Quello tra Palermo e Padova è un gemellaggio molto particolare, sotto tanti punti di vista. Prima di tutto perché ancora resiste all’usura del tempo, in un periodo storico in cui il mondo ultras ha subito dei fortissimi cambiamenti dall’esterno, a furia di repressione indiscriminata e spesso giustificata. Oggi come oggi è praticamente quasi estinto il concetto di gruppo alla vecchia maniera, raccolto dietro uno striscione, con organizzazione capillare ed estesa a fare da guida e punto di riferimento per una curva intera o, a volte, persino all’intera città. Con il frazionamento in gruppi sempre più piccoli, sempre più indipendenti, spesso in conflitto è diventato man mano più difficile portare avanti, in qualsiasi curva, amicizie e gemellaggi che non fossero fra gruppetti, a volte persino ristretti al rango di amicizie personali fra singoli componenti dei vari gruppi.

Palermo-Padova è un legame tutto particolare anche perché vincola due realtà geograficamente e culturalmente agli antipodi fra loro, due città profondamente diverse e due movimenti ultras che, legati ai contesti cittadini di riferimento, appaiono molto diversi nelle proprie specificità. Eppure alla fine i valori, gli ideali, il rispetto, ecc. sono universali e riescono a resistere stoicamente al tempo, a resistere persino alle brutture che questi tempi portano attraverso le degenerazioni del calcio moderno e della isteria poliziesca.

Tutti conoscono le scene classiche di un gemellaggio, per quanto sempre più rare, messe anch’esse al bando da un sistema-calcio che nei suoi deliri, ammalatosi di terrore, ha finito per vietare bandieroni, giri di campo ed ogni altro tipo di dimostrazione di colore delle tifoserie, in barba alla nulla pericolosità sociale intrinseca.
L’altro aspetto, quello sotterraneo dei vincoli di amicizia tra ultras, non sempre visibile agli occhi, è fatto di visite reciproche, attestati di stima, vicinanza affettiva e fisica palesata nei momenti belli, nelle grandi sfide per un traguardo sportivo o nei tornei celebrativi della memoria degli ultras scomparsi piuttosto che per celebrare anniversari dei gruppi stessi.

Ma l’amicizia, nella vita di curva esattamente come in quella reale, si cementifica nei momenti tristi quando più veri e sinceri diventano le manifestazioni di stima e solidarietà. Su questa falsariga ieri notte, 17 luglio, gli ultras del Palermo hanno inteso dare un segnale di vicinanza ai fratelli padovani, visto il dramma sportivo a seguito della mancata iscrizione al campionato di Lega Pro e la confusa situazione economico-dirigenziale in cui versano. Così fuori dallo stadio “Renzo Barbera” di Palermo, sulle vetrate esterne è stato affisso lo striscione “VITTIME DI GESTIONI SCELLERATE, ULTRAS PADOVA NON MOLLATE”, firmato in senso esteso “Ultras Palermo” che è la nuova sigla in cui si vuole unire tutte le forze ultras della tifoseria rosanero.

È un piccolo gesto, un piccolo segnale, che a volte ci limitiamo semplicemente a pubblicare sulla nostra galleria fotografica di facebook, ma riteniamo altresì importante, laddove il tempo a disposizione ce lo permette, amplificare questi gesti a beneficio di chi, arroccato nella propria ignoranza e nei propri luoghi comuni, crede che ultras sia solo violenza scriteriata.

Onore a Palermo e solidarietà a Padova.

Matteo Falcone.

palermoForPadova