Ormai è una certezza. Come il caldo d’estate o come il panettone a Natale: a Prato la contestazione alla famiglia Toccafondi prosegue senza sosta, di stagione in stagione, tra alti e bassi, con modalità diverse ma il legame tra presidenza ed ultras non si può davvero dire che sia idilliaco.

Siamo così passati da una tifoseria che ha disertato le gare interne fino ad arrivare a contestare verbalmente e con striscioni la dirigenza ma presenziando anche tra le mura amiche, passando per una costante e voluta assenza forzata sia in casa che in trasferta.

Prato è una di quelle tifoserie che non conosce una gioia di una promozione ormai da svariati anni, il massimo della soddisfazione è stata la salvezza ai play out. Gli ultras incolpano la dirigenza, quest’ultima si giustifica affermando che l’impegno non è mai mancato, resta il fatto che il braccio di ferro va avanti da anni senza vinti né vincitori.

Eppure la realtà pratese non è certo da disprezzare. La tifoseria ha un’anima propria, nonostante a pochi chilometri ci sia un bacino immenso come quello fiorentino che ingloba e digerisce tutto.

Detto questo non mi sarei aspettato questa sera una benché minima presenza ospite almeno a livello ultras ed infatti quando il direttore fischia l’inizio delle ostilità, nel settore ospite conto undici persone rigorosamente divise e sparse nel settore stesso. A partita iniziata, verso il quindicesimo minuto, fanno il loro ingresso nel settore una decina di persone che fanno gruppo e restano in piedi sui gradoni.

Non attaccano alla vetrata nessuna pezza e nessuno striscione, la loro presenza è discreta, quasi silenziosa, tanto che fanno partire per tre – quattro volte un solo coro, “Toccafondi pezzo di merda”, che cantano all’unisono accompagnandolo ad un ritmato battimano.

Poco da aggiungere sulla tifoseria ospite se non l’augurio di vedere nuovamente la Curva Ferrovia su dei livelli che più gli competono. Magari un campionato di vertice o un netto miglioramento dei rapporti con la presidenza (a questo punto possibile solo con un cambio societario…), potrebbero portare nuova linfa in un ambiente che ha bisogno, e non da ora, di essere rivitalizzato.

Curva di casa che invece è in piena salute, anche per questa sera fa segnare il tutto esaurito e come ormai da consuetudine, l’inizio dell’incontro è salutato da uno striscione su due piani esposto ad incitamento della squadra: “Il nostro campionato inizia ora. Combatti da ultras e conquista la vittoria”. Si accende qualche torcia ed il messaggio in questa maniera non passa davvero inosservato.

Il tifo parte subito con il piede giusto, i cori sono cantati da una bella fetta di curva, l’intensità non manca ed i momenti di silenzio sono davvero pochissimi. Anche a livello di colore poco da eccepire, bandiere e bandieroni sono in continuo movimento mentre qualche torcia viene accesa in maniera clandestina.

Tanti cori per la squadra, il solito ricordo per i diffidati e non possono mancare neppure le nomination per le rivali storiche, su tutti Lucca che sarà la prossima trasferta della tifoseria nerazzurra.

La Curva Nord resta attiva ed in ottima forma fino al novantesimo mettendosi in luce per un altro paio di striscioni mostrati e per una sciarpata effettuata con discreti risultati. Vista la vittoria sul terreno di gioco, il finale di partite si tinge a forti tinte nerazzurre, la curva è compatta nel sostenere la squadra terminando il proprio lavoro ben oltre il triplice fischio del direttore di gara.

Valerio Poli.