Non si registra il pienone al “San Nicola” per l’amichevole di lusso contro la Francia che segna il nuovo corso azzurro targato Giampiero Ventura. Curioso come Bari si ritrovi ad essere crocevia carico di simbolismi per questa Nazionale: proprio da Bari aveva cominciato a mietere i primi grandi successi l’ex CT Antonio Conte, allo stesso modo anche l’attuale tecnico aveva legato a questa città alcuni momenti molto importanti della sua carriera e proprio da qui, per volere della sorte, si ritrova a debuttare sulla più ambita panchina italiana.

Il pubblico meridionale, dicevamo, non ha risposto come ci si aspettava all’evento. Il clima di terrore creato intorno all’evento accampando il timore di attentati e i check-point di guerra hanno sicuramente allontanato una buona fetta di pubblico. D’altronde l’atmosfera calcistica è piacevole quando diventa un momento sociale ed aggregativo, non quando la si trasforma in un carcere a cielo aperto.

Da parte Francese, un centinaio di anime – la maggior parte delle quali turisti – affollano il settore ospiti che, onestamente, appare ben movimentato, nel limite delle possibilità dei presenti.

In Curva Nord presente la pezza “Bari”, ovunque al seguito della Nazionale, oltre al bandierone con i colori italiani e sempre con la scritta “Bari”, che invece si può abitualmente vedere nelle partite dei Galletti. Si registra uno striscione d’incoraggiamento per Bonucci, uno di solidarietà per le vittime del terremoto nella zona est. Infine, gli autori dello stesso, segnalano uno striscione a cui è stato vietato l’ingresso allo stadio e perfino l’esposizione fuori dall’hotel in cui alloggiavano gli Azzurri: la frase, ripescando nell’epica politica e di guerra, è stata ritenuta non consona all’evento.

Per il resto, come da tradizione, partita scialba e senza sussulti per quanto concerne il tifo canoro sugli spalti.

Testo di Alessandro Piccioni.
Foto di Giuseppe Scialla.