Questo campionato di serie B si sta rivelando veramente equilibrato, nessuna squadra ancora riesce ad ergersene a padrona e con la classifica talmente corta, ogni partita va sfruttata senza esitazioni e su queste premesse, oggi al Tardini si prospetta una partita a tre incognite.

Quando manca poco all’inizio, le curve non sono ancora al gran completo: nella parte superiore della Nord si notano molti buchi e nel settore ospiti solamente qualche gruppetto sparso qua e là, mentre mancano ancora all’appello pezze o striscioni dei gruppi.

La Curva Nord propone come coreografia iniziale la scritta BOYS con i due aste, molto simile allo striscione in pvc, rinforzata da diverse bandierine, mentre dalla sponda bianco-azzurra qualcuno alza la propria sciarpa.

Parte bene la tifoseria di casa, con i cori ben scanditi e le mani alzate fino alla parte superiore della curva, aiutati anche dalla squadra che attacca creando diverse palle gol. Tutto questo fino al minuto 15, quando l’arrivo del gruppo principale pescarese vivacizza ancor di più l’atmosfera del Tardini.

Ed è proprio in quel momento che il giocatore Baraye, lanciato verso la rete, viene fermato in area in maniera un po’ dubbia: l’arbitro dice no al penalty, lo stadio esplode in una vibrante protesta, viene espulso D’Aversa e un bel “Pescara, Pescara…” si leva al cielo. Un mix di voci, fischi e urla che surriscaldano notevolmente gli spalti.

Gli ospiti vogliono recuperare il tempo perso e danno sfogo fino alla fine ad un bel tifo, compatto, con mani sempre alzate e la bandiera con la scritta “Domenico vive” sventolata senza pausa. Durante il match gli ospiti alzano anche un “Pescara – Vicenza nessuna differenza”, anche se non trovo nessun riscontro sulla presenza o meno dei gemellati veneti. La Nord nel frattempo sfodera una bella sciarpata a tutta curva e in contemporanea, quasi in segno di sfida, anche i biancoazzurri tendono le proprie sciarpe al cielo.

Da segnalare un’iniziativa inconsueta della Nord: nel secondo tempo vengono esposti due striscioni di solidarietà, FRONERI NO AI LICENZIAMENTI e NESTLÈ MOTTA RIDATECI IL LAVORO, in merito alla difficile situazione sociale e lavorativa venutasi a creare a Parma, situazione che ha colpito diverse famiglie e in prima persona anche tanti tifosi e abbonati del Parma Calcio.

Mentre ci si avviamo alla conclusione di una partita i cui momenti migliori sono quelli vissuti sugli spalti, arriva al 84esimo il gol del Pescara, proprio sotto il settore ospiti sotto il quale si scatena l’esultanza di squadra e tifosi. La marcatura taglia le gambe al pubblico di casa, a cui non rimane che sventolare le proprie bandiere giallo-blu-crociate mentre, alla fine dei 4 minuti di recupero, gli ospiti festeggiano la vittoria al Tardini spostandosi verso la vetrata, con la speranza di riportare a casa una maglietta.

Ai tifosi di casa non resta che consolarsi con l’evento organizzata per il dopo-partita: come numerosi volantini appesi allo stadio ricordano, l’appuntamento è nella loro sede, dove si terrà l’OKTOBERPORC, una rivisitazione locale dell’Oktoberfest bavarese con menù a base di carne di maiale. Simbolo scelto per pubblicizzare la serata, l’ex presidente del Parma nelle vesti appunto di un maiale.

Giovanni Padovani.