, con drappi, bandiere e due aste che avrebbero fatto scuola. Uno stile inconfondibile e ricercato quello aretino, che – mantenendo comunque una propria artigianalità e semplicità – continua ad ammaliare ed affascinare ancor’oggi.

Nel disegno in questione ho posto al centro della scena il cavallo rampante, simbolo sia della città della Giostra del Saracino, sia del club amaranto che vanta illustri trascorsi in cadetteria. Simbolo della bella città toscana già dal 1300, secondo la tradizione il cavallo rampante era originariamente di colore rosso che fu in seguito mutato – in segno di lutto – in nero per la prematura morte (causa avvelenamento) dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Arrigo VII. Come sfondo ho immaginato una sorta di drappo di forma oblunga pezzato verticalmente in bianco e amaranto, dando a quest’ultimo colore una tonalità molto accesa e vivace affinché potesse risaltarvi il più possibile il colore nero del cavallo e delle scritte realizzate in un font aggraziato e insieme importante. Una spessa cornice stondata (anch’essa nera) chiude e delimita il “quadro” che è adagiato su un tricolore sottostante, a rimarcare lo stretto connubio tra la tifoseria aretina e la propria Patria e per “accendere” e dare ulteriore vivacità all’intero disegno.

Luca “Baffo” Gigli.

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LE PUNTATE PRECEDENTI
One Step Beyond #1: Terni, Caserta, Samb, Lamezia, Milan, Parma, Lazio, Udine;
One Step Beyond #2: Palermo, Udine, Catania, Fiorentina, Pescara;
One Step Beyond #3: Verona, Roma, Milan, Inter;
One Step Beyond #4: Brescia, Napoli, Lazio, Palermo;
One Step Beyond #5: Livorno, Lazio, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #6: Lazio, Savona, Cavese, Manfredonia;
One Step Beyond #7: Crotone, Pescara, Catania, Napoli.
One Step Beyond #8: Roma, Lazio, Palermo, Milan;
One Step Beyond #9: Spezia, Arezzo, Virtus Roma, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #10: Lazio, Genoa, Napoli, Roma, Palermo.
One Step Beyond #11: Viterbo, Torino, Savona, Napoli;
One Step Beyond #12: Torino, Castel di Sangro, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #13: Hertha BSC, Ancona, Napoli, Roma, Samp;
One Step Beyond #14: Inter, Alessandria, Samb, Roma.
One Step Beyond #15: Lecce, Bari, Cavese, Genoa;
One Step Beyond #16: Campobasso, Napoli, Lazio, Carpi;
One Step Beyond #17: Juve Stabia, Palermo, Perugia, Livorno, Cagliari;
One Step Beyond #18: Taranto, Avellino, Lucca, Cavese;
One Step Beyond #19: Cosenza, Catanzaro, Atalanta, Samp;
One Step Beyond #20: Salerno, Ideale Bari, Campobasso, Napoli;
One Step Beyond #21: Civitanova, Frosinone, Padova, Roma, Lazio;
One Step Beyond #22: Isernia, Padova, Genoa, Como;
One Step Beyond #23: Lazio, VeneziaMestre, Napoli, Gallipoli, Manfredonia;
One Step Beyond #24: Napoli, Vicenza, Milan, Inter, Fiorentina;
One Step Beyond #25: Isernia, Venezia Mestre, Inter, Manchester City;
One Step Beyond #26: Palermo, Paganese, Cavese, Novara, Nocerina, Newcastle;
One Step Beyond #27: Ideale Bari, Isernia, Matera, Manfredonia;
One Step Beyond #28: Lazio, Livorno, Ascoli, Pescara;
One Step Beyond #29: Verona, Lucchese, Napoli, Cavese, Lazio;
One Step Beyond #30: Crotone, Foggia, Genoa, Salernitana, Cagliari;
One Step Beyond #31: Fermana, Roma, Lazio, Terracina, Fiorentina;
One Step Beyond #32: Roma, Modena, Foggia, Campobasso, Inter;
One Step Beyond #33: Nocera, Cavese, Verona, Bari, Lazio;
One Step Beyond #34: Lodigiani, Benevento, Samb, Milan, Napoli;
One Step Beyond #35: Roma, Vicenza, Cosenza, Castel di Sangro, Cremonese;
One step beyond #36: Isernia, Lazio, Roma, Torino;